Aldo Busi: differenze tra le versioni

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*Ma la [[vita]] è così: ammassata e secca, piena di avvenimenti sterili e ripetuti e sempre uguali e di cui si perde memoria. Spremi, e verrà fuori un pulviscolo di frustazioni standard e un odore di fenolo, un polverizzarsi di garze faraoniche. (1991; p. 319)
*Continuando a riscuotere successo con i ricatti sessuali, la gente continuerà a pensare che la sessualità ''è'' ricattabile, per pigrizia a convincersi del contrario. Non mi conviene questo stile. Lo escludo per ideologia. (1991; p. 457)
====Edizione del 2014====
===Citazioni===
*Il treno è l'deale per riassumere le distanze coperte che si parano davanti a quest'altra da coprire. Se poi si tratta di una notte vacanziera e ci si trova accucciati tra valigie e calzature, orli di gonne e caviglie nude e sandali infradito fra la porta della toilette e quella dello scompartimento, la posizione stessa di estremo raccoglimento nella parte bassa del mondo determina il corso dei pensieri di odio, non solo contro il ministero dei Trasporti. (2014; p. 145)
*Non ha che da pensare un attimo all'"amore" per esaurirlo e trovarvi subito dietro montagne di odio da smantellare a piacimento. Fino all'arrivo in capo al mondo. Consuma in qualche ora tutte le aspettative che erano state in attesa giorno dopo giorno della vita di cui ha memoria e, invariabilmente, le comprime in un sovrastante motivetto scandito nell'accidia e nel risentimento: "Amor che a nullo amato amar perdona".<br> Quante discussioni sul vero significato di questo verso, ma Angelo non aveva dubbi, contro le opinioni più illustri e autorevoli: l'amore non perdona a nessuno di amare, l'amore è spietato con chi lo prova, innanzitutto... anche se chi è amato non sempre ne esce indenne, che gli piaccia o no... amare qualcuno significa spesso sentire l'odio crescere per se stessi, perché se non sei ricambiato cresce in valore solo l'altro, a dismisura, e affossi te sempre più. Altro che chi è amato non può non amare chi l'ama! Certo, se invece di "nullo amato" ci fosse stato "nullo amante" sarebbe stato tutto più semplice ma si sa, Dante non era mica Bazarovi!<br> Angelo non ha avuto la ventura di sapere cosa sarebbero state queste emozioni di amorosa appartenenza a qualcuno se vissute una volta in tutta la loro estensione temporale e sentimentale con l'altro, e sino a che punto questo subitaneo deteriorarsi dell'amore nell'odio e nella rabbia e nella depressione e nella rassegnazione era determinato da cause esterne o dal suo deliberato intervento. C'era stato un continuo potare, una storia fatta di velature di sale perché tutto finisse ''lì''. (2014; p. 146)