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'''''Io e Annie''''', film di [[Woody Allen]] del 1977.
==Incipit==
{{incipit film}}
*C'è una vecchia storiella. Due vecchiette sono ricoverate nel solito pensionato per anziani e una di loro dice: "Ragazza mia, il mangiare qua dentro fa veramente pena", e l'altra: "Sì, è uno schifo, ma poi che porzioni piccole!". Be', essenzialmente è così che io guardo alla vita: piena di solitudine, di miseria, di sofferenza, di infelicità e disgraziatamente dura troppo poco. E c'è un'altra battuta che è importante per me; è quella che di solito viene attribuita a [[Groucho Marx]] , ma credo dovuta in origine al genio di [[Sigmund Freud|Freud]] , e che è in relazione con l'inconscio; ecco, dice così – parafrasandola – : ehm... «Io non vorrei mai appartenere a nessun club che contasse tra i suoi membri uno come me». È la battuta chiave della mia vita di adulto in relazione alle mie relazioni con le donne . Sapete, ultimamente i pensieri più strani attraversano la mia mente perché sono sui quaranta e penso di attraversare una crisi o che so, chi lo sa... Oh, io non mi preoccupa invecchiare, non sono di quei tipo... Lo so, quassù mi si apre una piazzetta, ma peggio di questo per ora non mi è successo, anzi credo che migliorerò invecchiando. Ecco, sapete, credo che sarò il... il tipo virilmente calvo, sapete, come dire, l'esatto contrario dell'argentato distinto, per esempio, ecco. E se no nessuno dei due. Divento uno di quelli che si perdono i filini di bava dalla bocca, vagano per i mercatini con la borsa della spesa sbraitando contro il socialismo. Annie e io abbiamo rotto e io ancora non riesco a farmene una ragione. Io continuo a studiare i cocci del nostro rapporto nella mia mente e a esaminare la mia vita cercando di capire da dove è partita la crepa, ecco... Un anno fa eravamo innamorati, sapete. È strano, non sono il tipo tetro, non sono il tipo deprimente. Io... io sono stato un bimbo ragionevolmente felice, credo. Sono cresciuto a Brooklyn durante la seconda guerra mondiale. ('''Alvy''') ▼
==Frasi==
▲*C'è una vecchia storiella. Due vecchiette sono ricoverate nel solito pensionato per anziani e una di loro dice: "Ragazza mia, il mangiare qua dentro fa veramente pena", e l'altra: "Sì, è uno schifo, ma poi che porzioni piccole!". Be', essenzialmente è così che io guardo alla vita: piena di solitudine, di miseria, di sofferenza, di infelicità e disgraziatamente dura troppo poco. E c'è un'altra battuta che è importante per me; è quella che di solito viene attribuita a [[Groucho Marx]] ma credo dovuta in origine al genio di [[Sigmund Freud|Freud]] e che è in relazione con l'inconscio; ecco, dice così – parafrasandola –: «Io non vorrei mai appartenere a nessun club che contasse tra i suoi membri uno come me». È la battuta chiave della mia vita di adulto in relazione alle mie relazioni con le donne. ('''Alvy''')
*Annie e io abbiamo rotto e io ancora non riesco a farmene una ragione. Io continuo a studiare i cocci del nostro rapporto nella mia mente e a esaminare la mia vita cercando di capire da dove è partita la crepa. Un anno fa eravamo innamorati, sapete. ('''Alvy''')
*{{NDR|Dopo aver fatto l'amore con Annie}} Come diceva [[Honoré de Balzac|Balzac]]: "Altra materia da romanzo." ('''Alvy''')
*Dopo di che si fece molto tardi, dovevamo scappare tutti e due. Ma era stato grandioso rivedere Annie, no? Mi resi conto che donna fantastica era e di quanto fosse divertente solo conoscerla. E io pensai a... quella vecchia barzelletta, sapete... Quella dove uno va dallo psichiatra e dice: "Dottore mio fratello è pazzo, crede di essere una gallina", e il dottore gli dice: "perché non lo interna?", e quello risponde: "e poi a me le uova chi me le fa?". Be', credo che corrisponda molto a quello che penso io dei rapporti uomo-donna. E cioè che sono assolutamente irrazionali, ehm... e pazzi. E assurdi, e... Ma credo che continuino perché la maggior parte di noi ha bisogno di uova. ('''Alvy''')
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