Boris - Il film: differenze tra le versioni

{{NDR|La troupe è su un set all'aperto della fiction ''Il giovane Ratzinger'' con Stanis protagonista e tutti sembrano in attesa}}<br>'''Biascica''': Aoh, e allora?<br>'''Arianna''': Eh... un momento. {{NDR|sbuffando si avvicina ad Itala}} Itala, adesso giriamo. {{NDR|Itala in tutta risposta fa un rutto}}<br>{{NDR|Pochi attimi si vede un camion con Sergio e Alfredo all'esterno, come si può intuire dalla voce fuori campo all'interno del camion c'è René}}<br>'''René''': E io non la giro! Non me ne frega un cazzo! No Lopez, non esiste, la scena è già una merda di suo e se la giriamo al rallenty diventa irricevibile.<br>'''Lopez''': Ma perché?<br>'''René''': Perché fa schifo!<br>'''Lopez''': Ma hai girato migliaia di scene brutte, René, non capisco qual è il problema.<br>'''René''': Non la giro!<br>'''Lopez''': Ti ho già detto che la rete non transige, René. A parte che la scena è bella: il giovane [[Papa Benedetto XVI|Ratzinger]] che, alla notizia della scoperta del vaccino anti-poliomielite, corre felice e lo fa al rallenty su una musica emozionante, punto e basta.<br>'''René''': Ah sì?<br>'''Lopez''': Tu devi fare quello che ti diciamo noi, devi girare le scene come te lo diciamo noi, capito? Altrimenti sei fuori e noi prendiamo un altro regista.<br>'''René''': E io me ne vado alla concorrenza.<br>'''Lopez''' {{NDR|ride}}: Che minchia dici? La concorrenza? Ma allora non hai capito un cazzo! Questo Paese non ce l'ha una concorrenza, la concorrenza siamo noi, siamo sempre noi. Guarda, chiudi gli occhi. Dai chiudili! {{NDR|René li chiude}} Dai, adesso riaprili! {{NDR|René li riapre}} Eccola la concorrenza! {{NDR|Lopez ride. Arianna apre la porta del camion dove sono i due}}<br>'''Arianna''': Scusate, siamo in un ritardo mostruoso. Vi prego giriamole tutte e due: una versione al rallenty e l'altra a velocità normale e poi decidete al montaggio.<br>'''Lopez''': Bravissima Arianna! Ecco... No! Grazie perché mi aiuti a fare chiarezza: questa scena si gira solo al rallenty e basta, ecco.<br>'''René''': Ok. {{NDR|se ne va dal camion e dal set}}

*Ma lo vuoi capire che chi è contro di me, è contro di sé. Ferretti sei finito, sei finito. Testa di merda! ('''Lopez''') {{NDR|a René che si sta allontanando}}

*Ammazza 'sti gnocchi... coi mirtilli. Certo che qua c'hanno messo tutto: il primo, il secondo, pure er dolce... si cerco bene cec'è pure il conto, mortacci loro. ('''Itala''') {{NDR|voce fuori campo durante i titoli di testa}}

*La nostra casa è la [[televisione]]: è come la mafia, nun se ne esce se non da morti. ('''René''') {{NDR|a Sergio}}

*Questo fa un [[ponte]]: crea sinergia. Sinergia! ('''Ingegnere''') {{NDR|in una scena della fiction ''Sottaceto''}}

*''[[La casta]]'', il libro scandalo di due giornalisti che dimostra quanto i politici italiani siano una casta che nel tempo si è attribuita ogni sorta di scandaloso privilegio. Un'élite intoccabile. Una truffa legalizzata, da tre miliardi di euro l'anno. ('''René''') {{NDR|voce fuori campo}}

*L'[[artista]], per definizione, fa quello che gli pare. ('''Brusini''') {{NDR|a René}}

*Ma voi c'avete presente il film ''[[Matrix]]''? [...] Ve faccio capì come faceva Neo, eh? Guardate, eh. Arrivava il proiettile sparato dal cattivone, un proiettile speciale. Rallenty. Primo proiettile: schivato. Secondo proiettile. A un certo punto il proiettile si avvicina a un millimetro dalla faccia e lui proprio – me lo so' studiato – proprio le parole precise, lui arriva il proiettile e fa: bu-cio de cu-looo! ('''Martellone''') {{NDR|durante il suo spettacolo teatrale ''E sti cazzi''}}

*La [[ristorazione]] è l'unica cosa seria in questo Paese. ('''Arianna''') {{NDR|ad Alessandro}}

*Lo sai quanto spende la rete per la [[fiction televisiva|fiction]] all'anno? Trecento milioni. E per il [[cinema]]? Quaranta. Sai cosa vuol dire questo? Che io, qui dentro, per sopravvivere, devo lottare come un pazzo. ('''Lopez''') {{NDR|a Sergio}}

*E così abbiamo pensato, facciamo un bel progetto alla ''[[Gomorra (film)|Gomorra]]'': Un grande libro, un grande regista e un film in cui ce se capisce e non ce se capisce. Io non c'ho capito un cazzo! {{NDR|ride}} ('''Sergio''') {{NDR|ai direttori di rete}}

