Bernardo Valli: differenze tra le versioni

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*Il piglio del capo era evidente, ma colpiva anche lo sguardo tra il cameratesco e il paterno che rivolgeva ai subalterni. Nessuna agitazione nei gesti, malgrado gli schianti dell'artiglieria e dei bombardamenti aerei. Come coloro che conoscono la vera arte del comando, poteva alzare la voce, anzi l'alzava, ma senza toni minacciosi. Intimoriva, esortava e rassicurava coloro che obbedivano. Sapeva trascinarli. La sua prepotenza si manifestava altrove, nell'offensiva contro i palestinesi, ai quali non dava tregua scaricando su di loro tutti i mezzi dell'efficace esercito israeliano.<ref name="pigliocapo">Da [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/01/12/il-piglio-del-capo.html?ref=search ''Il piglio del capo''], ''la Repubblica'', 12 gennaio 2014.</ref>
*Ritenuto colpevole, sia pure indiretto, da una commissione di inchiesta israeliana, della strage dei palestinesi del campo di Sabra e Shatila, fu dichiarato non adatto a comandare le forze armate, nella veste di ministro della Difesa. Fu una brutta pagina della vita di Sharon. Il massacro fu compiuto da libanesi, ma lui lasciò fare.<ref name="pigliocapo"/>
*Rispetto al grande, storico e povero [[Egitto]], la [[Libia]] è un ricco, bellissimo deserto abitato da tribù litigiose. Che si odiano da sempre. Dai tempi dei datteri al petrolio. L'Italia coloniale ci mise decenni prima di domarle con repressioni sanguinose e con quelle poi chiamate pulizie etniche, cioè con spostamenti in massa di popolazioni decimate. Nel primo, in Egitto, c'è un regime dominato dai militari che non sopportano chiunque contesta il loro diritto di esercitare il potere. La confraternita dei [[Fratelli musulmani]], portata al governo da libere elezioni, era un rivale settario e incapace di governare. L'ondata jihadista è la peste per colonnelli e generali. È l'indisciplina, il fanatismo senza le regole che i militari prediligono.<ref name="scenario">Da [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/02/17/lo-scenario06.html?ref=search ''Lo scenario''], ''la Repubblica'', 17 febbraio 2015.</ref>
*[[Abd al-Fattah al-Sisi|Al Sisi]] ha superato la cattiva reputazione abbattutasi su di lui con la brutale presa del potere e le successive repressioni. La minaccia dei terroristi jihadisti, che decapitano gli ostaggi, uccidono giornalisti ed ebrei e spuntano sulla sponda del Mediterraneo, rivaluta la figura del raìs. In quanto dighe dell'islamismo, i dittatori arabi erano apprezzati in Occidente. Poi le primavere arabe li hanno cacciati o squalificati. Appassite le primavere, con l'eccezione tunisina, la figura del raìs è di nuovo rispettata e ricercata. Soprattutto se come nel caso egiziano è alla testa di un grande Paese.<ref name="scenario"/>
*L'[[Egitto]] è un paese religioso, non tanto nella pratica quanto nello spirito. Nei sentimenti. La popolazione era sensibile a due poteri: quello militare per l'ordine, anche con la violenza, e quello invadente dei [[Fratelli musulmani]], dediti a varie assistenze e all'educazione islamica.<ref>Da [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2016/05/17/legitto-di-oggi-nella-solitudine-della-sfinge30.html?ref=search ''L'Egitto di oggi nella solitudine della Sfinge''], ''la Repubblica'', 17 maggio 2016.</ref>
*Era considerato un «criminale di guerra» dai palestinesi e un politico avventuroso da molti intellettuali israeliani. Un uomo imprevedibile, spericolato e intraprendente. Amante della guerra ma anche della quiete nella sua fattoria modello doveva faceva l'agricoltore. Interdetto come ministro della Difesa, dopo un lungo periodo di disgrazia, è diventato primo ministro. Un capo del governo capace di sorprendere, di stupire, così come aveva sorpreso e stupito come capo militare. Ha deciso la costruzione del muro fra i territori palestinesi e Israele, e al tempo stesso ha abbandonato Gaza ai palestinesi. Una concessione territoriale al momento eccezionale, rivelatasi poi insidiosa per l'autorità palestinese, dominata dall'Olp moderata, che ha perduto il controllo di quella provincia, dominata dalla più intransigente Hamas. L'iniziativa di Sharon tendeva forse a dividere gli avversari, ma era accompagnata da una politica tesa a stabilire rapporti distensivi con molti paesi arabie con gli stessi palestinesi. Da uomo di una destra spesso estrema, che aveva favorito l'insediamento di numerose colonie israeliane in Cisgiordania, è diventato un politico aperto a soluzioni pacifiche. Ha abbandonato il Likud e ha fondato un partito di centro, Kadima per questo è stato accusato di tradimento da alcuni suoi amici. E per non pochi vecchi nemici è apparso invece come un leader capace di favorire una vera intesa. La sua energia sembrava rivolta verso una giusta direzione. Ma il suo cervello ha ceduto. È intervenuta la morte cerebrale. Otto anni dopo diventata morte totale.<ref name="pigliocapo"/>