Alexandre Dumas figlio: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Alexandre Dumas (figlio)==
*'''Madame Levardet''': Allora non ci sono donne oneste?<br>'''De Ryons''': Ma sì! Più di quelle che non si crede, ma meno di quelle che si dice. (da ''L'amico delle donne'') {{c|traduttore? informazioni bibliografiche?}}
*{{NDR|Su [[Johann Strauss jr]]}} Un Dio che domina le passioni.<ref>Citato in Roberto Iovino, ''Gli Strauss, Una dinastia a tempo di valzer'', Camunia;, 1998.</ref>
 
==''La signora delle camelie''==
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===Citazioni===
*Guardavo tutti quegli oggetti, ognuno dei quali significava ai miei occhi un passo avanti della poverina sulla strada della [[prostituzione]], e mi andavo dicendo che Dio era stato misericordioso verso di lei poiché non aveva permesso che giungesse al solito castigo, consentendole di morire nel pieno del suo lusso e della sua bellezza, prima di conoscere la vecchiaia, che è la prima morte delle cortigiane. Che c'è infatti di più triste della vecchiaia del vizio, specialmente nella donna? Essa non ha in sé nessuna dignità e non ispira interesse. (cap. 1)
*Ero appena tornato da un viaggio. Era abbastanza naturale che non avessi saputo della morte di Marguerite come di una di quelle grandi notizie che gli amici si affrettano a comunicare a chi fa ritorno nella capitale delle novità. Marguerite era bella, ma se così tanto scalpore suscita la vita stravagante di quelle donne, altrettanto poco ne suscita la loro morte. Sono stelle che tramontano così come sorsero, senza fulgore. (cap. 2)
*Ogni volta che si recitava una nuova commedia, si poteva essere sicuri di incontrarla, con tre cose che non la lasciavano mai, e che occupavano sempre il parapetto del suo palco di prima fila: il binocolo, un sacchetto di dolci e un mazzo di [[camelia|camelie]]. Per venticinque giorni del mese le camelie erano bianche, e per cinque erano rosse; non si è mai conosciuta la ragione di questo cambiamento di colore, che io racconto senza saperlo spiegare, e che era stato notato anche dai suoi amici e dai frequentatori abituali dei teatri dove si recava più spesso. Marguerite non era mai stata vista con altri fiori che camelie, tanto che dalla sua fioraia, madame Barjou, avevano finito col chiamarla "La signora dalle camelie", e il soprannome le era rimasto. (cap. 2)
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*Io non parlavo. La mia anima sembrava essersi riversata tutta nel mio cuore e il mio cuore nei miei occhi. (cap. 9)
*"Oh, non vale davvero la pena che voi vi spaventiate", replicò con una certa amarezza; "guardate un po' se gli altri si occupano di me: il fatto è che sanno bene che con questa malattia non c'è niente da fare". (Marguerite: cap. 10)
*Talvolta si è [[felicità|felici]] per un nonnulla, ed è crudele distruggere questa gioia quando, lasciandola vivere, si può rendere ancora più felice colui che la prova. (Armand: cap. 10)
*Gli uomini, invece di essere soddisfatti quando si concede loro a lungo ciò che avrebbero a malapena sperato di avere una volta sola, chiedono conto alla loro amante del presente, del passato, e anche dell'avvenire. A mano a mano che si abituano a lei, vogliono dominarla, e diventano tanto più esigenti quanto più si concede loro tutto ciò che vogliono. (Marguerite: cap. 10)
*Sono stanca, insomma, di veder sempre gente che viene a chiedermi la stessa cosa, che mi offre denaro e con questo crede di essere a posto. Se quelle
che intraprendono il nostro vergognoso mestiere sapessero di che cosa si tratta, preferirebbero diventare cameriere. Ma no; l'ambizione di avere vestiti, carrozze, gioielli, ci travolge; si crede a quello che si sente dire, perché la prostituzione ha una sua fede, e a poco a poco ci si logora il cuore, il corpo, la bellezza; si è irritate come bestie feroci, disprezzate come paria, circondate solo da gente che prende sempre più di quanto non dia, e un bel giorno si crepa come cani, dopo aver rovinato gli altri e sé stesse. (Marguerite: cap. 11)
*[...] quando Iddio concede l'amore a una cortigiana, quest'amore, che sembra a prima vista un perdono, diventa ben presto per lei una punizione. (cap. 12)
*Un giovane passa un giorno per una strada, sfiora una donna, la guarda, si volta, prosegue. Egli non conosce quella donna, non ha nessuna parte ai piaceri di lei, ai suoi dolori, ai suoi amori; non esiste per lei e forse, se le rivolgesse la parola, essa si burlerebbe di lui, come Marguerite si era burlata di me. Passano le settimane, i mesi, gli anni, e d'improvviso, dopo che entrambi hanno seguito il loro destino in direzioni diverse, la logica del caso li mette di nuovo l'uno di fronte all'altra. Quella donna diventa l'amante di quell'uomo, e si innamora di lui. Come?, perché? le due vite diventano una sola, e appena questa intimità è nata, sembra loro che essa sia sempre esistita: e tutto quello che fino a quel momento è accaduto si cancella dal ricordo dei due amanti. Questo è strano, ammettiamolo. (cap. 12)