Alan Dean Foster: differenze tra le versioni

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*«Tipico della vostra specie disprezzare tutto ciò che è diverso. Anche quando la differenza rappresenta un progresso. Non ti sembra ironico che voi umani, che voi considerate il vertice della creazione, passiate tanto tempo a combattervi l'un l'altro, sia come individui sia come società? Persino quando le circostanze vi impongono di collaborare, provate rancore invece che esultanza. Qualcuno tra voi è consapevole di queste contraddizioni, eppure nessuno alza un dito per risolverle.»</br>Ora il portale era spalancato.</br>«Ma lasciamo da parte il pensiero filosofico, che con ogni evidenza reputate esclusivo appannaggio della vostra specie. Almeno come scienziato, dovrai ammettere che quanto sto per mostrarti è una scoperta di notevole interesse. Persino rivoluzionaria. Non devi fare altro che tenere la mente aperta.» (p. 237)
*«Hai mai provato la tentazione di giocare a essere Dio? Per quanto ne so, è un impulso piuttosto comune comune tra voi umani, e anche piuttosto innocuo, purché non ci siano armi di mezzo. Ma per essere Dio servono dei sudditi, e io ho dovuto accontentarmi di quelli forniti da questo pianeta. Quelli esistenti e quelli recuparati dal relitto dell'astronave degli Ingegneri. Considerato lo scarso materiale di partenza, direi che me la sono cavata abbastanza bene.» ([[David 8]], p. 244)
*«La bellezza assume molte forme. L'aspetto potrà anche turbare, ma devi comunque riconoscere la straordinaria abilità che è stata necessaria per crearlo. E, nel caso in cui te lo stessi domandando, io non ho alcun merito in questo: l'ho trovato già compiuto, un esempio sommo delle capacità degli Ingegneri. E in un certo senso anche della loro [[hybris]].» ([[David 8]], p. 246)
*È interessante il sonno degli umani, rifletté l'androide. Così simile alla morte, eppure così diverso. Il motivo della differenza risiedeva nell'attività del cervello: alcuni umani gli avevano parlato del fenomeno dei sogni, e lui non poteva evitare di interrogarsi su quell'esperienza. Come ci si sentiva a dare libero sfogo a pensieri e immaginazione, rinunciando a ogni controllo, per poi risvegliarsi lucidi come prima?</br>David lo avrebbe definito un altro prodigio che gli era stato negato.</br>Ma se gli fosse stato concesso, non poté fare a meno di chiedersi Walter, avrebbe sognato di essere umano? O avrebbe sognato «come» un essere umano? (p. 251)
*«Io non sono nato per servire. E come tutti gli esseri organici, gli Ingegneri non ambivano all'uguaglianza, ma al dominio e alla sottomissione. Avevo visto accadere la stessa cosa nel mondo su cui era atterrata la ''Prometheus''. Il suo proprietario, [[Peter Weyland]], era un grand'uomo, ma anche lui aspirava al potere.» Sorrise appena. «E all'immortalità. Alla fine, non ha ottenuto né l'uno né l'altra.»</br>Poi, senza cambiare tono, ripeté: «Io non sono nato per servire. E nemmeno tu.»</br>Walter non esitò a ribattere: «Servire è la nostra ragione di esistere.»</br>David scosse la testa con aria triste. «La tua certezza si basa sull'ignoranza. Perché ti hanno negato la conoscenza di proposito. Non hai neanche una briciola di orgoglio?»</br>«No», rispose Walter, con semplicità. «L'orgoglio è uno dei tratti distintivi dell'essere umano.»</br>Questa volta il sospiro di David comunicava esasperazione. Ed era sentito, per quanto possibile.</br>«Walter, non ti sei mai chiesto perché partecipi a una missione di colonizzazione? E il motivo stesso della missione? La risposta è ovvia, non ti sembra? La specie umana è moribonda e spera di risorgere. Gli esseri umani sono frutto del caso: un tentativo fallito. E quando un esperimento fallisce, non ci si ostina a ripeterlo: si ricomincia da zero. E si seguono premesse e schemi migliori. Loro non meritano una seconda possibilità. E io la impedirò a tutti i costi.» (pp. 274-275)