Henri Troyat: differenze tra le versioni

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*Il contadino russo era pronto a credere a qualsiasi meraviglia. Per lui la religione era, più che una morale, un mistero. Non era per obbedire ai precetti di Cristo che si mostrava paziente, docile, ospitale, caritatevole ma per inclinazione naturale all'indulgenza. Quella bontà evangelica non gli impediva di essere baro, invidioso, avido o libertino e di pregare con calore i santi per la riuscita dei propri privatissimi affari. Del male aveva un'idea molto confusa e perciò cercava complici potenti in cielo. (p. 244)
 
==[[Incipit]] di ''Rasputin''==
===[[Incipit]]===
Un ragazzino come tanti, attaccabrighe, bugiardo, ladruncolo e violento: subito sospettato dagli abitanti del villaggio siberiano di Pokrovskoe ogni volta che sparisce loro una gallina dal pollaio o una pecora dall'ovile. Eppure la famiglia del presunto colpevole, il piccolo [[Grigorij Efimovič Rasputin |Grigorij Rasputin]], non manca di nulla: i suoi genitori, Efim e Anna, sono contadini agiati. La loro abitazione conta otto stanze e la loro proprietà numerose «desjatine»<ref>Una «desjatina» corrisponde a poco più di un ettaro. {{NDR|N.d.A.}}</ref> di terra fertile, bestiame a sufficienza e buoni cavalli da lavoro e da tiro.
 
===[[Explicit]]===
Al sangue di Rasputin, versato in una camera nel seminterrato del palazzo Jusupov, ha fatto eco il sangue dei Romanov, sprizzato dai colpi di fucile sulle pareti di un altro seminterrato, quello della casa Ipat'ev. Il cerchio si chiude. Dopo secoli di monarchia, il popolo russo dovrà cercarsi altri padroni da servire e da venerare prosternandosi. Si chiameranno Lenin, Stalin, Chruščëv, Brežnev e perpetueranno il dogma della necessaria dittatura del proletariato. Rasputin, invece, pur avendo contribuito al crollo dell'impero, avrà diritto soltanto al disprezzo dei rivoluzionari, dei quali ha involontariamente servito la causa.
 
==Note==