Pierre Drieu La Rochelle: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Pierre Drieu La Rochelle==
*Il centro della mia vita è la vertigine della [[solitudine]]. (da ''Diario di un delicato'', a cura di Milo De Angelis, con un'intervista a [[Louis Aragon]] di Frédéric Grover, SE, Milano, 1998, p. 84. ISBN 9788877104120)
*L'Europa si è ridotta a portare le sue chiese senza Dio, i suoi palazzi senza re come gioielli scintillanti sul seno sfatto. (da ''Le jeune européen'', Gallimard, 1927; citato in ''Ideario antiborghese'', a cura di Mario Bozzi Sentieri, Edizioni Il Settimo Sigillo, 1989)
*Non posso vivere impunemente vicino a un altro uomo. Chi ha una maschera d'uomo ha sempre dentro di sé qualcosa di umano; e la distruzione dell'umano che opera in se stesso è ancora un atto umano; che mi tocca, mi ferisce. (da ''Diario di un delicato'', p. 44)
 
 
==Altri progetti==
==''Diario di un delicato''==
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*Per me un [[dipinto|quadro]] è l'articolazione di una preghiera, un mezzo magico per raggiungere l'al di là, in seno al mondo. (p. 32)
*Orribile cedimento dell'essere, orribile migrazione dell'essere verso l'assenza, verso il nulla. Ai nostri occhi male aperti, male iniziati, cosa sarebbe Dio senza gli dèi? Non bisogna passare attraverso l'Inferno per meritare il cielo? (p. 41)
*– Gli adolescenti che si impennano fieramente immobili sui loro piccoli cavalli, sul fregio del Partenone, erano di carne e non di marmo. E portavano nelle loro piccole teste filosofie sottili, contraddittorie, amare. E sarebbero diventati i «pallidi» discepoli di Socrate che Aristofane vitupera nelle ''Nubi''. Così la gloria del fregio è solo un breve momento di equilibrio tra il primitivo e il decadente. Già maturo, finalmente maturo, non ancora troppo maturo: il tempo è breve per i popoli come per gli individui. (p. 49)
*Non posso vivere impunemente vicino a un altro uomo. Chi ha una maschera d'uomo ha sempre dentro di sé qualcosa di umano; e la distruzione dell'umano che opera in se stesso è ancora un atto umano; che mi tocca, mi ferisce. (da ''Diario di un delicato'', p. 44)
*Quando non ci sono più [[eroe|eroi]], non ci sono più santi. Occorre una grande forza vitale per criticare la vita: con lo stesso movimento atletico l'uomo accetta e rifiuta la vita. (p. 50)
*Il centro della mia vita è la vertigine della [[solitudine]]. (p. 84)
 
==Bibliografia==
*Pierre Drieu La Rochelle, ''Diario di un delicato'', a cura di Milo De Angelis, con un'intervista a [[Louis Aragon]] di Frédéric Grover, SE, Milano, 1998. ISBN 9788877104120)
 
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