Kader Abdolah: differenze tra le versioni

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'''Kader Abdolah''' (1954 – vivente), scrittore iraniano naturalizzato olandese.
 
==Citazioni di Kader Abdolah==
*Sono caduto improvvisamente dalle alte montagne della Persia sulla fredda, umida terra d'Olanda, a imparare una lingua fredda e umida. Non aveva ritmo, non aveva musica, era piatta come il Paese. Ma dovevo conquistarla, altrimenti non sarei sopravvissuto: e allora divenne bella, divenne la mia casa. Ora vivo in questa lingua.<ref name="zam">Citato in [http://www.zam.it/1.php?articolo_id=544&id_autore=557 ''Recensione Kader Abdolah''], ''Zam.it'', 21 ottobre 2003.</ref>
*Il regime degli ayatollah è terribile perché vuole cambiare la tua mente, il tuo sangue e il contenuto del tuo cuore. Gli ayatollah ti fanno ammalare spiritualmente, ti paralizzano dentro: ma lo [[Mohammad Reza Pahlavi|Scià]] era un burattino degli Usa. Era estraneo, aveva un contatto superficiale con noi.<ref name="zam"/>
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*Condanno con tutte le mie forze il regime degli Ayatollah. Hanno riportato la mia terra indietro di secoli, a un livello di inciviltà e intolleranza simili a quelli dei tempi di Maometto. Inciviltà contro cui Maometto si ribellava!<ref name="vita.it"/>
*Ci sono milioni di persone che arrivano in Europa per cercare un'altra vita, non si può pensare di mandarle indietro, è un dato di fatto, che piaccia o meno.<ref name="vita.it"/>
*Non sono religioso, non sono ateo, amo il buon cibo e il buon vino, ma rispetto l'altro e ho fede nell’uomonell'uomo.<ref name="vita.it"/>
*I miliziani dell'[[Stato Islamico|Isis]] operano come i cristiani che distruggevano l’artel'arte pagana.<ref name="left">Citato in [https://left.it/2016/09/14/kader-abdolah-scrivere-nella-lingua-della-liberta/ ''Kader Abdolah, scrivere nella lingua della libertà''], ''Left.it'', 14 settembre 2016.</ref>
 
*I miliziani dell'[[Stato Islamico|Isis]] operano come i cristiani che distruggevano l’arte pagana.<ref name="left">Citato in [https://left.it/2016/09/14/kader-abdolah-scrivere-nella-lingua-della-liberta/ ''Kader Abdolah, scrivere nella lingua della libertà''], ''Left.it'', 14 settembre 2016.</ref>
*Io penso che ci sia un fondo di violenza in ogni religione. Questo è accaduto anche in Iran con la teocrazia degli ayatollah, ma la grande tradizione letteraria e poetica persiana, i grandi maestri del passato hanno sempre cercato di opporsi alla violenza religiosa trasformandone gli aspetti negativi. Cercavano la bellezza attraverso la poesia. È la specificità della letteratura far nascere il bello anche dal dolore e dalle macerie.<ref name="left"/>
*Il popolo [[Curdi|curdo]] ha una lunga storia, una straordinaria lingua e letteratura, ma per ragioni politiche è stato frammentato e diviso fra curdi iraniani, curdi che vivono in Turchia, in Siria, in Russia. Ma io penso che sia un diritto umano inalienabile poter parlare la propria lingua, coltivare la propria letteratura, avere i propri rappresentanti politici. È giunta l’oral'ora che i diritti curdi siano pienamente riconosciuti.<ref name="left"/>
*I [[curdi]] sono belle persone, gentili, non vogliono usare la violenza, ma i regimi iraniani, turchi siriani li hanno spinti a imbracciare le armi per difendersi.<ref name="left"/>
*La cultura, la lingua e la religione italiana li cambieranno donando loro una nuova identità. Sì, arrivano con la loro religione islamica ma, tra 50 o 100 anni, ci sarà un Islam italiano, che è completamente diverso. Loro diventeranno italiani con un background islamico.<ref name="adnkronos">Citato in [http://www.adnkronos.com/cultura/2016/11/03/scrittore-kader-abdolah-nascera-islam-italiano_wpbHreTwGQO9GdYFSyg7PI.html?refresh_ce ''Lo scrittore Kader Abdolah: "Nascerà un Islam italiano"''], ''Adnkronos.com'', 3 novembre 2016.</ref>
*L'immigrazione vuol dire perdere parte della tua identità e riceverne una nuova.<ref name="adnkronos"/>
*Tra qualche anno i fondamentalisti non saranno in grado di armarsi e attaccare la civiltà europea. Dobbiamo trovare un modo per fermarli, arrestarli e metterli in prigione. Credo che, fra 5 o 10 anni, non sentiremo più parlare di loro.<ref name="adnkronos"/>
*Quando ho lasciato l'Iran non sapevo cosa fosse la migrazione, non avevo mai abitato all’esteroall'estero, ho assaggiato per la prima volta una nuova cultura: mi ci sono voluti 25 anni per farne letteratura.<ref name="qcodemag">Citato in [http://www.qcodemag.it/2016/12/12/lanima-mista-di-kader-abdolah/ ''L'anima mista di Kader Abdolah''], ''Qcodemag.com'', 12 dicembre 2016.</ref>
*Non è la prima volta che gli esseri umani si spostano, è sempre accaduto. Solo che oggi gli europei non vedono i migranti come persone, ma come musulmani: è questo il problema, non la migrazione. Chi arriva in Europa, però, impara un nuovo modo di vivere. All’inizioAll'inizio è difficile, ma le prossime generazioni saranno europee.<ref name="qcodemag"/>
*L'11 settembre è stato un momento di passaggio, a partire dal quale l'Europa ha iniziato ad avere una nuova religione. Il che fa paura, perché è una novità. In più negli ultimi anni abbiamo visto il terrorismo, il lato cattivo dell'islam: un aspetto reale, che però non durerà per sempre.<ref name="qcodemag"/>
*La cultura e la lingua italiane entrano nell’animanell'anima di chi arriva e si fondono con le sue credenze religiose: ciò che ne deriverà sarà un islam italiano, necessariamente diverso da quello saudita o iraniano.<ref name="qcodemag"/>
*Io vedo i migranti come ondate di oro che giungono in Europa. Sono persone che arrivano per cambiare innanzitutto se stesse e poi, con il passare degli anni, la società. Ognuna ha un tesoro, ma non sa quale sia. Individuarlo è dovere loro, ma anche degli europei.<ref name="qcodemag"/>
*È importante che gli immigrati imparino la nuova lingua non in 5 anni ma in tre mesi: è il modo migliore per ridurre la paura. Se io posso dire chi sono, se posso creare una connessione con l’altrol'altro, i timori si sconfiggono più facilmente.<ref name="qcodemag"/>
*Nel mio Paese di origine c'è una cultura molto ricca, quella persiana, ma c'è anche una dittatura. E la lingua, quando c'è un regime, non è libera. Non puoi scrivere se hai limitazioni da parte della religione, della famiglia, della politica, della cultura.<ref name="qcodemag"/>
*Chi, arrivando in un nuovo Paese, pretende di mantenere le proprie tradizioni, rischia di perdere tutto. È importante essere permeabili alla nuova società, spalancare le finestre alla lingua.<ref name="qcodemag"/>