Edward Lear: differenze tra le versioni

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*[[Avezzano]] i fasci erano portati sul terreno comunale di fronte alla porta di Avezzano, il cui bel castello, costruito dai Colonna nel quindicesimo secolo, fa distinta mostra di sé all'ingresso del paese ed è un buon esemplare di residenza baronale. (da ''Diario di viaggio''<ref>Cfr. ''[http://www.albafucens.info/avezzano.htm AlbaFucens.info]''.</ref>, 1846)
*La pianura di [[Avezzano]], l'azzurro chiaro del lago, Alba e il Velino con le sue belle cime, o sotto il sole oppure adombrati da nuvole passeggere; le montagne lontane oltre Sulmona coperte di neve, il passo brullo di Forca Carusa, la rupe scoscesa di Celano: tutte queste cose assieme, in una splendida mattina italiana, erano uno spettacolo da non potersi guardare senza esserne conquistati. (da ''Illustrated Excursions in Italy''<ref>Da ''Escursioni illustrate negli Abruzzi'', edizione e traduzione a cura di Chiara Magni, Edizioni digitali del CISVA, 2007, [http://file:///C:/Users/Utente/Downloads/Lear,%20Escursioni%20illustrate%20negli%20Abruzzi.pdf Edward Lear p. 23].</ref>, 1846)
* [[Rieti]] l'antica Reate, città dei Sabini, molto antica, sta sul Velino, all'estremità di una pianura ampia e fertile la cui bellezza può essere poco apprezzata solo da un visitatore frettoloso. Dalle numerose ville o dai vigneti sui fianchi delle colline boscose, che circondano dappertutto la campagna, si possono godere magnifiche vedute della città... Penso di aver osservato poche volte una scena più attraente di quella offerta dalle torri di Rieti e dal suo tranquillo mondo di vigneti, così come la vidi l'ultima sera del mio soggiorno. (da ''Escursioni illustrate negli Abbruzzi (1843)''; citato in ''[http://www.regionieambiente.it/pagine/pdf/06nov2005/ReA11_2005_22.pdf Regionieambiente.it]'' e ''[http://www.iterart.it/ iterart.it]'')
*{{NDR|Su [[Melfi]]}} Un'escursione mattutina mi ha fatto conoscere le bellezze del luogo che è una perfetta oasi di pace, tra tanti scialbi paesaggi. I pittoreschi edifici della città (che sembra occupare la sezione di una più antica area); la valle sottostante, con il il limpido ruscello ed i maestosi castagni; le numerose sorgenti; le innumerevoli cave nelle rocce circostanti. ora adibite a stalle per le capre che si raggruppano in masse scure su rupi sovrapposte; i conventi e le chiese disseminate qui e là nei sobborghi: le case affollate e le solenni guglie del centro abitato; il castello degno dei migliori quadri di Poussin, con la bella torre laterale che domina l'intera scena: non è facile trovare tanti elementi suggestivi in uno spazio così limitato, nemmeno in Italia. (da ''Viaggio in Basilicata (1847)''; citato in Ina Macaione, ''Architetture ecologiche nel turismo, nel recupero, nelle città-natura della Basilicata'', Franco Angeli, 1999, p. 24)