Magdi Allam: differenze tra le versioni

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*Il Saddam che torna al centro della scena internazionale è un dittatore che ha imparato che per sopravvivere deve essere spietato e non aver riguardi per nessuno.<ref name="saddamredivivo"/>
*{{NDR|Hai scritto che bisogna prendere atto del fallimento di due modelli di convivenza, il multiculturalismo e l'assimilazionismo}} Il multiculturalismo si basa sulla certezza che sia possibile convivere pacificamente, nello stesso spazio sociale e giuridico, mantenendo identità e idee di cittadinanza diverse. &Egrave; il modello nordeuropeo. Il multiculturalismo ha creato ghetti spaventosi: quartieri di pachistani, di indiani, di somali. Ha sfilacciato la società, ne causa l'esplosione. L'assimilazionismo è il modello francese. Impone a ciascuno di rinunciare alla propria identità religiosa e culturale per aderire a un [[patriottismo]] che coincide col laicismo. Insopportabile, nefasto. Non è possibile un'omogeneizzazione, gli uomini si ribellano. {{NDR|Che fare?}} Partiamo dal buon senso e da un punto fermo: nessuna deroga al rispetto delle leggi, ai valori percepiti come fondamentali dalla [[società]]. A livello istituzionale, un'identità forte dello [[Stato]]. Sul piano religioso, forte riferimento identitario del cattolicesimo. Su quello culturale, la necessità di imparare la lingua italiana.<ref>Dall'intervista a ''Libero'', 21 novembre 2004.</ref>
*{{NDR|Sull'[[Afghanistan]]}} Il paese più oscurantista e apparentemente impermeabile alla modernizzazione e alla democrazia.<ref name="successodirottamento">Da [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/01/02/il-successo-del-dirottamento-dara-il-via.html?ref=search ''Il successo del dirottamento darà il via a nuove violenze''], ''la Repubblica'', 2 gennaio 2000.</ref>
*Il punto è proprio questo: noi oggi tocchiamo con mano che nel momento in cui si ammette anche una sola eccezione all'inviolabilità della vita dal concepimento alla morte naturale, finiamo per spalancare la voragine dell'inciviltà che inesorabilmente, prima o dopo, finirà per mettere a repentaglio la vita di noi tutti. <br /> Che orrore assistere al lugubre spettacolo dei miliziani assetati di sangue che invocando sempre più ossessivamente «Allah Akhbar», il dio islamico è grande, elevando sempre più forte le urla fino a creare un clima da rito satanico, infieriscono sul corpo di [[Mu'ammar Gheddafi|Gheddafi]] uccidendolo e sfregiandolo. <br /> Ho subito associato questa scena all'atroce sgozzamento e decapitazione del ventiseienne ebreo americano Nick Berg il 7 maggio 2004 in Irak, per mano di Al Zarqawi, il luogotenente di [[Osama bin Laden|Bin Laden]], che proprio mentre avvicinava la lama della spada al collo e l'affondava fino a separare la testa dal busto urlava all'unisono con gli altri terroristi presenti «Allah Akhbar». Quale dio potrebbe mai consentire la violazione del bene della vita, il principio fondante della nostra umanità e il valore cardine della nostra civiltà?<ref>Da ''[http://www.ilgiornale.it/news/vita-umana-sacrapure-quella-dei-tiranni.html La vita umana è sacra. Pure quella dei tiranni]'', ''il Giornale.it'', 24 ottobre 2011.</ref>
*Il vecchio [[Hafiz al-Asad|Leone di Damasco]] ruggiva ma non mordeva. E oggi il più giovane e inesperto [[Bashar al-Assad|Bashar]] seguirà le sue orme. Stando alla storia recente della Siria e alla storia personale degli Assad lo scenario futuro più verosimile non sarà l'escalation della tensione ma all'opposto un rientro nella cuccia con la coda tra le gambe. La vera priorità di Bashar, al pari di quella del padre Hafez, non è mai stata la riconquista del Golan bensì la strumentalizzazione dello stato d'emergenza nazionale per legittimare il protrarsi del proprio potere dispotico all'interno della Siria.<ref name="leonetrappola">Da [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/04/18/bashar-leone-in-trappola-la-siria-sempre.html?ref=search ''Bashar, leone in trappola. La Siria è sempre più isolata''], ''la Repubblica'', 18 aprile 2001.</ref>
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*[[Maria]] è così un vincolo di unione tra cristiani e musulmani, perché anche nel Corano essa è il modello dell'anima credente che si è abbandonata completamente nel Signore per compiere sempre e generosamente la sua divina volontà.<ref>Da ''Io, musulmano, al pellegrinaggio di Loreto'', ''Corriere della Sera'', 10 giugno 2006.</ref>
*Morire per Saddam? La risposta del presidente [[Bashar al-Assad|Bashar Al Assad]] è un secco no. Il dittatore iracheno è stato un nemico giurato dei fratelli-rivali del Baath siriano. Probabilmente se lo avesse tra le mani, lo consegnerebbe subito a George W. Bush per mettere a tacere la nuova offensiva dell'America. Prima che si trasformi in Syrian Freedom.<ref name="doppiogioco">Da [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/04/15/il-doppio-gioco-di-damasco.html?ref=search ''Il doppio gioco di Damasco''], ''la Repubblica'', 15 aprile 2003.</ref>
*Non è un mistero che all' interno del regime dei taliban, che a quattro anni dalla presa di Kabul è boicottato dalla comunità internazionale, vi sono dei seri contrasti.<ref name="successodirottamento"/>
*Oggi [[estremismo]] e [[terrorismo]] rappresentano la prima emergenza internazionale e la più grave minaccia alla sicurezza nazionale. Ma penso che l'estremismo si alimenti di una sostanziale ambiguità insita nel [[Corano]] e nell'azione concreta svolta da [[Maometto]].<ref>Dall'intervista di Eleonora Barbieri, ''[http://www.ilgiornale.it/news/magdi-allam-non-c-islam-moderato.html Magdi Allam: "Non c'è un islam moderato"]'', ''il Giornale.it'', 25 marzo 2008.</ref>
*{{NDR|Sulla [[guerra Iran-Iraq]]}} Per l'Iran il contenimento della guerra è solo un mezzo per dividere gli sceicchi arabi dall'Iraq, per questi ultimi nient'altro che un primo passo verso la pace totale. Cosicchè è nuovamente riesplosa la "guerra alle petroliere" che solo nell'ultimo anno ha provocato il danneggiamento di 62 navi e la morte di 13 marinai. Dalle dichiarazioni ufficiali Iraq e Iran sembrano nuovamente avviarsi verso una guerra di lunga durata, ma non ci sembra che potranno resistere tanto a lungo. In particolare Khomeini deve fare i conti con il riesplodere dell'opposizione armata nel Kurdistan e nel Belucistan oltreché del fenomeno terroristico interno di cui il dirottamento negli ultimi quattro mesi di sei aerei civili e militari è soltanto l'aspetto più spettacolare. Ma il fattore che forse maggiormente influirà sull'esito della guerra è il calo dell'interesse strategico della rotta petrolifera del Golfo a vantaggio della rotta continua del Mar Rosso.<ref name="golfoquattro">Da [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/09/22/nel-golfo-quatro-anni-dopo-una-guerra.html?ref=search ''Nel golfo quattro anni dopo una guerra''], ''la Repubblica'', 22 settembre 1984.</ref>