Emily Dickinson: differenze tra le versioni

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*Susie – ci vuole poco a dire quanto si è soli – chiunque può farlo, ma portare la solitudine accanto al cuore per settimane, quando dormi, e quando sei sveglia, con sempre qualcosa che ti manca, ''questo'', non tutti riescono a dirlo, e mi sconcerta. Ne dipingerei un ritratto che indurrebbe alle lacrime, se avessi la tela per farlo, e la scena sarebbe la ''[[solitudine]]'', e le figure – solitudine – e le luci e le ombre, ciascuna una solitudine. Potrei riempire una stanza con paesaggi così solitari, la gente si fermerebbe là a piangere; poi andrebbe di fretta a casa, per ritrovare una persona amata. (a Susan Gilbert, novembre-dicembre 1854, 176<ref group="fonte" name=bCLXX/>)
*Grazie a Dio un mondo c'è, e gli [[amicizia|amici]] che amiamo dimorano in eterno in una casa lassù. Temo di essere incoerente, ma pensare ai miei amici mi dà una tale delizia che dimentico il tempo e il senso comune e così via. (a Mrs. J. G. Holland, 18 marzo 1855, 179<ref group="fonte" name=bCLXX/>)
*Vengo tra i fiocchi, caro Dr. Holland, perché [[neve|nevica]] davvero, e come cigni che si abbassano, qua una penna là un'altra, e poi una piuma, giungono i luminosi abitanti della bianca dimora. (a Dr. J. G. Holland, novembre 1855, 181<ref group="fonte" name=bCLXXX>In ''[http://www.emilydickinson.it/l0181-0200.html Le lettere 181-200]'', ''EmilyDickinson.it'', traduzione di G. Ierolli.</ref>)
*Il mio solo schizzo, il profilo, del [[Paradiso]] è un esteso, azzurro cielo, più azzurro e più esteso del ''più grande'' che ho visto in giugno, e in esso sono i miei amici – tutti loro – ciascuno di loro – quelli che sono con me ora, e quelli che sono "partiti" mentre camminavamo, e "rapiti in Cielo." Se le rose non avvizzissero, e il gelo non venisse mai, e qui non cadesse nessuno che io non possa risvegliare, non ci sarebbe bisogno di altro Cielo se non quello di quaggiù – e se Dio fosse stato qui questa estate, e avesse visto le cose che ho visto io – immagino che considererebbe superfluo il Suo Paradiso. Non glielo dica, però, per nulla al mondo, perché dopo tutto quello che Lui ha detto al riguardo, voglio proprio vedere che cosa ''ha'' costruito per noi, senza martello, né pietre, né operai. (a Mrs. J. G. Holland, inizio agosto 1856?, 185<ref group="fonte" name=bCLXXX/>)
*Ah John – ''Partito''? Allora alzo il coperchio della mia scatola di Fantasmi, e ne ripongo un altro, fino alla Resurrezione – Allora coglierò in ''Paradiso'', i fiori caduti qui, e sulle rive del mare della Luce, cercherò i granelli di sabbia che mi mancano. (a John L. Graves, verso il 1856, 186<ref group="fonte" name=bCLXXX/>)