Senilità: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni: George Eliot
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*Siamo vecchi. Ma la magia di noi ottantenni è che viviamo senza avere davanti lo spettro della morte. E non si creda che siamo qui per togliere spazio ai giovani. Perché i giovani hanno bisogno di guardare in faccia qualcuno che crede in loro non solo a parole. Io sono uno di quelli. ([[Antonio Mazzi]])
*Sono un VECCHIO, e lo dico perché mi sono profondamente antipatiche le parole che ghettizzano le categorie, siano esse parole come ANZIANO, turista, neri bianchi o gialli, anni orsono capii che si entrava in questo brutto periodo quando qualcuno mi chiese se io fossi sportivo, e quando risposi affermativamente elencando gli sport che praticavo, mi rispose: «ma no, voglio solo sapere se segui le partite di calcio in televisione», e quello fu l'inizio della fine: i viaggiatori si estinsero con la nascita dei turisti; i vecchi con gli anziani. ([[Alessandro Ruspoli, 9º principe di Cerveteri]])
*Spesso l'[[anima]] raggiunge una maturità di perfezione, quando la vecchiaia ha già guastato l'involucro che la contiene. ([[George Eliot]])
*– Tu hai deciso che oramai sei un uomo vecchio. Ed è questo che ti fa diventare vecchio.<br>– Io sono vecchio e anche tu sei vecchio, Charlie! E questo è un fatto!<br>– Un fatto...<br>– Le tue ossa sono vecchie e si romperanno se ci corri sopra! Il tuo cuore è vecchio e i tuoi polmoni sono vecchi! Sei alla fine, amico mio, consumato dal tempo che passa. (''[[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (terza stagione)|Ai confini della realtà]]'')
*Tu non hai mai posseduto la castità. La castità è un dono della purezza, non il penoso risultato della vecchiaia, e tu sei vecchio, Gustav. E non c'è al mondo impurità così impura come la vecchiaia. (''[[Morte a Venezia (film)|Morte a Venezia]]'')