Emily Dickinson: differenze tra le versioni

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*La [[terra]] sembra come una povera vecchia signora che fino ad ora è sempre rifiorita dai colpi della sorte, ma in un momento di distrazione alcune ciocche di capelli argentei le escono furtivamente dal cappello, e lei le ricaccia indietro velocemente e pensa che nessuno abbia visto. (ad Austin Dickinson, 17 ottobre 1851, 58<ref group="fonte" name=bL/>)
*[[Casa]] è un luogo santo – né dubbio né sospetto può varcare il suo sacro ingresso. (ad Austin Dickinson, 25 ottobre 1851, 58<ref group="fonte" name=bL/>)
*Com'è triste avere una natura [[fiducia|fiduciosa]], speranze e sentimenti sono in balia di tutti quelli che passano; e com'è desiderabile essere un individuo impassibile, le cui speranze e aspirazioni sono al sicuro nel taschino del panciotto, e quella è una tasca ben fatta, e uno non può essere derubato! (ad Abiah Root, verso gennaio 1852, 69<ref group="fonte" name=bLX>In ''[http://www.emilydickinson.it/l0061-0070.html Le lettere 61-70]'', ''EmilyDickinson.it'', traduzione di G. Ierolli.</ref>)
*Per ogni [[delusione]] cerco sempre di pensare che se fossi stata appagata, sarebbe stato ancora più triste, e talvolta da una tale ipotesi traggo una notevole consolazione; consolazione alla rovescia come mi piace chiamarla. (ad Abiah Root, verso gennaio 1852, 69<ref group="fonte" name=bLX/>)
*Ti penso cara Susie, ''ora'', non so come e perché, ma più caramente ogni giorno che passa, e quel dolce mese promesso si avvicina sempre di più, e guardo a [[luglio]] in modo diverso da come ho sempre fatto – una volta mi sembrava arido, e secco – a stento ne ho amato ''qualcosa'' a causa della calura e della polvere; ma ''ora'' Susie, di tutti i mesi dell'anno è il migliore; disdegno le violette – e la rugiada, e la prima Rosa e i Pettirossi; li cambierei ''tutti'' per quel feroce e bollente mezzogiorno, quando potrò contare le ore e i minuti che mancano al tuo arrivo [...]. (a Susan Gilbert, verso febbraio 1852, 77<ref group="fonte" name=bLXX>In ''[http://www.emilydickinson.it/l0071-0080.html Le lettere 71-80]'', ''EmilyDickinson.it'', traduzione di G. Ierolli.</ref>)