*Renato, Renato, Renato... Ti dico una cosa sola, Renato: [[Gianfranco Fini]]. Perché non sono un imitatore, Renato, io ti do proprio un'interpretazione del personaggio. Fini con le... cravatte rosa... ('''Stanis''') {{NDR|su una barella dopo aver tentato di suicidarsi}}

*Comunque te stanotte nun devi dormi', devi mezzo dormi', co' mezzo cervello, come i [[pinguino|pinguini]]. ('''Sergio''') {{NDR|ad Alessandro}}

*Arturo, so' papà. Mamma c'è? No? Vabbe, dije così a mamma: dije che stamo a gira' 'na scena dove ce sta' uno che fa 'na [[flatulenza|scoreggia]] e m'è venuta in mente lei. Aspetta, dije anche che se l'avessimo vista insieme, avremmo riso. Capito? Ciao Artu', forza Roma. ('''Biascica''') {{NDR|a telefono col figlio}}

*'''Lopez''': Se faccio un'altra cazzata mi retrocedono, mi mandano alla sezione cinema dove ci sono i registi che non si lavano, che puzzano di zolfo, i dirigenti con la salmonella che tra di loro si chiamano "compagno consigliere". Cristo René, io non me li voglio mettere quei golfini pelosi con quegli occhialetti alla [[Antonio Gramsci|Gramsci]].<br>'''René''': Ma cosa dici? Ma quali occhialetti? Ma cosa stai dicendo?<br>'''Lopez''': Mi lascio morire se finisco lì dentro, René. Perché dopo la sezione cinema c'è la [[radio]]. Dopo la radio, c'è la morte.

*{{NDR|Al telefono}}<br>'''Stanis''': Renato, è una settimana che non rispondi. L'irreperibilità è una cosa che non ti puoi permettere, Renato, io posso essere irreperibile, tu no.<br>'''René''': Dimmi Stanis.<br>'''Stanis''': Ma cioè, come, tu fai un film per il cinema e non me lo dici?<br>'''René''': No... ma t'avrei chiamato. Guarda che non è manco sicuro che si faccia sto film, capito? Non c'è neanche ancora una sceneggiatura, figurati, eh?<br>'''Stanis''': Fammi fare Fini.<br>'''René''': Eh?<br>'''Stanis''': Il presidente della Camera, [[Gianfranco Fini]], te lo faccio io.<br>'''René''': Ma non c'è Fini nel mio film, Stanis.<br>'''Stanis''': È un errore, è un errore. Tu vuoi fare un film sull'Italia senza Gianfranco Fini, Renato?<br>'''René''': Senti Stanis, abbi pazienza, io c'ho tanti cazzi, va bene? Quando facciamo il cast magari ti richiamo, va bene? Rimaniamo così.<br>'''Stanis''': Renato se mi tradisci, io m'ammazzo però. Te lo devo dire... Ti devo dire la verità... M'ammazzo, lo sai che lo faccio.Mi tolgo la vita, Renato.<br>'''René''': D'accordo. D'accordo. Ciao Stanis.

*'''Arianna''': Stanis, mi dispiace ma per i ruoli secondari abbiamo due attori per ogni camerino.<br>'''Stanis''': Ruoli secondari?<br>'''Arianna''': Sì.<br>'''Stanis''': Tu hai letto il copione? Ecco questo episodio ruota intorno a Gianfranco Fini, cioè il mio personaggio, Arianna.<br>'''Arianna''': No, io ho letto il copione, il tuo personaggio ha due battute e sei inquadrato da lontano.<br>'''Stanis''': Però le inquadrature, se permetti, le decide Renato, d'accordo? E poi si vede che sei televisiva: in televisione si contano le battute, Arianna. Nel cinema conta altro: gli sguardi, i miei primi piani...<br>'''Arianna''': Sì, ma tu non hai primi piani perché sono tutti piani sequenza.

*'''Lorenzo''': Ti va di firmare?<br>'''Alfredo''': Non firmo niente.<br>'''Lorenzo''': È una petizione che ho trovato su Internet per... trasferire il [[Città del Vaticano|Vaticano]] all'estero, affinché anche gli altri paesi possano beneficiare di tutti quei vantaggi che abbiamo avuto noi per secoli, avendoli qui, da noi, a casa nostra.<br>'''Alfredo''': Cioè, mi stai dicendo il Vaticano... via.<br>'''Lorenzo''': Hai firmato, Dante?<br>'''Dante Milonga''': No. {{NDR|Lorenzo gli passa il foglio e Dante lo firma}}<br>'''Lorenzo''': Come prima tappa il Vaticano potrebbe andare in Andorra. [...] Cinque anni a paese, poi tra duecento secoli ritornano in Italia. E poi si ricomincia il giro.

