Saddam Hussein: differenze tra le versioni

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*Saddam non ha solo regnato sul suo popolo da padrone assoluto, ma lo ha trascinato in due guerre assurde e inutili, guerre particolarmente sanguinose. E quell'uomo è stato l'amico degli Americani, dei Francesi, dei Tedeschi. Non è vissuto isolato. è stato armato e sostenuto da Stati occidentali democratici. Era un buon cliente per il nucleare francese e per le armi tedesche, per esempio. Si è creduto autorizzato a fare quel che ha fatto. Ma ha mancato di intelligenza.
*Sì, lo sanno tutti, Saddam era un personaggio orribile, un grande criminale, ma che ha fatto la giustizia americano-irachena? La stessa cosa. Non bisognava giustiziare Saddam, non per scrupolo umanitario ma perché la sua morte non sistemerà niente nell'Iraq di oggi. Inoltre, bisognava processarlo per gli altri crimini che aveva commesso e lasciarlo in vita perché potesse vivere nel ricordo di tutte le morti che aveva ordinato.
 
===[[Sergio Romano]]===
*Esiste una biografia ufficiale di Saddam Hussein in diciannove volumi. Esiste un grande documentario sulla sua vita (I lunghi giorni, sei ore di proiezione), prodotto con la supervisione di un regista britannico, Terence Young, noto tra l’ altro per avere diretto uno dei primi film di Sean Connery nei panni di James Bond (Dalla Russia con amore). Ed esistono infine migliaia di inni, odi e poesiole infantili in onore del leader che la televisione irachena mandava in onda ogni sera. La biografia, il film e queste «spontanee» manifestazioni di cultura popolare sono l’ equivalente letterario e cinematografico delle grandi statue leniniste e degli enormi ritratti con cui il raìs iracheno ha celebrato il culto della propria persona. In queste opere il protagonista è condottiero della nazione, principe illuminato e magnanimo, padre del popolo, difensore della patria, castigatore dei suoi nemici, paladino dell’ Arabia, discendente di Maometto. Sul rovescio della medaglia vi è un altro Saddam composto con le informazioni fornite dagli esuli, il ricordo dei parenti delle vittime e i rapporti dei servizi segreti occidentali: il sanguinoso tiranno, il leader crudele, il massacratore dei curdi e degli sciiti, il satrapo capriccioso e imprevedibile, l’ invasore del Kuwait. Gli storici, naturalmente, non si accontenteranno di queste opposte semplificazioni. Il contemporaneo, dal canto suo, può soltanto arricchire il quadro con qualche dettaglio raccontando al lettore che vi furono altri Saddam Hussein e che il protagonista del grande dramma iracheno fu protagonista di parecchie vite.
*Il suo maggiore talento era una straordinaria capacità di ingannare.
*In Iraq si muore, grazie alle bombe sunnite, molto più di quanto si morisse all'epoca di Saddam Hussein.
*Mentre purgava il partito, rafforzava i servizi di sicurezza, schiacciava i dissidenti e promuoveva i «paesani» di Tikrit alle posizioni più ambite o remunerative, Saddam recitava un’ altra parte in commedia: quella del modernizzatore illuminato.
*Nel corso della sua esistenza Saddam aveva tradito e raggirato i compagni di partito, i potenziali concorrenti, i comunisti, i curdi, gli sciiti e gli iraniani. Ma fu lui stesso vittima di almeno tre tradimenti.
*Separato dal mondo, isolato fra gli splendidi marmi dei palazzi presidenziali, abituato ad avere incontri durante i quali i suoi interlocutori potevano soltanto ascoltare, il raìs elaborò teorie che nessuno aveva il diritto di contraddire. Era convinto che gli arabi fossero un popolo superiore. Era certo che gli americani soffrissero ancora della sindrome del Vietnam e che non avrebbero sopportato la vista del sangue sparso dai loro soldati. Era sicuro che il suo popolo si sarebbe sacrificato per la causa nazionale.
*Voleva fare del partito una forza di quadri e di militanti devoti e disciplinati, nello stile dei partiti fascisti e comunisti d'Europa.
 
===[[Bernardo Valli]]===