Sheikh Mujibur Rahman: differenze tra le versioni

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*Questo potrebbe essere il mio ultimo messaggio; da oggi il Bangladesh è uno stato indipendente. Esorto il popolo del Bangladesh dovunque siate e con qualsiasi [arma] abbiate, a resistere contro l'esercito di occupazione fino alla fine. La nostra lotta dovrà continuare finché l'ultimo soldato dell'esercito di occupazione pakistano non venga espulso dalla terra del Bangladesh. La vittoria finale sarà nostra. (da un messaggio radiofonico diffuso il 26 marzo 1971<ref>Citato in Cristina Lo Giudice, ''L'identità negata:la guerra di liberazione del Bangladesh come disfacimento dell'ideale artificioso di Pakistan unito'', ''Academia.edu'', 2012.</ref>)
 
{{Int|1=Discorso duranteper la [[Guerra di liberazionel'indipendenza bengalese]], 7 marzo 1971|2=[http://www.thedailystar.net/politics/unesco-recognises-bangabandhu-sheikh-mujibur-rahman-7th-march-speech-memory-of-the-world-1484356 ''Unesco recognises Bangabandhu’s 7th March speech''], ''Daily Star'', 31 ottobre 2017.|h=4}}
*Che male abbiamo commesso? In seguito alle elezioni, il popolo del [[Bangladesh]] conferì a me e alla lega Awami la totalità del suo appoggio elettorale. Ci aspettavamo che il parlamento si sarebbe riunito, che avremmo elaborato la nostra costituzione, che avremmo fatto progredire questa terra, che il popolo di questo paese avrebbe conseguito la sua libertà economica, politica e culturale. Ma è motivo di dolore il fatto che oggi siamo costretti a dire con tristezza assoluta che la storia degli ultimi ventitré anni è stata la storia d'una persecuzione del popolo del Bengala, una storia del sangue versato dal popolo del Bengala. Questa storia degli ultimi ventitré anni è stata una storia delle urla di agonia di uomini e donne.
:''What wrong have we committed? Following the elections, the people of Bangladesh entrusted me and the Awami League with the totality of their electoral support. It was our expectation that the Parliament would meet, there we would frame our Constitution, that we would develop this land, that the people of this country would achieve their economic, political and cultural freedom. But it is a matter of grief that today we are constrained to say in all sadness that the history of the past twenty three years has been the history of a persecution of the people of Bengal, a history of the blood of the people of Bengal. This history of the past twenty three years has been one of the agonising cries of men and women.''