Giovanni Falcone: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Dopo il maxi–processo di Palermo}} In un altro Paese gli artefici di una tale vittoria sarebbero stati considerati un patrimonio nazionale. Dopo aver vinto la prima battaglia a [[Palermo]], ci si sarebbe aspettato che Falcone e i suoi colleghi fossero messi nella condizione di vincere la [[guerra]]. Invece in [[Italia]] avvenne proprio il contrario. ([[Alexander Stille]], ''[[In un altro paese]]'')
*Maierovitch, uomo dalla loquela sommessa e dai lineamenti un po' da gufo, divenne un personaggio di spicco nei primi anni Ottanta, quando collaborò con Giovanni Falcone nei suoi sforzi, coronati da successo, di rintracciare i mafiosi latitanti. Insieme i due convinsero [[Tommaso Buscetta]] a tornare in Italia e a divenire un pentito di stato nel cosiddetto maxiprocesso alla cupola della mafia siciliana. Nel gennaio del 1992, grazie alla sua testimonianza furono condannati circa 350 capi mafiosi. Falcone e il suo collega, il magistrato [[Paolo Borsellino]], sono i titani della lotta antimafia in tutto il mondo. Furono assassinati in Sicilia a due mesi di distanza l'uno dall'altro, nel 1992, poco tempo dopo che la sentenza del maxiprocesso era stata confermata, e la loro morte scosse, e infine scardinò, il sistema politico italiano. Entrambi erano partiti (giustamente) dal presupposto che i personaggi più importanti della mafia siciliana godevano della protezione delle più alte gerarchie politiche di Roma. Maierovitch mi racconta delle sue cene con Falcone, e di come si ingegnarono per proteggere il grande pentito Buscetta vuoi da possibili omicidi vuoi dal suicidio. (Un tentativo di suicidio quasi gli riuscì mentre era sotto la tutela del giudice brasiliano.) Dapprima Maierovitch sorride nel ricordare il suo amico italiano, ma dopo un po' comincia a versare lacrime silenziose: un omaggio che ben si addice a Falcone (cui Maierovitch intitolò il suo Istituto di lotta alla criminalità), il cui carisma e impegno in nome della giustizia, alla faccia della classe dirigente corrotta di Roma, hanno fatto di lui un eroe popolare in tutta Italia e presso tutti coloro che nel mondo lottano contro il crimine. ([[Misha Glenny]])
*Sul cadavere di Falcone si sono avventati sciacalli e iene che Giovanni conosceva e che anche io conosco. ([[Giuseppe Ayala]])
*{{NDR|Durante la commemorazione di Falcone nell'aula magna del Palazzo di Giustizia a Milano}} Voi avete fatto morire Giovanni Falcone. Con la vostra indifferenza. Con le vostre critiche... Voi lo avete infangato. Voi diffidavate di lui. E adesso qualcuno ha pure il coraggio di andare ai suoi funerali. ([[Ilda Boccassini]])