Magdi Allam: differenze tra le versioni

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*A [[Saddam Hussein|Saddam]] vanno benissimo i bombardamenti americani purché riesca a sopravvivere e a riproporsi come l'unico eroe arabo che ha retto alla sfida contro la superpotenza mondiale. Nessuno ama Saddam ma tutti temono di gran lunga il caos che potrebbe ripercuotersi ai danni della stabilità dell'intero Medio Oriente.<ref name="vittoriapolitica"/>
*{{NDR|Sul [[Ramadan]]}} Allah lo concepì come il mese del digiuno, della penitenza, della meditazione e della purificazione dell'anima. I musulmani l'hanno trasformato nel mese delle abbuffate, della spensieratezza, dei veglioni con gli amici, della riscoperta dei piaceri del corpo. Allah lo nobilitò come il mese più sacro, quello della rivelazione del Corano. I musulmani l'hanno snaturato in una sfrenata festa terrena.<ref name="troppapolitica">Da [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/01/10/troppa-politica-poca-religione-il-ramadan-divide.html?ref=search ''Troppa politica poca religione. Il Ramadan divide i fedeli di Allah''], ''la Repubblica'', 10 gennaio 1997.</ref>
*Ciò che i [[Talebani|Taliban]] stanno facendo, scegliendo proprio un bambino per realizzare i loro rituali di morte, non è assolutamente un atto di matrice tribale, ma l' invenzione di un orrendo rito di passaggio attraverso la violenza e la produzione della morte. E si deve sottolineare che quei riti di morte non hanno nulla a che fare con l' Islam: sono un prodotto della follia umana che ricorda i riti di morte dei Khmer rossi del regime di Pol Pot che utilizzavano bambini per uccidere adulti; perché il totalitarismo ha la capacità di annientare l' essere umano. Quel rito di passaggio cancella definitivamente la gerarchia fra il mondo dell' infanzia e il mondo degli adulti; è un rito di morte che ha la funzione di esprimere un' unica cosa, la sottomissione all' ordine talebano - per i Taliban, l'ordine di Dio - che è superiore a tutto ed esercita la sua sovranità in modo totale, arrogandosi il diritto di rubare a una persona la vita, l' infanzia, l' adolescenza, semplicemente perché la persona non esiste in quanto tale, non esiste la persona con le sue emozioni, le sue gioie, le sue paure; la persona è solo un oggetto, uno strumento dell' ordine imposto che ha già deciso per te, ha deciso se sei puro o impuro, se sei un vero musulmano o un falso musulmano, e così via. Ma, lo ripeto, tutto ciò non ha nulla a che fare con la violenza di tipo tribale che etnografi e antropologi hanno mirabilmente descritto tra '800 e primo '900. Ciò cui assistiamo è il frutto di una malattia che trasforma la morte della cultura in cultura della morte, una malattia che si è sviluppata all' interno di una parte del mondo musulmano, schiacciata da una realtà mondiale che alla fine non può controllare perché comunque la libertà e la dignità saranno sempre più forti della barbarie.<ref name="ritodimorte">Da [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/04/22/un-rito-di-morte-che-tradisce.html?ref=search ''Un rito di morte che tradisce l'islam''], ''la Repubblica'', 22 aprile 2007.</ref>
*Diciamola tutta la verità: destra e sinistra sono finite nel vicolo cieco della faziosità partitica e del disinteresse della collettività perché è estremamente arduo in Italia definire il quadro delle certezze valoriali che sostanziano l'identità nazionale.<ref>Da ''Non basta regolare i flussi. Vanno salvati i nostri valori'', ''Corriere della Sera'', 25 aprile 2007, p. 36.</ref>
*Dietro alla "Guerra santa" sferrata dai Taliban contro le fotografie, i dipinti, la televisione e il cinema c'è la convinzione che l'Islam imporrebbe l'aniconismo, il divieto di riprodurre immagini. In particolare l'Islam prescriverebbe il rifiuto delle immagini degli esseri viventi perché potrebbero essere idolatrati. Alla base vi è la persuasione che essendo Allah l'unico creatore della vita e avendo Allah creato l'uomo a sua immagine e somiglianza, la persona che riproduce un essere vivente tenterebbe di competere con Allah. Nei testi sacri si specifica che le creature vengono prima formate con l'argilla, proprio come fa un artista, e successivamente Allah infonde loro la vita. Ed è così che all'artista che osa sfidare Allah tentando di imitarlo è riservato il fuoco eterno dell'Inferno.<ref name="distruggeteimmagini"/>
