Giovanni Passannante: differenze tra le versioni

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*I regicidi non li uccidono, ma al contrario, prolungano la loro vita, perché sentano meglio la morte. Guardate Passannante ed Acciarito, entrambi pazzi. [...] Tutti coloro che hanno fatto vivere Passannante sono stati promossi di grado e decorati, perché certi grand'uomini hanno bisogno, per vivere, delle sofferenze degli eroi che li fanno tremare. ([[Amilcare Cipriani]])
*Ora, o signori, quest'attentato è una rivelazione. Mettiamoci una mano sulla coscienza: quanti siamo qui dentro credevamo impossibile un fatto di questa natura. Perché è desso avvenuto? È un fatto isolato? Chi armò la mano di quel miserabile assassino? Io non lo so. Appartiene all'autorità giudiziaria con le sue indagini spargere qualche raggio di luce su questo doloroso mistero. Ma il paese, o signori, è stato gettato in una angosciosa inquietudine da questo fatto, e da quelli che hanno dimostrato di avere con esso una eloquente corrispondenza, intrapresi a danno di pacifici cittadini, con brutalità indegna di uomini che vivono in mezzo ad un popolo così civile ed abituato all'esercizio delle libertà, quale si è mostrato da quattro lustri il popolo italiano. ([[Pasquale Stanislao Mancini]])
*{{sic|Passanante}} si nomina presidente della Società politica e fa il cuoco. ([[Cesare Lombroso]])
*Passannante è rimasto seppellito vivo, nella più completa oscurità, in una fetida cella situata al di sotto del livello dell'acqua, e lì, sotto l'azione combinata dell'umidità e delle tenebre, il suo corpo perdette tutti i peli, si scolorì e gonfiò [...] il guardiano che lo vigilava a vista aveva avuto l'ordine categorico di non rispondere mai alle sue domande, fossero state anche le più indispensabili e pressanti. Il signor Bertani [...] poté scorgere quest'uomo, esile, ridotto pelle e ossa, gonfio, scolorito come la creta, costretto immobile sopra un lurido giaciglio, che emetteva rantoli e sollevava con le mani una grossa catena di 18 chili che non poteva più oltre sopportare a causa della debolezza estrema dei suoi reni.<ref>Citato in ''L'Italia così com'è'', 1891; in [[Errico Malatesta]], ''Al caffè'', 1922.</ref> (Salvatore Merlino; )
*Signori, pensiamo ai poveri digiuni, andiamo a desinare... anche per un po' di riguardo ai cuochi... che vedete cosa fanno!... ([[Umberto I di Savoia]])