Max Planck: differenze tra le versioni

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*In queste condizioni non c'è da meravigliarsi se il movimento degli atei, – che definisce la religione una deliberata illusione inventata da sacerdoti in cerca di potere –, che ha una pia credenza in un nulla di potenza superiore ma che con entusiaste parole di scherno fa uso di progressive conoscenze scientifiche in una presunta unità con esse, espande ad un ritmo sempre più veloce la sua azione disgregante in tutte le nazioni della terra ed a tutti i livelli sociali. Non ho bisogno di spiegare in dettaglio che, dopo la sua vittoria, non solo tutti i tesori più preziosi della nostra cultura svanirebbero, ma – che è ancora peggio – anche le prospettive in un futuro migliore.<ref>Citato in ''[http://www.lalucedimaria.it/10763-2/ Lalucedimaria.it]''.</ref>
:''Unter diesen Umständen ist es nicht zu verwundern, wenn die Gottlosenbewegung, welche die Religion als ein willkürliches, von machtlüsternen Priestern ersonnenes Trugbild erklärt und für den frommen Glauben an eine höhere Macht über uns nur Worte des Hohnes übrig hat, sich mit Eifer die fortschreitende naturwissenschaftliche Erkenntnis zunutze macht und im angeblichen Bunde mit ihr in immer schnellerem Tempo ihre zersetzende Wirkung über die Völker der Erde in allen ihren Schichten vorantreibt. Daß mit ihrem Siege nicht nur die wertvollsten Schätze unserer Kultur, sondern, was schlimmer ist, auch die Aussichten auf eine bessere Zukunft der Vernichtung anheim fallen würden, brauche ich hier nicht näher zu erörtern.''<ref>{{de}} Da una relazione presentata a Baltikum nel maggio del 1937; in ''Religion und Naturwissenschaft'', Johann Ambrosius Barth Verlag, Leipzig, 1958, p. 7. Consultabile su ''[http://psychomedizin.com/medien/pdf/max-planck.pdf Psychomedizin.com]''.</ref>
*{{NDR|All’indomaniAll'indomani della sconfitta tedesca nella [[Prima guerra mondiale]]}} Se il nemico ha tolto alla nostra patria ogni difesa e forza, se gravi crisi interne si sono abbattute su di noi e forse crisi ancora più gravi c’attendonoc'attendono, c’èc'è un’unicaun'unica cosa che nessun nemico esterno o interno ci ha ancora tolto: e cioè la posizione che la scienza tedesca occupa nel mondo. <ref>Citato in Manjit Kumar, ''Quantum'', Mondadori, 2017, p. 287. ISBN 978-88-04-60893-6</ref>
 
==''La conoscenza del mondo fisico''==