Sicilia: differenze tra le versioni

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già ce ne sono troppe di Sciascia, queste sono poco pertinenti
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*C'è nei canti del popolo siciliano una particolare nota, che li farebbe distinguere fra quelli di mille altri popoli, ed è una nota di signorilità: quasi una sprezzatura per tutto ciò che è volgare e scurrile. ([[Gesualdo Manzella Frontini]])
*Ci sono venuto tante volte, la conosco e la amo. Palermo è bellissima, le Eolie un incanto. Però nell'isola ho girato una sola scena in tutta la carriera. Quella che apre ''L'arcidiavolo'' con Gassman. L'ambientazione dell'inferno l'ho fatta alle Gole dell'Alcantara. Un inferno nel film, un paradiso nella realtà. È la magia del cinema e della vita. ([[Ettore Scola]])
*Cinquant’anniCinquant'anni di vita unitaria sono stati in gran parte dedicati dai nostri uomini politici a creare l’apparenzal'apparenza di una uniformità italiana: le regioni avrebbero dovuto sparire nella nazione, i dialetti nella lingua letteraria. La Sicilia è la regione che ha piú attivamente resistito a questa manomissione della storia e della libertà. La Sicilia ha dimostrato in numerose occasioni di vivere una vita a carattere nazionale proprio, piú che regionale. ([[Antonio Gramsci]])
*Come infatti Bruxelles, e in una certa misura anche Strasburgo, rappresentano il cuore dell'identità europea, così la Sicilia potrebbe essere il luogo adatto a forgiare e a valorizzare un'identità mediterranea per i popoli che ne abitano le sponde. Né io né altri dobbiamo dimostrare quanto l'identità mediterranea sia radicata in Sicilia. Civiltà diverse – ellenica, romana, cristiana, araba ed ebraica – vi hanno lasciato profonde tracce storiche e culturali. Il bacino del Mar Mediterraneo costituisce un'unità geografica, climatica, archeologica e storica e la Sicilia è stata la culla di grandi e ricche civiltà quali quella occidentale e cristiana della moderna Europa, quella musulmana e quella ebraica. ([[Abraham Yehoshua]])
*Con questi ''Canti religiosi'' [1938], in cui si rispecchia l'aspetto mistico dell'anima del popolo siciliano, completo la raccolta dei Canti popolari della mia Isola, iniziata nel 1883 [''Eco della Sicilia''] e proseguita nel 1890 [''Canti della Sicilia''], nel 1904 [''Natale Siciliano''] e nel 1936 [''Antiche canzoni di Sicilia'']. Il testo in italiano di alcune canzoncine sacre, – o per Natale o in lode della Vergine SS. – deve attribuirsi principalmente al rapido diffondersi nelle chiese, delle poesiole sacre che S. Alfonso M. De' Liguori racchiuse nel suo libretto di devozione ''Massime eterne''... l'esempio del santo non tardò di essere imitata da ignoti poeti. È da notarsi però, che ogni melodia – sia monodica che corale che riveste il testo italiano – rispecchia intatti i caratteri etnofonici del canto popolare siciliano. ([[Francesco Paolo Frontini]])
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*Pagatemi queste righe a peso d'oro, non per la loro bellezza intrinseca, ma perché per esse tanto ho dovuto pagare. Ma se conto dieci centesimi per ogni stella e un centesimo per ogni mormorio del mare, dieci lire per il fuoco vermiglio dell'Etna e per l'aria balsamica mezza lira all'ora – come vedete, non conto né i riverberi del mare, né le palme, né l'antico castello e nemmeno il teatro greco che adesso, di notte, non ha alcunché di attraente – orbene, poi ne varrà la pena, e sia lodato Iddio che mi ha mandato in questa terra. Con il suo miracoloso potere mi ha condotto prima da Palermo attraverso la Sicilia, attraverso una quantità di colline sacre, strane e tristi, per viali di cactus e miniere di zolfo fino a Girgenti, che è una cittadina su una montagna, con a pochi passi tutta una serie di templi greci. Sono di ordine dorico e di conseguenza molto leggiadri. ([[Karel Čapek]])
