Enzo Biagi: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni: la risposta di Muti a un cicchetto di Mussolini
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*Non mi risulta che [[Mario Melloni]], in arte Fortebraccio, abbia mai scritto una critica acre o volgare. Per lui il [[comunismo]] era un modo per realizzare il [[cristianesimo]]. Da una parte i ricchi che lui chiamava «Lor signori», dall'altra parte i poveri, con una particolare predilezione per i metalmeccanici. (Fortebraccio (Mario Melloni) (1902-1989), p. 123)
*Era un astuto negoziatore e sapeva destreggiarsi tra i sospetti, le congiure e le denunce che comportava il «culto della personalità». Qualcuno lo considerava un liberale, ma non capeggiò mai gruppi, non volle primeggiare. [...]<br> [[Anastas Ivanovič Mikojan]] è il solo compagno del tempo di [[Lenin]], tra 26 commissari del popolo, che se ne è andato con cerimonie, medaglie e una adeguata pensione. «Il grande sopravvissuto» come lo chiamavano, il figlio del falegname di Sanain ha saputo sempre misurare la forza dell'onda; era intelligente, equilibrato, furbo. (Mikojan, Anastas I. (1895-1978), p. 219)
*Quando {{NDR|[[Ettore Muti]]}} comandava la milizia portuaria a Trieste, dovette andare a ricevere un principe africano arrivato con uno yacht.<br>Il personaggio invitò Muti a bordo, gli fece grandi feste e, manifestando deplorevoli tendenze, si lasciò andare a confidenziali abbandoni ai quali Muti rispose con alcuni cazzotti. Ne nacquero complicazioni diplomatiche e [[Benito Mussolini|Mussolini]] lo chiamò a rapporto. A conclusione di un severo «cicchetto» il Duce gli rivolse un ammonimento: «Adoperate giudizio. Come mai a me queste cose non accadono?»<br>E Muti senza scomporsi: «Me vo an si miga un bell'oman come me». (Muti, Ettore (1902-1943), p. 236)
*[[Michail Nikolaevič Tuchačevskij]] era soprannominato il Napoleone rosso. A quarant'anni era maresciallo dell'Unione Sovietica ed era considerato il massimo teorico militare. Quando chiese con insistenza che venisse aumentato il numero di aerei e carri armati, Stalin lo accusò di insensatezza. (Tuchačevskij, Michail N. (1893-1937, p. 350)
*Gli piaceva far gite in macchina, andare in campagna e non trascurava le avventure amorose. Oltretutto, {{NDR|Tuchačevskij}} godeva di una invidiabile salute: riusciva a sollevare con un braccio una persona seduta su una seggiola. Nel suo ufficio c'era una palestra con tutti gli attrezzi per la ginnastica. (Tuchačevskij, Michail N. (1893-1937, p. 350)