Grandi purghe: differenze tra le versioni

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Luigi Salvatorelli: le grandi purghe e il consolidamento del potere di Stalin
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*Nulla di più errato sarebbe comunque ritenere che le grandi purghe del 1937-38 fossero opera di poche migliaia di sadici aguzzini agli ordini «materiali» di Ezov e «politici» di [[Stalin]]. Tutto il corpo del partito e dello Stato sovietico erano direttamente partecipi, sia pur con diversi livelli di responsabilità. Inspiegabile, difatti, sarebbe la rassegnata passività dei colpiti e la mancanza di qualsiasi solidarietà organizzata, «politica», nei confronti delle vittime. Al di là dell'efficiente macchina del terrore ezoviana, Stalin poteva contare, dirigendo quella battaglia, sul suo carisma – ormai fortissimo nel paese – ma anche sull'appoggio di quanti vedevano nelle selvagge epurazioni la possibilità di emergere, di scalzare dirigenti e funzionari che ai loro occhi erano sembrati sin allora potenti e inamovibili. ([[Gianni Rocca]])
 
*Stalin in questi anni rassodò definitivamente e integralmente la sua dittatura attraverso i processi a tutti gli elementi maggiori del vecchio partito comunista sotto l'accusa di [[Lev Trockij|trotzkismo]] e di alto tradimento (cioè d'intesa con la Germania [[Nazismo|nazista]]). Nell'agosto 1936 si ebbe l'esecuzione di [[Grigorij Evseevič Zinov'ev |Zinoviev]] e di [[Lev Borisovič Kamenev |Kamenev]]; nel gennaio 1937 un altro processo portò alla condanna a dieci anni di [[Karl Radek|Radek]], mentre [[Georgij Leonidovič Pjatakov|Piatakov]] e dodici altri furono giustiziati; nel giugno fu messo a morte il maresciallo [[Michail Nikolaevič Tuchačevskij|Tuchačevskij]] insieme con altri sette generali russi, sempre sotto l'accusa di alto tradimento. Nel marzo 1938 vi furono ancora le esecuzioni capitali di [[Nikolaj Ivanovič Bucharin|Bukharin]] e [[Genrich Grigor'evič Jagoda|Yagoda]]. Questi furono contraddistinti dal fenomeno senza precedenti di confessioni amplissime, in buona parte fantastiche, degli accusati, ottenute attraverso torture morali e fisiche. L'eliminazione dei maggiorenti bolscevichi fu accompagnata da una serie sterminata di fucilazioni, condanne, deportazioni di gregari. Risultati di questa colossale, inumana "epurazione", furono di eliminare la quasi totalità del vecchio Stato maggiore bolscevico, che aveva fatto la rivoluzione e instaurato il nuovo regime, e di accentuare il carattere russo-nazionale dell'organizzazione sovietico-comunista. ([[Luigi Salvatorelli]])
 
==Note==