*Palermo, Museo del Mediterraneo: se volete sapere quel ch'è passato su questi flutti azzurri venite a Palermo. È una città deliziosa, una città dolce, una città profumata. Le sue piazze, le sue vie, i suoi giardini, i suoi monumenti sono magnifici. Ecco la Sicilia: capolavoro della natura, centro d'un mondo, terra illustre, si commovente e si nobile nel suo misterioso destino. ([[Gabriel Hanotaux]])
*Per anni sono stato un ospite abituale di Taormina, soprattuto al Teatro Greco. Ultimamente mi muovo meno da Roma, ma quando facevo le tourneé vere e proprie, la Sicilia era una tappa immancabile. È un’isolaun'isola fantastica, è banale dirlo, ma è il primo pensiero che mi viene in mente. Insieme all’estremaall'estrema varietà di cibi e di vino che sa offrire. ([[Gigi Proietti]])
*Per essere siciliani bisogna essere diversi. ([[Vitaliano Brancati]])
*Per girare ''Malèna'' sono stata cinque mesi a Siracusa, ho vissuto in questa parte di Sicilia. Un periodo bellissimo, dove sono stata coccolata tanto dalle persone del posto, affettuose e dolci. I luoghi meravigliosi, un paesaggio incredibile. Come del resto è stupenda Taormina, e quando questa mattina ho aperto le finestre della stanza sono rimasta senza fiato. Una luce unica, una natura dalla presenza forte. In Sicilia ci sono luoghi che ti rimangono nell'anima, e che non assomigliano a nessun altro posto. ([[Monica Bellucci]])
*Per i siciliani è sempre una fatica spiegarsi. Eva Riccobono questa sfacchinata d'identità me la spiegò così: "A me piacerebbe interpretare Santa Rosalia ma nessuno mi vuole dare quel ruolo. Hai voglia a spiegare che la Santuzza era alta, bionda, magra, con gli occhi azzurri e senza minne. Proprio come me. Invece niente. Ma è colpa mia se i registi sono ignoranti?". ([[Pietrangelo Buttafuoco]])
*Per me i siciliani sono persone piene di vita. ([[David Lynch]])
*Pur restando immobile, l'Isola si muove. Non è uno di quei posti dove si va a cercare la conferma delle proprie conoscenze. È invece un teatro dove le cose succedono da un momento all’altroall'altro. È un susseguirsi di scatti prolungati, pause per rifiatare e ancora fughe in avanti. ([[Roberto Alajmo]])
*Qualunque cosa possa accadere ai Siciliani, essi lo commenteranno con una battuta di spirito. ([[Cicerone]])
*Quando ho detto a Piero {{NDR|[[Piero Messina]]}} che avevo già girato in Italia, lui mi ha detto «Eh no, questa è la Sicilia, attenzione». Non ero mai stata in Sicilia e sicuramente non avevo mai girato un film con un regista siciliano. Mi ha fatto scoprire la Sicilia. Amo la vostra lingua, il calore delle persone, il calore delle stagioni, quel che cucinate, quello che coltivate. È impossibile non amare tutto questo, c'è qualcosa di estremamente sensuale, caloroso, e poi la congiunzione di paesi diversi, il mix di storie magnifiche. In Sicilia ho letto il libro che Luchino Visconti ha adattato, Il Gattopardo, e quindi mentre giravamo leggevo il libro e poi ho rivisto il film diverse volte. Ero completamente immersa nella Sicilia. ([[Juliette Binoche]])
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*Tante Sicilie, perché? Perché la Sicilia ha avuto la sorte di ritrovarsi a far da cerniera nei secoli fra la grande cultura occidentale e le tentazioni del deserto e del sole, tra la ragione e la magia, le temperie del sentimento e le canicole della passione. Soffre, la Sicilia, di un eccesso d'identità, né so se sia un bene o sia un male.
