Pietro Aretino: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*[...] non è il diventar [[prostituzione|puttana]] mestiere da sciocche [...]. (Nanna: [[s:Ragionamenti/Dialogo nel quale la Nanna insegna a la Pippa/Giornata prima|Giornata prima]])
*Ecco un merciaro ha stringhe, specchi, guanti, corone, nastri, ditali, spilletti, aghi, cinte, scuffioni, balzi, saponetti, olio odorifero, polver de cipri, capelli e centomilia di ragion cose. Così una puttana ha nel suo magazzino parolette, risi, basci, sguardi: ma questo è nulla: ella ha ne le mani e ne la castagna i rubini, le perle, i diamanti, gli smeraldi e la melodia del mondo. (Nanna: [[s:Ragionamenti/Dialogo nel quale la Nanna insegna a la Pippa/Giornata prima|Giornata prima]])
*'''Pippa''': Meffé sì che ci vuole altro a esser [[prostituzione|cortigiana]] che alzarse i panni e dir «Fà, che io fo», come dicesti dianzi, e non ne sta nel buona robba: voi sète indovina.<br>'''Nanna''': Come uno spende dieci ducati in cavarsi tutte le voglie che si pon cavare di una giovane, egli è suto crocifisso a Baccano; e come ci fanno uno straccio intorno, il popolo strabilia e va chiacchiarando per tutto come la tal traditora ha rovinato il cotal garzone. Ma quando giuocano le costole del petto rinegando il battesimo e la fede, son laudati, che se ne spenga il seme. ([[s:Ragionamenti/Dialogo nel quale la Nanna insegna a la Pippa/Giornata prima|Giornata prima]])
*'''Nanna''': Lo intertenere con quella certa ciarlia che non vien mai in odio, è il limone che si spreme ne le coradellette soffritte ne la padella, e il pepe che ce si spolverizza suso ed è una dolce novella, quando ti ritrovi a trebbio con diverse generazioni, sodisfacendo a tutti con un berlingare che non venga in fastidio; e han pur troppo del buono alcuni motti insalati e alcune strettine che si danno a chi entra sul volertici còrre: e perché i costumi altrui son di più ragioni che le fantasie de le persone, studia, spia, antivedi, considera, pon mente, asottigliati e crivella i cervelli di tutti. [...]<br>'''Pippa''': Io so ben che non ci è guadagno con loro.<br>'''Nanna''': Tu non hai da fare altro seco che render fume per vento, e fiato per quei sospiri che sanno sì sbudellatamente formare: inchìnati pure ai loro inchini, basciandogli il guanto, non che la mano e se non vuoi che ti paghino de la vincita di Milano, disbrigategli dianzi il meglio che sai.<br>'''Pippa''': Farollo. ([[s:Ragionamenti/Dialogo nel quale la Nanna insegna a la Pippa/Giornata prima|Giornata prima]])
*Io non so dove si venga questo mal nome, che noi abbiamo, di fare e dire agli uomini; e rinasco a non sentire chi conti i portamenti loro inverso de le puttane: che tutte son puttane le donne che si intabaccano seco. Ma ponghinsi da un canto tutti gli uomini rovinati da le puttane, e da l’altro lato tutte le puttane sfracassate dagli uomini: e vedrassi chi ha più colpa o noi o loro. Io potria anoverarti le dicine, le dozzine e le trentine de le cortigiane finite ne le carrette, negli spedali, ne le cocine, ne la strada e sotto le banche, e altrettante tornate lavandaie, camere-locande, roffiane, accatta-pane e vendecandele, bontà de lo aver sempre puttanato col favor di colui e di costui; ma non sarà niuno che mi mostri a lo incontro persone che per puttane sien diventati osti, staffieri, stregghiatori di cavalli, ceretani, birri, spenditori e arlotti. Almeno una puttana sa mantenersi un pezzo quello che per le sue fatighe riceve dagli uomini; ma gli asini scialacquano in un di ciò che ci furano e quello che le pazze a bandiera gli gittano drieto. (Nanna: [[s:Ragionamenti/Dialogo nel quale la Nanna insegna a la Pippa/Giornata seconda|Giornata seconda]])
*[...] io credo che la ruffianaria sia figliuola de la puttanaria, o vero che la puttanaria sia uscita del ventre a la ruffianaria. (Comare: [[s:Ragionamenti/Dialogo nel quale la Nanna insegna a la Pippa/Giornata terza|Giornata terza]])
*[...] il puttanare non è traffico da ognuno; e perciò il viver suo è come un giuoco de la ventura, che per una che ne venga benefiziata, ce ne son mille de le bianche. Nientedimeno il ruffianare è di più acutezza. Non nego che il diseperarsi da sieme non sia uno di quelli impacci che hanno le mani mentre, nel volersi lavare da se stesse, si danno l'acqua da lor medesime: ma la ruffiana pesca più a fondo de la puttana; e non ci si torca il muso, che tanto è. (Comare: [[s:Ragionamenti/Dialogo nel quale la Nanna insegna a la Pippa/Giornata terza|Giornata terza]])