Bernardo Valli: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 27:
*Aflaq (un siriano di religione cristiana ortodossa) voleva strappare gli arabi dall'asservimento alla religione, a suo avviso retrogrado, e sognava una grande nazione panaraba.<ref name="assediobagdad"/>
*Mi sembrò un uomo mite. Pigro nei movimenti e nell'eloquio. Era un sognatore. Mi raccontò dell'influenza fascista e marxista subita negli anni parigini, quando studiava alla Sorbona. Diffidava sia dell'Occidente sia del comunismo.<ref name="assediobagdad"/>
*L’IranL'[[Stato Imperiale dell'Iran|Iran imperiale]] disponeva di enormi risorse finanziarie che consentivano grandi innovazioni, in tutti i campi. Teheran era la meta obbligata di legioni di uomini d’affarid'affari occidentali, incolonnati come questuanti davanti ai ministeri, ansiosi di proporre prodotti e progetti. Non mi passò neppure per la testa l’ideal'idea che quel successo potesse condurre a un disastro. A ritorcesi contro lo scià fu l’eccessival'eccessiva modernizzazione, compresa quella culturale. La precipitosa industrializzazione, pagata con i proventi petroliferi, non dette i frutti sperati. L’IranL'Iran non era competitivo sul piano internazionale e all’internoall'interno i consumi non erano sufficienti per mantenere le attività appena create. Si accentuò il declino dell’agricolturadell'agricoltura, ferita da una riforma che, per volontà dello scià, aveva trasformato mezzadri e fittavoli in tanti proprietari troppo piccoli per sopravvivere. Così il distacco tra le città, gonfiate da popolazioni inurbate in gran fretta, e la società rurale era aumentato, ed era cresciuto in modo vertiginoso quello tra le classi beneficiate dalla pioggia petrolifera e quelle escluse, abbandonate a se stesse. Le campagne in favore dell’emancipazionedell'emancipazione femminile e dell’alfabetizzazionedell'alfabetizzazione fecero emergere strati sociali subito assetati di libertà adeguate al loro nuovo status. Ma un apparato poliziesco severo, e spesso spietato, reprimeva quegli slanci suscitati dalle riforme. La monarchia non fu capace di gestire la modernizzazione (l’occidentalizzazionel'occidentalizzazione) che essa stessa aveva voluto. Non fu capace di rinunciare a un rigido autoritarismo che comprimeva la società civile in espansione.<ref name="stradeteheran">Da [http://download.repubblica.it/pdf/diario/31012004.pdf ''Sulle strade di Teheran con la furia di un popolo''], ''la Repubblica'', 31 gennaio 2004.</ref>
*{{NDR|Su [[Mohammad Reza Pahlavi]]}} Un monarca che si richiamava a Ciro il Grande, ossia all’epoca preislamica, e che pensava di essere sotto la tutela della superpotenza americana.<ref name="stradeteheran"/>
*Può darsi che i successori, racimolati di gran fretta dall' esercito per evitare un pericoloso vuoto di potere, siano in realtà dei pretoriani, pronti a difendere nei limiti del possibile gli interessi dell'esule. Ma resta il fatto che il Maghreb ha perduto un dittatore e che gli occidentali (Stati Uniti, Francia, Italia) hanno un alleato "laico" in meno nel mondo musulmano.<ref name="dittatorelaico">Da [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/01/15/il-dittatore-laico-da-idolo-del.html?ref=search ''Il dittatore laico. Da idolo del ceto medio a tiranno''], ''la Repubblica'', 15 gennaio 2011.</ref>