Umberto II di Savoia: differenze tra le versioni

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*Alle tre del pomeriggio del 13 giugno 1946 Umberto di Savoia dette l'ultimo addio all'Italia. Lasciò il Quirinale con tutti gli onori dovuti a un sovrano. Nel cortile passò in rivista tutti i cocchieri del palazzo. I servitori e i gentiluomini di camera singhiozzavano. Umberto era pallido e abbattuto ma teneva il capo eretto e di tanto in tanto riusciva ad abbozzare un sorriso. Portava un abito di flanella grigia, un cappello floscio e un bastone da passeggio. Sembrava stanco, nervoso e molto più vecchio dei suoi quarantuno anni. All'aeroporto di Ciampino, mentre sostava davanti all'aereo che l'avrebbe portato via, gli si avvicinò un carabiniere e gli disse: «Maestà, non la dimenticheremo mai!». ([[Robert Katz]])
*Del principe ereditario Umberto di Savoia erano innamorate le ragazze di ogni ceto. Gli bastava comparire a qualche cerimonia o sfilata e se lo mangiavano con gli occhi. Era bello, bruno, alto, con sguardi romantici; purtroppo per lui, in un Paese dove viene esaltata nell'uomo soprattutto la virilità, si mormorava che gli piacessero poco le donne e che sua moglie [[Maria José del Belgio|Maria José]] fosse infelice. ([[Silvio Bertoldi]])
*Il principe {{NDR|Umberto II, dopo essere stato nominato nel 1944 luogotenente del Regno<ref>{{cfr}} [[w:Luogotenenza del regno|voce su Wikipedia]]</ref> dal padre Vittorio Emanuele III}} rivelò una personalità completamente diversa da quella del padre, molto meno autoritaria e molto più simpatica. Poco per volta la vita del Quirinale, che Umberto aveva trovato in condizioni di assoluta desolazione, prese un ritmo e uno stile mai più conosciuto da quando [[Umberto I di Savoia|Umberto I]] aveva passeggiato su e giù per i saloni. Furono ripristinati i cavalli e le carrozze, i servitori in livrea, e i balli di corte per i nobili e la gente altolocata. ([[Robert Katz]])
*È facile apparire intelligenti, quando si è belli! ([[Vittorio Emanuele III di Savoia]])
*Il principe {{NDR|Umberto II, dopo essere stato nominato nel 1944 luogotenente del Regno<ref>{{cfr}} [[w:Luogotenenza del regno|voce su Wikipedia]]</ref> dal padre Vittorio Emanuele III}} rivelò una personalità completamente diversa da quella del padre, molto meno autoritaria e molto più simpatica. Poco per volta la vita del Quirinale, che Umberto aveva trovato in condizioni di assoluta desolazione, prese un ritmo e uno stile mai più conosciuto da quando [[Umberto I di Savoia|Umberto I]] aveva passeggiato su e giù per i saloni. Furono ripristinati i cavalli e le carrozze, i servitori in livrea, e i balli di corte per i nobili e la gente altolocata. ([[Robert Katz]])
 
==Note==