John Henry Newman: differenze tra le versioni

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*Senza dubbio, se fossi obbligato a introdurre la religione nei brindisi dopo un pranzo (il che in verità non mi sembra proprio la cosa migliore), brinderò, se volete, al Papa; tuttavia prima alla Coscienza, poi al Papa.<ref>Da ''Lettera al duca di Norfolk. Coscienza e libertà'', p. 236.</ref>
*[Il [[celibato sacerdotale]] è] uno stato superiore di vita, al quale la maggioranza degli uomini non possono aspirare.<ref name=zenit/>
*{{NDR|Sul Duomo di [[Monreale]]}} Una delle più grandi sinfonie di mosaici dopo Santa Sofia.<ref>Citato in [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/05/22/irlandesi-in-sicilia-con-feeling.html Irlandesi in Sicilia con feeling], ''Repubblica.it'', 22 maggio 2007.</ref>
*Una Religione rivelata deve essere particolarmente poetica e così è infatti. Mentre le sue proposizioni presentano una originalità capace di avvincere l'intelletto, esprimono anche una bellezza capace di soddisfare la natura morale. Essa ci offre quelle forme ideali di eccellenza di cui si diletta la natura poetica e con le quali si associano ogni grazia e ogni armonia. Ci conduce in un mondo nuovo, un mondo di straordinario interesse, dotato delle più sublimi visioni, dei più teneri e puri sentimenti. La peculiare grazia mentale degli scrittori del [[Nuovo Testamento]] impressiona non meno del tangibile effetto che essi producono sui cuori di coloro che ne hanno assorbito lo spirito. Ora non vogliamo occuparci della natura pratica, bensì del lato poetico della verità rivelata. Per i cristiani, una visione poetica delle cose è un dovere: siamo tenuti a colorire tutte le cose con le tinte della fede, a riconoscere in ogni evento un divino significato e una tendenza soprannaturale. Anche gli amici che ci circondano sono investiti di uno splendore ultraterreno: non sono più semplici uomini imperfetti, ma esseri che godono del favore divino, sui quali è impresso il sigillo di Dio, e che si addestrano per la felicità futura. Si può aggiungere che le virtù particolarmente cristiane sono anche particolarmente poetiche – mansuetudine e gentilezza, compassione, gioia e modestia, per non parlare delle virtù devote – mentre i sentimenti più rozzi e ordinari sono gli strumenti della retorica, più che della poesia, come la collera e l'indignazione, l'emulazione, lo spirito combattivo e l'amore dell'indipendenza".<ref>Citato in J.H.Newman, ''La mente e il cuore di un grande'', Edizioni Paoline; pagine scelte dalle opere di John Henry Newman con saggio introduttivo di Malachy Gerard Carroll, versione dall'inglese di Frida Ballini.</ref>
*Vi è una [[verità]]; vi è una sola verità, l'errore religioso è per sua natura immorale; [...] si deve temere l'errore; la ricerca della verità non deve essere appagamento di curiosità; l'acquisizione della verità non assomiglia in niente all'eccitazione per una scoperta; il nostro spirito è sottomesso alla verità, non le è, quindi, superiore ed è tenuto non tanto a dissertare su di essa, ma a venerarla.<ref>Da ''Lo sviluppo della dottrina cristiana'', p. 377.</ref>