*Vi è una Sicilia "babba", cioè mite, fino a sembrare stupida; una Sicilia "sperta", cioè furba, dedita alle più utilitarie pratiche della violenza e della frode. Vi è una Sicilia pigra, una frenetica; una che si estenua nell'angoscia della roba, una che recita la vita come un copione di carnevale; una, infine, che si sporge da un crinale di vento in un accesso di abbagliato delirio.
*Viaggiare, voglio dire, s'apparenta alle due più esclusive ed esaltanti esperienze dell'uomo: amare e creare. Saper viaggiare è cosa creativa quanto una seduzione d'amore, una bella pittura, una frase musicale assoluta. Ove poi il luogo da visitare sia l'isola che dico io, ombrosa e lucente, gremita di vita e di morte, crogiolo di razze e crocevia di secoli, l'impresa risulterà più che mai portatrice di turbamento e di rischio: se ogni viaggio significa una scommessa di conoscenza e felicità, il viaggio in Sicilia è un esame senza confronto, è l’Esamel'Esame.
 
===[[Andrea Camilleri]]===
*I siciliani vivono male la loro condizione di essere siciliani, sono sempre alla ricerca di qualcosa di diverso dal presente. Anche in politica, sono sempre insoddisfatti della realizzazione del proprio voto nell'atto stesso nel quale si realizza, perché attraverso di esso hanno ottenuto solo normalità. Si dicono: "vogliamo vedere se cambia qualche cosa?" votano e cambiano, e qui torniamo al Principe di Salina in tutto il suo splendore. Hanno cambiato tutto e non hanno cambiato niente.
*La sicilitudine è il lamento che il siciliano fa di sé. Vittorio Nisticò fece un giornale leggendario che era l’Oral'Ora di Palermo. Vittorio diceva che i siciliani si dividono in due grandi categorie. I siciliani di scoglio e i siciliani di mare aperto. Il siciliano di scoglio è quello che riesce ad allontanarsi fino al più vicino scoglio. Il siciliano di mare aperto invece prende il largo e se ne va. Leonardo {{NDR|Sciascia}} era un siciliano di scoglio, non c’èc'è dubbio. Però il suo scoglio era così alto che lui da lassù poteva guardare il mondo. Non riusciva a stare lontano dalla Sicilia. [...] Sicilitudine è una condizione segnata con l’evidenziatorel'evidenziatore da alcuni particolari. È, come dire, un gusto compiaciuto per l’esserel'essere isolati, per il sentirsi diversi. Invece non lo siamo, diversi. Siamo semplicemente separati dalla terra ferma. La questione divenne la sicilianità, soprattutto per quanto riguarda i caratteri negativi: la sicilianità è molto semplicemente il prodotto di 13 o 14 dominazioni diverse che si sono susseguite in Sicilia. È il senso dell’isoladell'isola. I siciliani di queste 13 dominazioni hanno preso il meglio e il peggio. Quindi si sono creati un carattere prismatico, cioè assolutamente contraddittorio. Tra persona e persona, tra siciliano e siciliano.
*Leggere le pagine dei quotidiani siciliani è, purtroppo spesso, assai più appassionante di un romanzo giallo. Una volta [[Italo Calvino]] scrisse a [[Leonardo Sciascia]] che era praticamente impossibile ambientare una storia gialla dalle nostre parti essendo la Sicilia, disse pressappoco così, prevedibile come una partita a scacchi. Il che dimostrava inequivocabilmente come Italo Calvino non sapesse giocare a scacchi e soprattutto non conoscesse né la Sicilia né i siciliani.
*[[Alberto Moravia|Moravia]] amava marcare con Leonardo Sciascia la differenza tra un siciliano e un milanese: un milanese tende a rendere essenziali anche le cose più complesse; un siciliano, diceva Moravia a Sciascia, rende complicate anche le cose più semplici.
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===[[Vincenzo Consolo]]===
*Io non so che voglia sia questa, ogni volta che torno in Sicilia, di volerla girare e girare, di percorrere ogni lato, ogni capo della costa, inoltrarmi all'interno, sostare in città e paesi, in villaggi e luoghi sperduti, rivedere vecchie persone, conoscerne nuove. Una voglia, una smania che non mi lascia star fermo in un posto. Non so. Ma sospetto sia questo una sorta d'addio, un volerla vedere e toccare prima che uno dei due sparisca.
