Maschio e femmina: differenze tra le versioni

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*L'uomo nasce cattivo, e la donna lo rende peggiore.
*La donna che vuol essere di un solo uomo, vuole in realtà che quest'uomo sia solo suo.
 
===[[Mu'ammar Gheddafi]]===
*L’aspetto della donna è diverso da quello dell’uomo perché ella è femmina, così come ogni femmina fra gli esseri viventi, animali e vegetali, è diversa dal maschio sia nella forma sia nell’essenza. Questa è una realtà naturale indiscutibile. Il maschio nel regno animale e vegetale è stato creato forte e rude per natura, mentre la femmina nei vegetali e negli animali è stata creata bella e delicata per natura. Queste sono realtà naturali ed eterne con cui sono stati creati gli esseri viventi chiamati uomini, animali, piante. In ragione di tale diversa costituzione e delle leggi naturali, il maschio svolge il ruolo del forte e del rude non per costrizione, ma perché è stato creato così. Invece la femmina svolge il ruolo del delicato e del bello non per sua libera scelta, ma perché è stata creata così. Questa regola naturale è la giusta norma, per il fatto che da un lato è naturale e dall'altro è la regola fondamentale della libertà, dato che le cose sono state create libere e che qualunque intervento contrario alla regola della libertà è un arbitrio. Non attenersi a questi ruoli naturali e trascurarne i limiti significa trascurare e corrompere i valori della vita stessa.
*L’eguaglianza fra l’uomo e la donna nel portare pesi mentre ella è gravida è ingiustizia e crudeltà, come lo è l’eguaglianza fra di loro nel digiuno e nella fatica mentre ella allatta. E’ ingiustizia e crudeltà l’eguaglianza fra di loro in un lavoro sporco che sfigura la bellezza di una donna, privandola della sua femminilità. E’ anche ingiustizia e crudeltà addestrare la donna ad un programma che, di conseguenza la conduce allo svolgimento di un lavoro non confacente alla sua natura.
*La donna è un essere umano e l'uomo è un essere umano. Su ciò non esiste disaccordo né dubbio alcuno. La donna e l'uomo, dal punto di vista umano, ovviamente sono uguali. Fare una discriminazione tra uomo e donna sul piano umano è un'ingiustizia clamorosa e senza giustificazione. La donna mangia e beve come mangia e beve l'uomo. La donna odia e ama come odia e ama l'uomo. La donna pensa, apprende e capisce come pensa, apprende e capisce l'uomo. La donna ha bisogno di alloggio, di vestiario e di mezzo di trasporto come ha bisogno l'uomo. La donna ha fame e ha sete come ha fame e ha sete l'uomo.
*Negli animali, nei vegetali e nell'uomo è necessario che vi siano maschio e femmina per il realizzarsi della vita fra l’essere e il divenire. E non è solo sufficiente che l’uomo e la donna esistano, ma bisogna anche che svolgano il loro ruolo naturale per il quale sono stati creati. E ciò deve avvenire con piena capacità. Se esso non è compiuto perfettamente, significa che nel corso della vita vi è un difetto, conseguente a chissà quale circostanza. E questa è la situazione oggi vissuta dalla società quasi ovunque al mondo, come risultato della confusione fra il ruolo dell’uomo e quello della donna: vale a dire in seguito ai tentativi di ridurre la donna in uomo.
*Perché il creato ha richiesto la creazione dell’uomo e della donna, il che si realizza con l’esistenza di entrambi, e non dell’uomo soltanto, o della donna soltanto? Deve assolutamente esservi una necessità naturale a favore dell’esistenza di entrambi, e non soltanto dell’uno, o soltanto dell’altra. Dunque ciascuno dei due non è l’altro, e fra i due vi è una differenza naturale, la cui prova è l’esistenza dell’uomo e della donna assieme nel creato. Ciò di fatto significa che per ciascuno dei due esiste un ruolo naturale che si differenzia conformemente alla diversità dell’uno rispetto all'altro. Dunque è assolutamente necessario che vi sia una condizione che ciascuno dei due vive, e in cui svolge il suo ruolo diverso dall'altro. E tale condizione deve differire da quella dell’altro, in ragione del diverso ruolo naturale proprio di ciascuno. Per riuscire a comprendere tale ruolo, rendiamoci conto della differenza naturale esistente fra la costituzione fisica dell’uomo e quella della donna, ossia quali sono le differenze naturali tra i due: la donna è femmina e l’uomo è maschio. La donna conformemente a ciò - come dice il ginecologo - ha le sue regole, ovvero arrivata al mese è indisposta, mentre l’uomo per il fatto che è maschio non ha le regole e di abitudine non è mensilmente indisposto. Questa indisposizione periodica, cioè mensile, è un’emorragia. Vale a dire che la donna, per il fatto che è femmina, è naturalmente soggetta ad una emorragia mensile. Quando la donna non ha le sue regole è gravida. E se è tale, per la natura stessa della gravidanza, è indisposta per circa un anno, ovvero impedita in ogni attività naturale finché non partorisce. Quando poi partorisce o quand'anche abortisce, è colpita dai disturbi conseguenti ad ogni parto o aborto. Invece l’uomo non diviene gravido e di conseguenza, per natura, non è colpito dai disturbi da cui è colta la donna per il fatto che è femmina. La donna dopo il parto allatta l’essere che aveva portato in sé. L’allattamento naturale dura circa due anni. Ciò significa che il bambino è inseparabile dalla donna ed ella è inseparabile da lui, tanto che sarà impedita da svolgere la sua attività e direttamente responsabile di un altro essere umano: è lei che lo assiste nell'adempimento di tutte le funzioni biologiche, e senza di lei egli morrebbe. Invece l’uomo non diviene gravido e non allatta. E qui termina la spiegazione del medico. Questi dati naturali creano differenze congenite, per le quali non è possibile che l’uomo e la donna siano eguali.
 
===[[Erica Jong]]===