Golda Meir: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 11:
*Io credo che la guerra nel Medio Oriente durerà ancora molti, molti anni. E le dico perché. Per l’indifferenza con cui i capi arabi mandano a morire la propria gente, per il poco conto in cui tengono la vita umana, per l’incapacità dei popoli arabi a ribellarsi e a dire basta. (da un intervista con Oriana Fallaci, novembre 1972)<ref name="fallaci1974"/>
*Alla pace con gli arabi si potrebbe arrivare solo attraverso una loro evoluzione che includesse la democrazia. Ma ovunque giro gli occhi e li guardo, non vedo ombra di democrazia. Vedo solo regimi dittatoriali. E un dittatore non deve rendere conto al suo popolo di una pace che non fa. Non deve rendere conto neppure dei morti. Chi ha mai saputo quanti soldati egiziani son morti nelle due ultime guerre? Solo le madri, le sorelle, le mogli, i parenti che non li hanno visti tornare. I capi non si preoccupano neanche di sapere dove sono sepolti, se sono sepolti. Noi invece… (da un intervista con Oriana Fallaci, novembre 1972)<ref name="fallaci1974"/>
*Supponiamo che [[Anwar al-Sadat|Sadat]] firmi e poi venga assassinato. O semplicemente eliminato. Chi ci dice che il suo successore rispetterà l’accordo firmato da Sadat? (da un intervista con Oriana Fallaci, novembre 1972)<ref name="fallaci1974"/>
*[[Anwar al-Sadat|Sadat]] non vuole negoziare con noi. Io sono più che pronta a negoziare con lui. Lo dico da anni: «Sediamoci a un tavolo e vediamo di arrangiare le cose, Sadat». E lui, picche. Lui non è affatto pronto a sedersi a un tavolo con me. Continua a parlare della differenza che esiste tra un accordo e un trattato. Dice che è disposto a un accordo, ma non a un trattato di pace. Perché un trattato di pace significherebbe il riconoscimento di Israele, relazioni diplomatiche con Israele. Mi spiego? Ciò cui allude Sadat non è un discorso definitivo che stabilisca la fine della guerra: è una specie di cessate-il-fuoco. E poi egli rifiuta di negoziare direttamente con noi. Vuoi negoziare attraverso intermediari. Non possiamo parlarci attraverso intermediari! privo di senso, è inutile! (da un intervista con Oriana Fallaci, novembre 1972)<ref name="fallaci1974"/>
*Credo ad Hussein. Sono convinta che egli si sia reso conto, ormai, di quanto sarebbe futile per lui imbarcarsi in un’altra guerra. Hussein ha capito di aver commesso un errore tremendo nel 1967, quando entrò in guerra contro di noi e non considerò il messaggio che Eshkol gli aveva inviato: «Non entri in guerra e non le succederà niente». Ha capito che fu una tragica sciocchezza ascoltare Nasser, le sue bugie su Tel Aviv bombardata. (da un intervista con Oriana Fallaci, novembre 1972)<ref name="fallaci1974"/>
*Gli arabi sono davvero strani: perdono le guerre e poi pretendono di guadagnarci. Ma insomma, la guerra dei Sei giorni, noi l’abbiamo vinta o no? Il diritto di porre le nostre condizioni ce l’abbiamo o no? Ma da quando, nella storia, colui che attacca e perde ha il diritto di dettar prepotenze a colui che vince? (da un intervista con Oriana Fallaci, novembre 1972)<ref name="fallaci1974"/>