Iraq: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 8:
*Il Paese è un artefatto della politica internazionale, una invenzione di Churchill realizzata per le esigenze petrolifere della Royal Navy grazie a un assemblaggio di gruppi etnici e religiosi - arabi sunniti, arabi sciiti, curdi - in cui soltanto i primi, purché al vertice del potere, erano veramente interessati alla creazione di uno Stato unitario. Gli sciiti hanno un forte rapporto religioso con l'Iran e hanno spesso detestato i loro concittadini sunniti più di quanto temessero gli iraniani. I curdi hanno fratelli in Turchia, in Iran, in Siria, e non hanno mai smesso di sognare il grande Kurdistan che i vincitori del 1918 avevano lasciato intravedere alla fine della Grande guerra. Qualche intelligente diplomatico americano ha prospettato l'ipotesi di una federazione, ma non è facile tracciare frontiere là dove esistono grandi risorse naturali e ogni divisione rischia di farsi a spese di qualcuno. Oggi i curdi sono pressoché sovrani nelle loro terre e gli sciiti controllano buona parte del potere a Bagdad. Ma i sunniti si considerano «espropriati» e le loro formazioni più radicali non hanno mai smesso di combattere, se necessario, persino a fianco dei terroristi di Al Qaeda. ([[Sergio Romano]])
*In [[Francia]] e nell'allora [[Unione Sovietica]] ad animare la resistenza erano i nazionalisti. Ma in Iraq non ci sono nazionalisti. Ci sono gruppi di fedelissimi, legati al loro presidente da rapporti di clan o tribali o d'interesse economico. ([[Edward Luttwak]])
*L'Iraq fu quindi il più fascista dei regimi medio-orientali degli ultimi decenni. Saddam si servì del partito unico per militarizzare la società, instaurò un culto del leader che era modellato su quello del Duce e del Führer, mise la burocrazia in uniforme, affidò la sua fama alla costruzione di grandi opere pubbliche, fu al tempo stesso nazionalista e, a modo suo, socialista. Fu questo il fascismo del mondo arabo. ([[Sergio Romano]])
*L’Iraq odierno è un nido di jihadisti. ([[John Pilger]])