Georges Palante: differenze tra le versioni

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*La sensibilità individualista entra inevitabilmente in conflitto con la società nella quale evolve. La tendenza di quest'ultima infatti è di ridurre il più possibile il sentimento dell'individualità: l'unicità con il conformismo, la spontaneità con la disciplina, l'istantaneità dell'io con lo spirito gregario, la sincerità del sentimento con l'insincerità inerente ad ogni funzione socialmente definita, la fiducia in sé e l'orgoglio di sé con l'umiliazione inseparabile da ogni addomesticamento sociale... (p. 13)
*Agli occhi dell'individualista la società è tanto tirannica, se non di più, dello Stato... tra l'oppressione dello Stato e quella dell'opinione e dei costumi, non c'è che una differenza di grado. (pp. 73-74)
 
"L'individualismo radicale è in fondo ciò che permea di sè l'immoralismo nietzscheano. In sostanza ciò che Nietzsche odia in ogni moralismo cristiano o kantiano, è la morale del Gregge, è l'annientamento dell'Individuo, dell'isolato, dell'Indipendente, dell'originale; è la negazione degli egoismi individuali a vantaggio dell'Egoismo ipocrita e predicatore dei gruppi. Le teleologie che sono l'infrastruttura di ogni moralismo cristiano, kantiano o d'altra specie, hanno tutte per conseguenza più o meno lontana la subordinazione dell'individuo al principio sociale. Una volta, questa teleologia era trascendente; essa è ancora tale in Kant. Dopo Kant il moralismo s'è fatto naturalista e scientifico; ma la sua finalità fondamentale non è mutata. Comunque, l'andamento della vita sembra indicarci che queste forze: l'egoismo, la malvagità, la bontà creatrice, sempre intrecceranno la loro azione; esse moltiplicheranno i loro punti di applicazione, capitalizzeranno i loro effetti; allargheranno all'infinito la trama che tessono sul rumoroso telaio del tempo; ma resteranno eternamente immutabili nella loro essenza ed anche nei cuori e nelle opere degli uomini".
 
==Bibliografia==