Gastone Moschin: differenze tra le versioni

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{{Int|Da ''[https://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12/29/amici-miei-e-gastone-moschin-zingarate-sono-nate-cosi/457826/ Amici miei e Gastone Moschin: "Le zingarate sono nate così"]''|Intervista di Emiliano Liuzzi, ''Ilfattoquotidiano.it'', 29 dicembre 2014.}}
*[[Amici miei]] non è un film comico. Dentro ci sono maschere tragiche, come quella di [[Ugo Tognazzi|Tognazzi]]. C’è la morte di [[Philippe Noiret|Noiret]], c’è la solitudine di tutti noi. Non nasce per far ridere. La risata scaturiva dalla grossolanità dello scherzo.
*Amo il cinema, gli ho dedicato tutta la mia vita.
*Cos’è la zingarata? Un’auto, e noi sopra. Monicelli accendeva la musica e dava il ciak. Improvvisazione, anche. Ma soprattutto è la fine dell’inizio, quando annoiati ci fermiamo alla giostra, sui cavallini, col pensiero che è notte fonda e che dobbiamo tornare alla vita reale.
*{{NDR|Su [[John Ford]]}} Credo che in lui, in quei western, ci sia l’epicità che ritroviamo soltanto nella commedia italiana.
*{{NDR|Su [[Amici miei]]}} Fu tutto perfetto. Anche se iniziammo male: [[Pietro Germi]], il primo autore, morì una settimana prima dell’inizio delle riprese. [[Mario Monicelli|Monicelli]], con grande signorilità, girò il film come Germi lo aveva pensato.
*Gli [[Anni 1960|anni Sessanta]] e [[Anni 1970|Settanta]] erano fatti di speranze.
*{{NDR|Sulla scena degli schiaffi alla stazione in Amici Miei}} Noi di corsa, saltando, dovevamo cercare di non far male a quei ragazzi. Ma il regista, col megafono, urlava, più forte, più forte. Non fu un vezzo, era il clima di quei giorni sul set. E a Mario piaceva giocare, nonostante l’autorevolezza che poi aveva. Lui che urlava picchiate, in faccia, più forte. E le comparse incazzate nere. Fu un incubo girare quelle scene.