Henry de Montherlant: differenze tra le versioni

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/* Citazioni di Henry de citazione
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:''Die Hoffnung ist der Wille der Schwachen.'' (da ''Nutzloses Dienen'', Rauch, Leipzig, 1939, p. 130)
*La [[verità]] è anormale; chi la vede è pazzo o sta per diventarlo. (da ''La Rose de Sable''<ref name=app04/>)
*Lo spirito di pace non potrà nascere da una riduzione del nostro rispetto per il paese natale, ma dall'estensione di questo rispetto alle altre nazioni.<ref>Citato in Nazareno Padellaro, [http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/TO00191425/1934-1935/unico/00000249 ''La tesi dell'ipocrisia''], ''Primato educativo'', n. 3-4, luglio-settembre 1934, p. 227.</ref>
*[...] lo [[sport]] coincide coi costumi.<ref>Citato in Alain de Benoist, [http://www.ilgiornale.it/news/feticismo-primato.html ''Il feticismo del primato''], ''il Giornale.it'', 02 agosto 2008.</ref>
[[File:Julián Romero y su santo patrono.jpg|thumb|''Julián Romero de las Azanas y su santo Patrono'', (El Greco, 1612-1618)]]
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*Molti Francesi, e tra loro in modo particolare gli intellettuali parigini, assumono arie superiori quando si tratta di [[corrida|tauromachia]]. La tauromachia è qualcosa che va molto lontano. Il dramma taurino, noi possiamo incontrarlo a tutte le cantonate della vita e per tutta la vita. Avrei molte cose da dire a questo proposito e con profondità ben maggiore di quando ne scrivevo trent'anni fa. Quello che dovrei dire è essenzialmente questo: il dramma del toro, nel quarto d'ora della corrida, riproduce la vita dell'uomo, riproduce il dramma dell'uomo: nella passione di un animale l'uomo viene ad assistere alla sua passione.<ref>Da ''Nota IV: Le due porpore'', in ''Il cardinale di Spagna; Port-Royal'', Bompiani, Milano, 1961, p. 141.</ref>
*Nell'Occidente, dominato dalle donne, culto della sofferenza; nell'Oriente, dove il padrone è l'uomo, culto della saggezza.<ref>Da ''Il demone del bene'', in ''Ragazze'', Mondadori, Milano, 1958, p. 473.</ref>
*Non ci si occupa di politica quando si ha un'opera da fare, che si sa che varrà sotto tutti i regimi. Non ci si occupa della propria patria quando si ha un'opera da fare, consapevoli che sarà buona e farà mille volte più onore a questa patria che non gli odi, le vendette, i complotti, le chiacchiere, le mozioni e i guasti degli esagitati politici.‪<ref name=castoldi>Citato in Alberto Castoldi, ''Intellettuali e Fronte popolare in Francia‬'', De Donato, Bari, 1978, p. 138.</ref>
*Non ho che l'idea che mi faccio di me stesso per sollevarmi sui mari del nulla.<ref name=fiera72/>
*Non posso vedere i grandi eventi contemporanei, e gli uomini che ci sono mescolati, senza allontanarli di duecento o duemila anni per collocarli nella storia, nella quale si fanno immediatamente "conformi": talmente simili a tanti altri eventi.<ref>Citato in Luigi Baccolo, ''Il piacere dei grandi sentimenti'', ''La Fiera Letteraria'', 9 giugno 1966, p. 7.</ref>
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*Solo forti e specialissime nature sopportano l'[[isolamento]], e sempre a condizione che sia relativo e interrotto. Gli altri lo pagano caro. Non si vive impunemente solo di sé. Ed è giusto che sia così perché l'isolamento, quando non è voluto da alte ragioni intellettuali o spirituali, ha generalmente le proprie radici nella pigrizia, nell'egoismo, nell'impotenza, in quella "paura di vivere", insomma, che è un male tra quelli che affliggono l'umanità, di cui non si è ancora parlato abbastanza. (da ''Ragazze'', traduzione di Maria Luisa Cipriani Fagioli, Mondadori, Milano, 1958, p. 21)
*Sono sempre stato per la [[censura]] [...]. Ma a condizione che questa censura sia affidata a delle persone qualificate sia per la loro sicurezza di giudizio che per il loro tatto morale e resa efficiente nel concreto. [...] Non parlo qui che della censura etica.<ref>Dall'intervista di Vittorio Abrami, [http://digital.sturzo.it/spogliogenerale/1963/19631026/20/5/acoll ''A colloquio con Montherlant''], ''Il Popolo'', 26 ottobre 1963.</ref>
*Tutti i regimi politici sono buoni, poiché tutti i governi, qualunque sia il regime, soddisfano in definitiva i bisogni vitali della propria nazione; non è così facile trascinare un popolo in una direzione contraria ai suoi bisogni.‪<ref name=castoldi/>‬
*Tutto quello che avviene attorno a me è agitazione di fantasmi che fra un attimo saranno doppiamente dissipati: dalla loro morte e dalla mia. Non c'è ragione che io mi mescoli con questi fantasmi.<ref>Dall'intervista di Luigi Bàccolo, ''Visita a Montherlant: L'inaccessibile'', ''Il Mondo'', XV, 11, 12 marzo 1963.</ref>
*Tutto muore e nasce in ogni istante, i corpi, la natura, forse anche le idee. L'epoca è come tutte le epoche: le sue dominanti non sono che semplici variazioni di umore nella storia dell'umanità. Se si potesse parlare di un'agonia della nostra civiltà, non piangerei su questa agonia, poiché questa ucciderà quella. La vita troverà altre cose, essa che è Proteo. Le civiltà di ricambio non mancano. Coloro che si attardano a deplorare le rovine delle guerre o delle rivoluzioni sono coloro che non sentono in se il potere di fare del nuovo. Che si deplori, sia, ma brevemente. E ora, ricominciamo tutto. (da ''L'Equinoxe de septembre'', luglio 1938<ref>Citato in ''La vita è Proteo'', ''la Destra'', IV, aprile-maggio 1974, p. 165.</ref>)