*La mia terra, l’isolal'isola, la Sicilia, è una terra estrema, che ha sempre, da una parte, persone non felici socialmente, che, spinte dalla necessità, sono state portate ad emigrare; ma questo non solo dalla Sicilia, ma da tutto il meridione, come voi sapete, e anche da zone depresse di questo Veneto. Però da parte degli intellettuali, degli scrittori c’èc'è sempre stata, se non la necessità, il desiderio di arrivare al centro, di lasciare questa periferia incerta, cercando un centro che in volta in volta si identificava in Roma, in Firenze, ma soprattutto in Milano.
*La Sicilia è la metafora dell’Italiadell'Italia. Come diceva Ignazio Buttitta "a Sicilia puoitta a banniera"<ref>La Sicilia porta la bandiera.</ref>.
*Ultimo, allora, di una lunghissima e illustrissima schiera di viaggiatori in Sicilia, viaggiatori che spesso, in questa terra antica e composita, enormemente stratificata, sono stati ingannati o fuorviati da superfici arditamente colorate o da monumentalità incombenti, fino a giungere qualche volta allo smarrimento (come successe a quel povero inglese di nome Newman, divenuto poi cardinale, che dalla Sicilia scappò confuso e febbricitante).
 
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===[[Beppe Grillo]]===
*Chi siete voi siciliani? Chi siete voi? Avete avuto tutto, l’intelligenzal'intelligenza di Majorana, la profondità di Pirandello, la cattiveria di Riina, il senso del potere di Provenzano. Siete autonomi o no? Siete stati liberati o no? È da 100 anni che raccontano la storia della liberazione dei garibaldini ed è da 100 anni che vi prendono per il culo.
*La Sicilia è un luogo che ha il 90% di cose per le quali vale la pena vivere: cibo, clima, mare, turismo, cultura. Scavi un buco ed esce un normanno…C'è tutto. Basta cambiare generazione politica.
*La Sicilia ha avuto l'intelligenza di [[Ettore Majorana|Majorana]] e la profondità di [[Luigi Pirandello|Pirandello]], la ferocia di Riina e la gestione del potere di Provenzano. La Sicilia è eterna. È crudele. È indefinibile. È ovunque ci sia un siciliano. Per chi vi è nato, [[Palermo]] è il centro del mondo. La Sicilia ha tutto. Sole, mare, paesaggi, arte, storia, agricoltura. La Sicilia non ha niente. Inceneritori, emigrazione, criminalità. È una chimera nata con l'Unità d'Italia. Una Nazione? Stato? Regione? In crisi di identità o, forse, con identità multiple. In Sicilia si dice ancora cattivo come un piemontese. I libri di storia raccontano la favola di mille camicie rosse che liberano un'isola di milioni di persone. Quell'isola è in catene. È autonoma, ma senza autonomia. Ricca, ma povera. Ha il maggior numero di patrimoni dell'umanità dell'UNESCO in Italia. Catania e Palermo sono sommerse dai debiti. L'[[Italia]] non ha fatto bene alla Sicilia. Forse, da sola, la Sicilia può risorgere. Con l'Italia, questa Italia, può solo affondare. U pisci feti da testa. E la testa è a [[Roma]].
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*Continuo ad essere convinto che la Sicilia offre la rappresentazione di tanti problemi, di tante contraddizioni, non solo italiani ma anche europei, al punto da poter costituire la metafora del mondo odierno.
*Cosa rispondere, se non che il siciliano è il prodotto della sua storia? È colpa sua se non ha mai davvero deciso da solo, se sono gli altri che hanno sempre agito per lui, in sua vece e luogo, romani, bizantini, piemontesi?
*I siciliani sono stati del tutto impermeabili alle dominazioni straniere [...] un’autenticaun'autentica identità sicula è riuscita a conservarsi attraverso i secoli.
*Il cinema si interessa della Sicilia perché la Sicilia è cinema.
