Alcide De Gasperi: differenze tra le versioni

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*Il Paese dovrà affrontare grandi sacrifici e i grandi sacrifici si accettano quando si è guidati, nel doverli compiere, da un'alta dignità morale. È quella forza che De Gasperi ebbe nel trarre l'Italia dalla sconfitta per la ricostruzione democratica. ([[Carlo Donat-Cattin]])
*Il segreto dell'oratoria politica di De Gasperi era nella sua immediatezza umana. Lo stile scarno, forse asintattico come lo rimproverava il toscano Gronchi, ma rude e che bene esprimeva la fortezza trentina, una soffusa tonalità di sentimento propria dei caratteri solitari che conoscono la limpidezza della vetta; i suoi discorsi conquistavano la piazza, la facevano sensibile alla sua serrata argomentazione politica come alla sua intensa palpitazione morale. (Bruno Gatta, ''De Gasperi politico, De Gasperi con la folla, De Gasperi con se stesso'', Edizioni Scientifiche Italiane, 1983, p. 101)
*Il vecchio non è conversatore. Appena la compagnia scivola dalla politica ad altri temi, ne approfitta per distendersi; e negli occhi gli passa un'ombra di beato riposo. ([[Arrigo Benedetti]])
*La fine di De Gasperi è la fine di un'epoca: con lui finisce un'epoca e ne comincia un'altra non certamente migliore. [...] C'è una bella pagina della figlia di De Gasperi, Maria Romana, che ha scritto un bel libro sul padre. Un libro tutto vero in cui racconta anche i funerali su in Val Sugana: c'era naturalmente tutta la nomenclatura democristiana che accompagnava la bara. Oramai De Gasperi era morto, si poteva anche fingere il compianto, e a un certo momento un passante che era lì – uno che guardava, che non aveva niente a che fare con la politica, con la Democrazia Cristiana eccetera eccetera – si avvicinò al feretro e scansando questi turiferari della DC disse: «No, non è vostro! De Gasperi è nostro! Era un italiano!». E aveva ragione. De Gasperi era nostro, non un democristiano. ([[Indro Montanelli]])
*Penso che De Gasperi abbia molto sofferto per i tentativi di scavalcamento e di accantonamento messi in atto da alcuni dello stesso partito, che l'avrebbero rivisto volentieri in biblioteca e in archivio, luoghi peraltro a lui cari. ([[Fiorenzo Angelini]])