*'''Cristina''' {{NDR|parlando da una radio}}: Ti ricordi quell'assegno de ''Gli occhi del cuore 3''?<br>'''Sergio''': Ah, ah, certo, ecco l'assegno, eh, come no. Dicevo proprio adesso a Corinna che ho un po' di problemi di liquidità...<br>'''Cristina''': Corinna? Corinna Negri? La cagna maledetta!<ref name=cagna>Riferimento a [[Boris (prima stagione)#Cagna|una battuta]] di René nella [[Boris (prima stagione)|prima stagione di ''Boris'']].</ref> Salutamela, un sacco. {{NDR|Corinna sta sentendo la conversazione tra i due e si innervosisce cominciando a stritolare il braccio di Alessandro}}<br>'''Sergio''': Eh... ma che dici, quale cagna? A me non risulta che qualcuno la chiamasse così.<br>'''Cristina''': No no, come no, io me lo ricordo benissimo. René la chiamava "la cagna maledetta"<ref name=cagna/> e Biascica "la zoccola". A me stava simpaticissima. Comunque salutamela, eh. E ricordati l'assegno.

*{{NDR|Al funerale di Francesco Campo, Alfredo cerca di mascherare una risata}}<br>'''René''': Che c'è?<br>'''Alfredo''' {{NDR|tossendo per mascherare la risata}}: Niente.<br>'''René''': Che te ridi?<br>'''Alfredo''': Niente, 'na stronzata.<br>'''René''': E dimmela.<br>'''Alfredo''': È fuori luogo.<br>'''René''': E vabbè ormai dimmela, no?<br>'''Alfredo''' {{NDR|prende il cellulare in mano e facendo una [[barzellette dai film|battuta]]}}: Non c'è più Campo... {{NDR|René lo guarda male}} L'ho detto che era 'na stronzata.

*'''René''': Io pensavo che ''La casta'' si potrebbe colorare di commedia, eh? Cioè, farne un film meno cupo, popolare.<br>'''Lopez''': Sì, però dì quella parola che hai usato con me, dai dilla, quella parola lì, forza su.<br>'''René''': Uhh... poi, ecco...<br>'''Lopez''': Dai, su, e dillo...<br>'''René''': Sicuro?<br>'''Lopez''': René vorrebbe fare un [[cinepanettone]], Dio santo, l'abbiamo detto. Lui vorrebbe fare ''Natale con la casta''. Genio! Genio modesto!<br>{{NDR|Tutti rimangono interdetti e c'è un lungo periodo di silenzio}} [...]<br>'''Carolina De Luca''': Mi piace moltissimo, moltissimo anche noi. Sì, sì, anche a noi un bel cinepanettone. Ma basta, basta con questi film seri, moralistici. Una bella commedia divertente, goliardica. Non è che hai già parlato con la Warner, no? [...] Voglio dire, sei sempre con noi? Dimmi che sei con noi.<br>'''René''': Certo, sì.

*'''Glauco''' {{NDR|dando le istruzioni per scrivere un cinepanettone}}: La cosa che dobbiamo fare è semplicissima: tutti i personaggi che prima vedevamo con occhio critico per via delle loro malefatte diventano positivi. Ladri, tangentisti, corrotti sono positivi. René voleva fare un film che scandalizzasse, che indignasse. {{NDR|cambio scena}} I protagonisti di ''Natale con la casta'' saranno simpaticissimi bastardi italiani abbronzati e corrotti a cui piace mettere le mani sulle tette. {{NDR|girando la lavagna sul cui retro c'è un'immagine disegnata di due tette e di un sedere che scoreggia}} Popi-popi. Però noi le tette le dobbiamo pensare come l'utopia di Galeano. Che diceva il grande Edoardo Galeano? Diceva che l'utopia è come l'orizzonte: tu fai due passi avanti, quello s'allontana di due passi. Tu fai tre passi e quello s'allontana di tre passi. Allora dice: a che cosa serve l'utopia? Serve a camminare.<ref>{{cfr}} [[Edoardo Galeano]], ''Parole in cammino'', ''Finestra sull'utopia'': «Lei è all'orizzonte. [...] Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Cammino per dieci passi e l'orizzonte si sposta di dieci passi più in là. Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai. A cosa serve l'utopia? Serve proprio a questo: a camminare.»</ref> E allora, a che cosa servono le tette nel nostro film? A sbietta', a incassa', a fare i soldi. [...] Invece, bisogna partire con un... ecco, io per esempio c'ho un incipit. Che c'hai, un pezzo di carta? Scrivi. Potrebbe essere: "l'Italia è il paese che amo..."<br>'''Sceneggiatore 1''': Ammazza Glauco, cioè sei veramente completo.<br>'''Glauco''': Sì, sì aspetta che sennò poi me... allora, "l'Italia è il paese che amo. Qui, ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti."<ref>{{cfr}} [[Silvio Berlusconi]], messaggio trasmesso ai Tg nazionali, 26 gennaio 1994: «L'Italia è il paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti. Qui ho imparato, da mio padre e dalla vita, il mio mestiere di imprenditore. Qui ho appreso la passione per la libertà.»</ref> Be', è 'na proposta, poi, insomma, fate voi.