*Dopo le donne senza volto e senza corpo, le donne afghane ora sono anche senza voce. I Taliban hanno realizzato un altro passo in avanti verso la trasformazione delle donne in fantasmi. Da ieri è entrato in vigore il divieto di trasmettere la voce femminile tramite le onde di Radio Shariat, la Radio della Legge islamica gestita dai Taliban. Un programma preparato dalla Croce Rossa per illustrare alla popolazione raccomdazioni in materia di sicurezza, è stato diffuso solo dopo essere stato '"depurato'" delle voci femminili e delle musiche di fondo. Anche la musica, al pari dell' immagine e della voce delle donne, è blasfema. Devono morire murate vive in casa. Senza poter uscire se non accompagnate dal marito, dal padre o da un fratello.<ref name="rubavocedonna">Da [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/10/24/taliban-rubano-la-voce-alle-donne.html?ref=search ''I Taliban "rubano" la voce alle donne''], ''la Repubblica'', 24 ottobre 1997.</ref>
*È un dittatore che ha deciso di affrontare frontalmente la superpotenza mondiale nel momento della sua maggiore vulnerabilità, a causa dell'imminenza delle elezioni presidenziali e della spaccatura tra Europa e Stati Uniti sulla lotta al terrorismo internazionale. Il redivivo Saddam si è così imposto come la variabile impazzita nella campagna elettorale di Clinton. Bush vinse la guerra del Golfo ma perse le elezioni. Per Clinton è una scelta ardua. Se restasse con le mani legate, gli Usa perderebbero il prestigio e l'influenza nel Golfo. Ma non può neppure rischiare di mandare a morire dei soldati americani. Saddam gli ha teso una vera trappola.<ref name="saddamredivivo"/>
*È [...] probabile che, nell'eventuale improvvisa scomparsa di Assad, si riaprano i giochi politici in Siria, probabilmente con regolamenti di conti tra le opposte fazioni confessionali, politiche e militari, creando una fase di instabilità in tutta la regione.<ref name="assadmalato">Da [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/01/23/assad-malato-senza-eredi-la-pace-con.html?ref=search ''Assad malato e senza eredi. La pace con Israele rallenta''], ''la Repubblica'', 23 gennaio 1994.</ref>
*E proprio quanto sta accadendo in Pakistan conferma la natura aggressiva di questo [[terrorismo islamista|terrorismo islamico]] che massacra principalmente gli stessi musulmani e che, contrariamente a un luogo comune diffuso, non è affatto la reazione alla guerra o all'occupazione di una potenza straniera.<ref>Da ''Il contrasto tra Islam e democrazia'', ''Corriere della Sera'', 29 dicembre 2007, p. 36.</ref>
*{{NDR|Su [[Ali Khamenei]]}} Egli ha predicato l'apertura dell'Iran al mondo esterno, ma internamente è fautore di un'economia centralizzata. Tutti i suoi viaggi all'estero sono avvenuti in paesi comunisti o progressisti: non è mai stato in Occidente. La morte di Khomeini ha inesorabilmente avviato la scomparsa di un sistema di valori, di potere e di governo che era una diretta emanazione della sua interpretazione non ortodossa della teologia sciita, rifletteva le sue ambizioni politiche e sfruttava il suo carisma. Il sistema del velayat-e faqih ha infatti rappresentato una rottura con l'ortodossia teologica e politica sciita che predica la taqiya, la dissimulazione dei propri sentimenti, un atteggiamento di quietismo politico. Ai credenti si chiede di simulare un'obbedienza al sovrano, nell'attesa che finisca l'occultamento del dodicesimo imam Mohammad al Mahdi, che gli sciiti ritengono scomparso dal mondo nell'anno 874 e che con la sua ricomparsa ripristinerà la giustizia. Questa eresia si è concretizzata nell'attribuzione a Khomeini che nella gerarchia religiosa sciita aveva il rango di ayatollah ozma del titolo di imam, che gli sciiti riservano al vicario del profeta Maometto. Nessuno ha oggi in Iran l'autorità e il carisma per farsi venerare e obbedire ciecamente così come è stato con Khomeini.<ref name="khameneileader"/>
