Ultime parole: differenze tra le versioni
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:''Kαὶ συ, τέκνον?''
::{{spiegazione|15 marzo 44 a.C. Queste sono le ultime parole attribuite a Giulio Cesare. Egli avrebbe pronunciato tali parole dopo aver scorto anche Marco Giunio Bruto tra i congiurati che lo avevano assalito nel Senato. La seconda frase, in greco, è riportata da [[Gaio Svetonio Tranquillo]] in ''De Vita Caesarum''. Per approfondire vedi [[w:Tu quoque, Brute, fili mi!|qui]].}}
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*Che io muoia nella patria che tante volte ho salvato! ([[Marco Tullio Cicerone]])
:''Moriar in patria saepe servata.''
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