Virginio Gayda: differenze tra le versioni

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Il crollo russo: citazioni
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==''Il crollo russo''==
===[[Incipit]]===
Le riforme sono venute tardi e lentamente in [[Russia]]. È un segno consueto del vecchio regime l'immobilità di un sistema, che rimane immutato contro le vive realtà nuove del popolo che muove. Così si creano l'opposizione delle forze, l'urto, la rivoluzione. In Russia la servitù della gleba, che incatenava alla terra ventitré milioni di contadini, più di un terzo del popolo russo, è durata sino al 1861, quando già da generazioni la campagna e la società russa erano corse da una oscura inquietudine che minacciava la rivolta. Schiere di filosofi umanisti, educati sui testi francesi e tedeschi, intellettuali dei salotti aristocratici di Pietroburgo e di Mosca, signori della campagna passati per le università, con lo spirito acceso dall'idea progressista che avanzava in occidente, domandavano la riforma in nome del diritto dell'uomo. <!--La campagna-->