*Il "modo di essere" siciliano altro non può essere che apparenza, che illusione, una così indefettibile continuità, una così assoluta refrattarietà alla storia di quella parte della realtà umana che chiamiamo Sicilia, che pure è situata nel crogiuolo della storia. Ma il fatto è che questa apparenza, questa illusione, sorge dalla realtà siciliana, dal "modo di essere" siciliano: e dunque ne è parte, intrinsecamente.
*Io credo nei siciliani che parlano poco, nei siciliani che non si agitano, nei siciliani che si rodono dentro e soffrono: i poveri che ci salutano con un gesto stanco, come da una lontananza di secoli; e il colonnello Carini sempre così silenzioso e lontano, impastato di malinconia e di noia ma ad ogni momento pronto all'azione: un uomo che pare non abbia molte speranze, eppure è il cuore stesso della speranza, la silenziosa fragile speranza dei siciliani migliori... una speranza, vorrei dire, che teme se stessa, che ha paura delle parole ed ha invece vicina e famigliare la morte…morte... Questo popolo ha bisogno di essere conosciuto ed amato in ciò che tace, nelle parole che nutre nel cuore e non dice...
*L'intera Sicilia è una dimensione fantastica. Come si fa a viverci senza immaginazione?
*Non c'è niente nella pittura di [[Mario Bardi]] che la Sicilia non possa spiegare.
*Non c'è niente nella pittura di [[Mario Bardi]], che non possa spiegarsi con la pittura. E tuttavia non c'è niente nella sua pittura che la Sicilia, a riscontro, non possa spiegare: e non soltanto negli avvenimenti, nei fatti, ma anche e soprattutto nel modo di essere. E nel suo modo di essere pittore.
*Non di solo barocco è fatta [[Palermo]]. C'è anche una città modernista che tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento scelse l'art-nouveau per realizzare i teatri, le ville e i palazzi di una borghesia che voleva sentirsi all'altezza della vecchia aristocrazia cittadina. Per sensazioni ed immagini lontane, di quando ci sono venuto per la prima volta verso il 1930, spesso riesco a estrarre dal bellissimo caos che è Palermo una città essenzialmente liberty, quasi una piccola capitale dell'art-nouveau.
*Non c'è nulla di più falso che il proclama di Mussolini secondo cui la Sicilia era fascista fino al midollo. La Sicilia non era per niente fascista. Naturalmente la gente si iscriveva al fascio, andava alle adunate e gridava «Duce! Duce!», ma senza crederci molto. Qui è così per ogni idea. Allo stesso modo si spiega la refrattarietà alla Chiesa cattolica. Si osservano i riti, la messa di mezzogiorno e tutte le regole, ma senza crederci intimamente.
*Sai cos'è la nostra vita? La tua e la mia? Un sogno fatto in Sicilia. Forse stiamo ancora lì e stiamo sognando.
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===[[Toni Servillo]]===
*Con una ovvietà potremmo ricordare che le tre grandi lingue del teatro sono il [[veneto]], il [[napoletano]] e il siciliano. Lingue che consentono di rappresentare comportamenti, allusioni, doppi fondi capaci di alimentarsi nel gesto, come accade nell’inglesenell'inglese di Shakespeare.
*La mia origine è schiettamente campana. Ma mia moglie ha radici paterne in una Sicilia rurale, poco raccontata, quella di Roccella Valdemone, quattro case, meno di 700 abitanti, fra paesaggi poco conosciuti. Si vede l'Etna dalla piana di Randazzo. E sembra il Fuji soprattutto quando i pendii sono innevati, ma attraversati da sciare infuocate. Una piana fertilissima, verso Randazzo. La vegetazione, i noccioleti, le gole dell’Alcantaradell'Alcantara, un incanto.
*Quella siciliana sta al centro della amata letteratura speculativa meridionale. Nella mia formazione incidono [[Federico De Roberto|De Roberto]], [[Giuseppe Tomasi di Lampedusa|Tomasi di Lampedusa]], [[Leonardo Sciascia|Sciascia]], [[Vincenzo Consolo|Consolo]], [[Vitaliano Brancati|Brancati]]. E Brancati sta sopra tutti. Il più grande. Anche per la lingua di assoluta bellezza. Cosa che non si può dire di altri.
