Tonino Perna: differenze tra le versioni

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*Se tutte le [[Merce|merci]], dunque, sembrano destinate a seguire il cammino della regina (la moneta), a passare attraverso successive metamorfosi per liberarsi di tutta la materialità del ''valore d'uso'', per divenire puro elemento funzionale, fungibile e interscambiabile, dobbiamo ricordare che questo processo non è a somma nulla, ma comporta una crescita simmetrica di ''valori d'uso negativi'', di danni crescenti per l'uomo e per l'ambiente. Ne deriva che è diventata urgente la ''separazione'', il divorzio, tra il «destino della merce» e il «futuro dell'uomo». (cap. II, 4; p. 50)
*Il sistema capitalistico nella fase della moneta-segno è diventato una sorta di grande casinò dove tutti possono tentare la fortuna e salire sul palco dei vincitori. (cap. II, 5; p. 54)
*Solo rimettendo in discussione il mercato capitalistico, le sue regole e le sue cosiddette «leggi», è possibile rispondere al bisogno di giustizia e di senso che cresce in ogni angolo della Terra. Ma, per essere fondante, questa ricerca deve partire dai soggetti sociali che ''hic et nunc'' cercano risposte alla disgregazione socioculturale, al degrado ambientale, al disastro provocato dalla ''mercificazione globale''. Altrimenti, non faremo altro che lavorare, sia pure involontariamente, per estendere l'area della «mercificazione» a un nuovo bisogno. Per l'appunto: ''l'etica''. (cap. III, 1; p. 59)
*Pur tenendo conto di questi limiti e contraddizioni, la straordinaria crescita delle ONG, specie nel Sud del mondo, va letta come una delle risposte sociali agli effetti destrutturanti del mercato mondiale, ma non rappresenta ancora una alternativa globale alla polarizzazione ed esclusione sociale prodotta dal modello di sviluppo dominante. (cap. III, 3; p. 64)
*In sostanza, possiamo affermare che gran parte del mondo del ''non profit'' è il frutto di ''un processo di secolarizzazione'' della fede rivoluzionaria e degli ideali e bisogni espressi dal movimento ecologista e femminista. Qui sta, a un tempo, la sua forza e la sua debolezza, come cercheremo di dimostrare. [...] ''È l'interiorizzazione dei valori capitalistici che porta alla fine dell'esperienza dell'impresa non profit''. (cap. III, 4; pp. 68 sg.)