Jessie White: differenze tra le versioni

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==''La miseria in Napoli''==
===[[Incipit]]===
<small>Uomini d'Inghilterra, perché arare per i padroni che vi mietono? perché tessere con fatiche e cure le ricche vesti che i vostri tiranni indossano?<br>Perché cibare o vestire o curare dalla culla alla tomba quegl'ingrati fuchi che spremono il vostro sudore e che vorrebbero anzi bere il vostro sangue?<br>Avete riposo? conforto? calma? asilo? cibo? il balsamo d'amore? Che cosa dunque pagate così caro colla vostra paura, col vostro dolore?<br>Seminate, ma non lasciate mietere al tiranno; cercate le fonti della ricchezza, ma sottraetele agli speculatori che non se ne impadroniscano.<br>Tessete le vesti, ma per non lasciarle indossare dagli oziosi. Fabbricate le armi, ma per portarle in vostra propria difesa. E se no, strisciatevi alle vostre buche, cave, celle. I palazzi che avete costrutti un altro abita. Perché scuotere le catene che avete fabbricate? Non vedete che la lama che vi trafigge fu da voi temperata? Con l'aratro, con la zappa, con la vanga, col telaio, scavatevi la fossa, tessete il vostro lenzuolo funebre, fìnchè la bella Inghilterra vi sia sepolcro.
{{destra|SHELLEY.}}
<poem>L'Inghilterra «dicono» è ricca, è forte, è religiosa.
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io in Roma, sospirando,
imploro da Dio perdono per la sua grandezza.</poem>
E. B. BROWNING</small>
 
Così al cominciamento del secolo cantava il [[poeta]] dell'ideale, il poeta che più che altro mai intendeva la vera [[libertà]], del [[cuore]] come dell'[[intelletto]], del braccio come dello [[spirito]]. E più tardi, anzi pochi anni fa, la più soave musa dell'[[Inghilterra]] alzava la sua voce contro il paese nativo per la crudeltà sua o piuttosto pel suo obblìo dei bambini sulle strade di [[Londra]].<br>