Mario Luzzatto Fegiz: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m sistemo
Riga 3:
 
==Citazioni di Mario Luzzatto Fegiz==
*''Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poiters'' nacque in modo curioso. In una stanza Mauro De André fratello maggiore di [[Fabrizio De André|Fabrizio]] {{NDR|De Andrè}} preparava l'esame di procedura civile, in quella accanto [[Paolo Villaggio]] e Fabrizio si aiutavano a vicenda per l'esame di Diritto privato. Dopo un mese Mauro superò a pieni voti l'esame, tappa di un percorso che lo portò a diventare insigne avvocato. Fabrizio e Villaggio invece composero il brano, ameno e goliardico su Carlo Martello, e un altro intitolato ''Il fannullone''. Non dettero l'esame e non si laurearono mai.<ref name=":0">Da ''De André poesia e musica'', ''Corriere della Sera'', 30 gennaio 2018, p. 38.</ref>
*Ciò premesso, va riconosciuto che "''[[Lucio Battisti#Hegel|Hegel]]''", nella babele di parole (in coerenza con la loro negazione i testi non sono allegati al disco per il semplice fatto che esse non esistono), con un tappeto sonoro modernissimo, è meno brutto dei precedenti (forse ci stiamo abituando).<ref>Da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1994/settembre/29/con_Battisti_Hegel_rimane_ostico_co_0_94092912971.shtml Con Battisti "Hegel" rimane ostico]'', ''Corriere della Sera'', 29 settembre 1994.</ref>
*{{NDR|Su [[Pino Daniele]]}} È stato capace di evocare la grande varietà di umori, di atmosfere e di stili di una Napoli che nessuno aveva colto prima di lui. È stato capace di evocare la grande varietà di umori, di atmosfere e di stili di una Napoli che nessuno aveva colto prima di lui.<ref>Da ''[http://www.corriere.it/spettacoli/15_gennaio_05/pino-daniele-morto-contraddizioni-napoli-voce-note-orgoglio-5fef5e44-94a2-11e4-b882-edd16a1de18c.shtml Le contraddizioni di Napoli nella voce e nelle note di Pino Daniele]'', ''Corriere.it'', 5 gennaio 2015.</ref>
Riga 14:
*Per metafora si potrebbe affermare che [[Mango (cantante)|Mango]] recita la parte di un folletto che si muove agile e furtivo in un ambiente dall'architettura complessa, senza urtare le cristallerie la cui esatta ubicazione solo lui conosce, in un insieme vocal strumentale molto pittorico e mai banale. Nel suo caso si può parlare di «voce che si fa strumento con modulazioni speciali».<ref name=mango/>
*{{NDR|Su [[Rino Gaetano]]}} Quando era salito sul palco di Sanremo nel 1978 a cantare «Gianna» sembrava uscito dalla celebre canzone di [[Domenico Modugno|Modugno]]: indossava un cappello a cilindro, un frac con fiore all'occhiello. Fra ironia, ottimismo, romanticismo e non-sense costituiva un caso abbastanza unico nel panorama italiano, un outsider, come [[Fred Buscaglione|Buscaglione]].<ref>Da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2002/settembre/03/festival_con_ironia_celebra_Rino_co_0_0209034871.shtml Un festival con ironia «celebra» Rino Gaetano]'', ''Corriere della Sera'', 3 settembre 2002, p. 36.</ref>
*''[[Fabrizio De André#Volume I|Volume I]]'' {{NDR|di [[Fabrizio De Andrè]]}} si apre con una canzone di struggente bellezza ''Preghiera in gennaio'' scritta la notte prima dei funerali di [[Luigi Tenco|Tenco]], morto al festival di Sanremo: nel brano campeggia la figura di un Dio finalmente vicino al dolore degli uomini che accoglie anche i suicidi «perché non c’è l’inferno nel regno del buon Dio».<ref name=":0" />
 
==Note==