Enzo Biagi: differenze tra le versioni
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→Citazioni: Michail Nikolaevič Tuchačevskij: il Napoleone rosso |
→Citazioni: altra su Tuchačevskij |
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*Non mi risulta che [[Mario Melloni]], in arte Fortebraccio, abbia mai scritto una critica acre o volgare. Per lui il [[comunismo]] era un modo per realizzare il [[cristianesimo]]. Da una parte i ricchi che lui chiamava «Lor signori», dall'altra parte i poveri, con una particolare predilezione per i metalmeccanici. (Fortebraccio (Mario Melloni) (1902-1989), p. 123)
*Era un astuto negoziatore e sapeva destreggiarsi tra i sospetti, le congiure e le denunce che comportava il «culto della personalità». Qualcuno lo considerava un liberale, ma non capeggiò mai gruppi, non volle primeggiare. [...]<br> [[Anastas Ivanovič Mikojan]] è il solo compagno del tempo di [[Lenin]], tra 26 commissari del popolo, che se ne è andato con cerimonie, medaglie e una adeguata pensione. «Il grande sopravvissuto» come lo chiamavano, il figlio del falegname di Sanain ha saputo sempre misurare la forza dell'onda; era intelligente, equilibrato, furbo. (Mikojan, Anastas I. (1895-1978), p. 219)
*[[Michail Nikolaevič Tuchačevskij]] era soprannominato il Napoleone rosso. A quarant'anni era maresciallo dell'Unione Sovietica ed era considerato il massimo teorico militare. Quando chiese con insistenza che venisse aumentato il numero di aerei e carri armati, Stalin lo accusò di insensatezza. (Tuchačevskij, Michail N. (1893-1937, p. 350)
*Gli piaceva far gite in macchina, andare in campagna e non trascurava le avventure amorose. Oltretutto, {{NDR|Tuchačevskij}} godeva di una invidiabile salute: riusciva a sollevare con un braccio una persona seduta su una seggiola. Nel suo ufficio c'era una palestra con tutti gli attrezzi per la ginnastica. (Tuchačevskij, Michail N. (1893-1937, p. 350)
==''Era ieri''==
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