Dino Zoff: differenze tra le versioni

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[[ImmagineFile:Dino zoffZoff, 1970.jpg|thumb|Dino Zoff nel 1970]]
 
'''Dino Zoff''' (1942 – vivente), allenatore di calcio, dirigente sportivo ed ex calciatore italiano.
 
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*{{NDR|Sulle parole di [[Antonio Cassano]] che aveva definito come «soldatini» i giocatori della Juventus}} Questa è un'offesa che Cassano avrebbe dovuto risparmiare perché se fossero tutti come i Cassano la Juve non avrebbe quel curriculum di successi, di campionati e Coppe.<ref>Citato in ''[http://www.ufficiostampa.rai.it/mb_index.aspx?file=mb_89690.html RaiSport: Zoff su Juve-Napoli]'', ''Ufficiostampa.rai.it'', 24 ottobre 2012.</ref>
 
{{Int|Da ''[http://www.corrierecorrieredellosport.it/cronachenews/16_novembre_05calcio/zoff2015/09/12-juve-non-rivendichi-quei-due-scudetti-moggi-4114fa1c-a399-11e6-b242-6c6c02e892ab.shtml?refresh_ce-cp Dino3939595/zoff_berlusconi_bearzot_e_totti_vi_svelo_tutto Zoff: «LaBerlusconi, JuveBearzot none rivendichiTotti. queiVi duesvelo scudetti di Moggitutto»]''|Intervista di AldoWalter CazzulloVeltroni, ''Corriere della seraCorrieredellosport.it'', 512 novembresettembre 20162015.}}
[[File:Juventus FC - 1973 - Dino Zoff.jpg|thumb|Dino Zoff alla Juventus nel 1973]]
*{{NDR|«Il tiro di [[Felix Magath|Magath]]»}} Dissero che avevo preso gol da 30 metri; ma era un tiro quasi dal limite dell'area. Adesso li chiamano eurogol; allora scrissero che ero cieco.
 
*{{NDR|«E cosa le manca del calcio dei suoi anni?»}} Mi mancano comportamenti meno esasperati. Mi piacerebbero meno creste sui capelli e più lanci di quaranta metri o [[dribbling]] riusciti. Meno scene quando si prendono i colpi. Mi indignano i balletti dopo i gol, è una mancanza di rispetto per l'avversario. Se li avessero fatti ai miei tempi dubito che avrei fatto 330 partite senza mai essere espulso. Mi sembra che la telecamera ormai sia diventata più importante del campo.
*{{NDR|Sugli inizi}} Da quando avevo cinque anni ho cominciato a giocare in porta. Non so perché volevo stare in quel ruolo. Non avevo idoli o modelli, la prima partita in TV l'ho vista di straforo nel 1954. I grandi mi facevano giocare con loro, sapevano che ero bravino. Ma ero molto timido e ogni tanto mi facevano un po' di [[bullismo]], per esempio mi tiravano sempre dal lato in cui c'era più fango. Perché c'era tanto fango, dove giocavamo noi.
*{{NDR|«Perché sentì di fare proprio il portiere?»}} Me lo sono sempre chiesto. Ma in fondo è quello che più mi assomiglia, caratterialmente. Il portiere ha una immensa responsabilità, è l'unico che non può sbagliare. E però di quella responsabilità, se è bravo, conosce la gloria.
*{{NDR|«Lei non ha mai amato le magliette sgargianti.»}} A me non importava della foto o dell'immagine TV. Io mi occupavo solo del campo. Diversamente dagli inglesi che pensavano che la maglia gialla attirasse l'attaccante, [...] io mi ero convinto che non dovessi dare punti di riferimento ai tiri avversari e che perciò nero, grigio o ''beige'', in [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]], fossero l'ideale.
*{{NDR|Sugli anni al Mantova}} Arrivò Santarelli, portiere storico dei [[Bologna Football Club 1909|felsinei]]. Io ero il secondo portiere, troppo giovane per essere il primo [...] A quei tempi si davano undici premi partita ai titolari e altri tre o quattro che venivano divisi tra gli altri giocatori della rosa. Santarelli un giorno mi chiamò e mi disse "Senti, facciamo così, noi portieri, mettiamo i nostri premi in un fondo unico e poi lo dividiamo a metà". Io fui onorato e colpito da tanta generosità. Solo che aveva visto lungo lui, non io. Infatti giocai 30 partite io e 4 lui. Si faccia un conto chi ci guadagnò da quell'accordo...
*Forse era destino che io andassi alla Juventus. Pensi che nel 1962 giocavo con l'[[Udinese Calcio|Udinese]] contro i bianconeri e mi ero messo, al solito, la mia maglia nera. Ma quel giorno anche loro erano vestiti in nero. Così fu Vavassori, portiere di riserva dei bianconeri, a dare al suo avversario la maglietta bianca con la v nera. Destino.
*Stare alla Juve era come lavorare alla Fiat. Risultati, ordine, disciplina.
*Ero sempre alla ricerca, da portiere, della semplicità. E della perfezione, che però non ho trovato. Cercavo di supplire con il piazzamento alla teatralità di un tuffo ad angelo. [...] Non come certi esteti che amano più la foto della parata. Pensi che una volta, all'Olimpico, durante un Inghilterra - Italia mi fecero un tiro che necessitava di un tuffo plastico per prendere la palla. Mi ricordo che, mentre ero in volo, già mi vergognavo.
*{{NDR|Su [[Paul Gascoigne]]}} Genio e disperazione. Sembrava un jazzista, aveva un talento sconfinato unito a un'ansia di autodistruzione.
 
{{Int|Da ''[http://www.corriere.it/cronache/16_novembre_05/zoff-juve-non-rivendichi-quei-due-scudetti-moggi-4114fa1c-a399-11e6-b242-6c6c02e892ab.shtml Dino Zoff: «La Juve non rivendichi quei due scudetti di Moggi»]''|Intervista di Aldo Cazzullo, ''Corriere.it'', 5 novembre 2016.}}
*{{NDR|«Il tiro di [[Felix Magath|Magath]].»}} Dissero che avevo preso gol da 30 metri; ma era un tiro quasi dal limite dell'area. Adesso li chiamano eurogol; allora scrissero che ero cieco.
*{{NDR|«Gli arbitri vi aiutavano?»}} Ma no. Non era facile giocare nella Juve: la squadra più odiata d'Italia. Firenze era una bolgia. A San Siro potevo resistere solo io: mi tiravano di tutto. Ogni volta rientravamo a Torino con i vetri del pullman rotti.
*{{NDR|«Oggi la Juve fa bene a rivendicare i [[Controversia sul numero di campionati italiani vinti dalla Juventus F.C.|due scudetti revocati]]?»}} Così mi fa andare in crisi... {{NDR|«Dino Zoff non va mai in crisi.»}} Le risponderò, allora. No, non fa bene. Ci sono delle regole. Ci sono delle sentenze. Al processo ci fu un'autoaccusa della Juve. E [[Luciano Moggi|Moggi]] è stato condannato dalla giustizia sportiva.
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==Citazioni su Dino Zoff==
[[File:Dino zoff.jpg|thumb|Dino Zoff in nazionale]]
 
*Credo che, calcisticamente parlando, sia stato il più grande portiere italiano di tutti i tempi. Come persona, era dotato di un grande carisma e personalità. Non parlava molto, ma lo faceva sempre in modo intelligente. Era uno che preferiva i fatti alle parole. Un grandissimo, veramente. ([[Pierluigi Casiraghi]])
*È molto bravo. Un grande portiere. ([[Lev Jašin]])