*Gli intransigenti taliban afghani hanno promesso 60 giorni di prigione per chi non osserverà il digiuno. Ed è così che il Ramadan diventa anche l' occasione per animare dispute teologiche sull'interpretazione del Verbo di Allah.<ref name="troppapolitica"/>
*I [[Talebani|taliban]] sono il prodotto dell' odierna frattura fra un islam totalizzante e un islam aperto. Essi hanno trovato nel wahabismo della madrassa di Deoband, fondata a Nuova Delhi alla fine dell' 800, il loro punto di partenza ideologico, per farlo diventare in seguito l' ideologia dei Pashtun, oltre 12 milioni di persone divise fra Afghanistan e Pakistan. Perché proprio i Pashtun, e non un' altra tribù, si sono fatti portatori del wahabismo in quell' area? Perché è l'unica tribù che rivendica una genealogia araba: Wazir, uno dei loro antenati che dà il nome alla provincia del Waziristan, era originario dalla penisola arabica. Il wahabismo, nato in contesto arabo, ha funzionato da collante per gran parte di quella tribù. Al Qaeda ha capito bene che il fenomeno taliban poteva diventare un esperimento politico, un laboratorio cui l' islam politico poteva attingere, per trascinare con sé l' intero mondo musulmano. È dunque una battaglia di significati quella che si sta svolgendo in Afghanistan; e dal suo esito dipenderanno le sorti di gran parte del mondo musulmano.<ref name="patriaorrore"/>
*{{NDR|Su [[Ali Akbar Hashemi Rafsanjani]]}} Il comune denominatore di tutta la sua carriera è decisamente il fiuto per gli affari e per il successo.<ref name="lottasuccessione">Da [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/06/06/apre-la-lotta-di-successione.html?ref=search ''S'apre la lotta di successione''], ''la Repubblica'', 6 giugno 1989.</ref>
*Il [[Corano]] è un testo profondamente ed esplicitamente antiebraico. Allah condanna gli ebrei come ''«i più feroci nemici di coloro che credono»''. Gli ebrei sono ''«coloro che Allah ha maledetto»'', perché ''«uccidevano ingiustamente i profeti», «praticano l'usura», «con falsi pretesti divorano i beni della gente»''. Così come Allah «ha ''trasformato in scimmie e porci»'', gli ebrei che, in aggiunta, ''«somigliano a un asino»''.<ref>Da ''Islam. Siamo in guerra'', [https://books.google.it/books?id=S87eCgAAQBAJ&pg=PT77 p. 77].</ref>
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*La violenza intrinseca nell'[[islam]] la cogliamo nei loghi dei gruppi islamici, dove compare ovunque il Corano abbinato a delle armi e a violente prescrizioni di Allah.<ref>Da ''Islam. Siamo in guerra'', [https://books.google.it/books?id=S87eCgAAQBAJ&pg=PT80 p. 80]</ref>
*[[Maria]] è così un vincolo di unione tra cristiani e musulmani, perché anche nel Corano essa è il modello dell'anima credente che si è abbandonata completamente nel Signore per compiere sempre e generosamente la sua divina volontà.<ref>Da ''Io, musulmano, al pellegrinaggio di Loreto'', ''Corriere della Sera'', 10 giugno 2006.</ref>
*Nell'Afghanistan dei Taliban le donne rassomigliano sempre più a degli zombie sepolte sotto la burqa, una cella ambulante in stoffa con un' unica grata all'altezza degli occhi. Come degli autentici fantasmi appaiono e spariscono in un baleno perché ormai il mondo esterno non appartiene più loro. Devono essere a tal punto fantasmi che gli è stato ordinato di non indossare le scarpe con i tacchi alti perché fanno rumore segnalando la loro presenza, ricordando la loro esistenza.<ref name="rubavocedonna"/>
*Non è un mistero che all'interno del regime dei taliban, che a quattro anni dalla presa di Kabul è boicottato dalla comunità internazionale, vi sono dei seri contrasti.<ref name="successodirottamento"/>
*Oggi [[estremismo]] e [[terrorismo]] rappresentano la prima emergenza internazionale e la più grave minaccia alla sicurezza nazionale. Ma penso che l'estremismo si alimenti di una sostanziale ambiguità insita nel [[Corano]] e nell'azione concreta svolta da [[Maometto]].<ref>Dall'intervista di Eleonora Barbieri, ''[http://www.ilgiornale.it/news/magdi-allam-non-c-islam-moderato.html Magdi Allam: "Non c'è un islam moderato"]'', ''il Giornale.it'', 25 marzo 2008.</ref>