Cinema: differenze tra le versioni

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*Il cinematografo ci offre la danza di un oggetto che si divide e si ricompone senza intervento umano. Ci offre anche lo slancio a ritroso di un nuotatore i cui piedi escono dal mare e rimbalzano violentemente sul trampolino. Ci offre infine la corsa d'un uomo a 200 chilometri all'ora. Sono altrettanti movimenti della materia, fuor dalle leggi dell'intelligenza, e quindi di una essenza più significativa. ([[Filippo Tommaso Marinetti]])
*{{NDR|In riferimento al "cinema di genere"}} Il film di genere mi ha sempre interessato perché ti garantisce sempre una drammaturgia ben sostenuta. ([[Giulio Questi]])
*In cinema possono lavorare anche gli sprovveduti. Si girano migliaia di metri di pellicola per trarne una sequenza possibile, poi alla dizione ci pensano i doppiatori. Il cinema sovente è mistificazione. ([[Aldo Fabrizi]])
*Io accetto un film o non lo accetto in funzione della mia concezione del cinema. E non si tratta qui di dare una definizione del cinema politico, cui non credo, perché ogni film, ogni spettacolo, è generalmente politico. Il cinema apolitico è un'invenzione dei cattivi giornalisti. Io cerco di fare film che dicano qualcosa sui meccanismi di una società come la nostra, che rispondano a una certa ricerca di un brandello di verità. Per me c'è la necessità di intendere il cinema come un mezzo di comunicazione di massa, così come il teatro, la televisione. Essere un attore è una questione di scelta che si pone innanzitutto a livello esistenziale: o si esprimono le strutture conservatrici della società e ci si accontenta di essere un robot nelle mani del potere, oppure ci si rivolge verso le componenti progressive di questa società per tentare di stabilire un rapporto rivoluzionario fra l'arte e la vita. ([[Gian Maria Volonté]])
*{{NDR|Parlando della prima proiezione per un pubblico pagante del Cinematografo Lumière, 28 dicembre 1895}} Io e gli altri invitati ci siamo trovati in presenza di un piccolo schermo simile a quello usato per le proiezioni Molteni, sul quale, dopo qualche secondo, apparve una fotografia fissa della piazza Bellecour di Lione. Un po' sorpreso, non ebbi neanche il tempo di dire al mio vicino "Ci hanno invitato per mostrarci questo? Io lo faccio da 10 anni..." che, senza neanche finire la frase, un cavallo al traino di una carrozza cominciò a venire verso di noi, seguito da altre vetture, poi dai passanti – insomma, l'intera strada si era animata. Guardavamo a bocca aperta, ammutoliti, così stupiti da non poterlo descrivere a parole. ([[Georges Méliès]])