Muʿammar Gheddafi: differenze tra le versioni

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*Guardi, quel signor Gheddafi io non posso prenderlo affatto sul serio. Posso solo augurargli di riuscire a servire il suo paese come riesco a servirlo io, posso solo ricordargli che non dovrebbe strillare tanto. ([[Mohammad Reza Pahlavi]])
*Io ero molto amico suo. L'ho aiutato a salire al potere nel 1969, gli ho insegnato molte cose militari. Poi mi sono distaccato e non lo volevo più al potere, ma non mi è piaciuto com'è stato eliminato. In quel modo barbaro. Senza un processo, che invece sarebbe stato un esempio da dare al mondo. Ci sono popoli che non hanno un ''leader'' e ci sono ''leader'' che non hanno un popolo: l'avessimo processato, avrei voluto chiedergli perché aveva rinunciato al popolo. ([[Khalīfa Belqāsim Ḥaftar]])
*L'ho incontrato per la prima volta al Cairo, ai funerali di [[Gamal Abd el-Nasser|Nasser]], nel settembre 1970. Appena ha saputo che le camere della telivisione erano state installate nella grande sala del palazzo di Al Qoubbah, si è messo a singhiozzare. Le sue grida («Oh, padre di Khaled, oh, eroe dell'arabismo!») ferivano le nostre orecchie, ma gli guadagnavano l'affetto degli egiziani. Khaled è il nome del figlio primogenito di Nasser. A spettacolo concluso, venne a stringerci la mano. Non aveva versato una sola lacrima e ostentava un sorriso enigmatico. Era stata tutta una sceneggiata. ([[Amir Taheri]])
*La conferma del Cnt {{NDR|''Consiglio nazionale di transizione''}} sulla morte di Gheddafi è un dato estremamente importante. Ascolteremo le parole del presidente Abdul Jalil. Credo che se questa fosse davvero la soluzione sarebbe una grande vittoria del popolo libico ([[Franco Frattini]])
*La fine di Gheddafi, morto combattendo nel ridotto dei suoi ultimi fedeli, è indubbiamente una fine gloriosa. Sono stato uno dei pochi (forse il solo) a levare con forza la mia voce contraria per il modo in cui era stato ossequiato in Italia, non essendo certamente un nostro amico, ma ciò non mi impedisce di dichiarare oggi con altrettanta forza che gli va riconosciuto cavallerescamente "l'onore delle armi". Un grande leader, un vero rivoluzionario non confondibile con i nuovi dirigenti libici portati al potere dalle baionette della Nato e dalle multinazionali del petrolio. Onore, quindi, al "templare di Allah". ([[Mario Borghezio]])