 
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*Che cos'è il segreto della Sicilia, della sua estrema bellezza, del suo incanto misterioso e onnipresente? Non c'è alcun dubbio: questo segreto è lo spazio, la grandiosità, la grandezza di tutte le sue strutture, che sono ancora feudali, ad ampie linee, a immensi orizzonti: e mai sminuzzate, mai cincischiate, mai piccolo-borghesi! D'altra parte, come siamo indietro, in Sicilia.
*Per ora la Sicilia ci sembra il paese più bello del mondo, ma al patto di essere baroni.
*Usciamo nella notte tiepida e profumata. Profumi, essenze degli agrumeti intorno, purificatemi voi! O stelle, o cielo, o delizioso clima di Sicilia! Perché, a volte, andiamo a cercare l’Orientel'Oriente, il Medio oriente, l’Atlantel'Atlante, il Peloponneso, Rodi, Cipro, Acapulco, le Bermude e Trinidad? Giuro: mi sento, mi so, mondo da sciovinismo, parlo per convinzione oggettiva: abbiamo in Sicilia tutto quanto fa al caso e non lo sappiamo e, a volte, per snobismo, andiamo in tutti quegli altri luoghi, ci andiamo forse soltanto per epater chi ci ascolterà, nella cerchia dei navigli, alle riunioni mondane e invernali.
 
===[[Giuseppe Tomasi di Lampedusa]]===
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*La Sicilia è una terra con una cultura molto forte, molto potente, quindi è materia che per un attore diventa quasi una manna dal cielo.
*Non posso negare che si forte il richiamo dei paesaggi siciliani. È una regione che ho imparato a conoscere e che amo, ma è stata una coincidenza esplorarla di recente a teatro con la novella di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, ''Lighea'', perché mi ha appassionato questo autentico gioiello. È un racconto magico. E la Sicilia, terra così potente, carnale e spirituale, è capace di evocare sensazioni molto forti. Per un attore è una bella sfida ricreare l'atmosfera del luogo.
*Siamo abituati a pensare al mare d’estated'estate ma la stagione più bella per venire in Sicilia è proprio questa, la primavera, oppure l’autunnol'autunno, che per me, individuo malinconico, è una stagione di grande fascino. La Sicilia è la culla della nostra cultura, qui viene conservato come in un laboratorio il dna del nostro essere un popolo mediterraneo. Una grande terra che racchiude però tantissime anime: non riesco a immaginare niente di più diverso tra loro fra Palermo, Ragusa, Catania, Taormina, Trapani…
 
==Citazioni in versi==
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==Film e documentari==
*Ma da questo nostro punto di vista aereo, la Sicilia è innanzitutto una terra che si slarga in pianure, ora aride ora feraci, che si raggruma in dure montagne e altipiani, una terra povera di corsi d'acqua, ma, a volte, repentinamente illuminata da lucenti spazi liquidi di laghi e bacini, cretosa e arida in certe zone o arsa dal vulcano e dalle zolfare e però fertile di messi, rigogliosa d’ortid'orti e di giardini, di boschi e pinete.<ref>Testo di [[Leonardo Sciascia]].</ref> (''[[L'Italia vista dal cielo]]'')
*Noi siciliani siamo sempre malvisti naturalmente perché abbiamo ingegno da vendere, a loro e a quelli che si sentono meglio di loro. (''[[Il bell'Antonio]]'')
*Questa terra, questa sconfinata solitudine schiacciata dal sole è la Sicilia. Che non è soltanto il ridente giardino di aranci, ulivi e fiori che voi conoscete o credete di conoscere. Ma è anche terra nuda e bruciata. Muri calcinati di un biancore accecante, uomini ermetici dagli antichi costumi che il forestiero non comprende. Un mondo misterioso e splendido di una tragica ed aspra bellezza. (''[[In nome della legge]]'')