Antonio Casertano: differenze tra le versioni

*La giustizia non basta volerla, bisogna tradurla in atto, e all'occorrenza saperla imporre. Tutti invocano il rispetto della libertà della tribuna parlamentare, che è tradizione dei liberi reggimenti; ma la libertà non deve essere licenza, la discrezionalità non deve sonare arbitrio, il diritto non deve scompagnarsi dal dovere. Il limite, in cui tutti debbono trovare il contatto con gli avversari, e la ragione della pacifica convivenza, sta nella proporzione tra il proprio e l'altrui diritto.<ref name=discorso>Dal Discorso di insediamento alla Presidenza della Camera del Regno d'Italia, XXVII legislatura, 14 gennaio 1925; disponibile su ''[http://storia.camera.it/presidenti/casertano-antonio/xxvii-legislatura-del-regno-d-italia/discorso:0#nav Camera.it]''.</ref>

*Succedo a due indimenticabili amici -– per nominare soltanto gli ultimi che onorarono questo seggio -– ad [[Enrico De Nicola]] ed [[Alfredo Rocco]], che sono il vanto della terra dove io nacqui, e che qui, a questo posto, diedero prova costante di rettitudine politica, di acume giuridico, di fervida operosità. Ad essi mando il memore saluto dell'Assemblea, orgoglioso, se mi sarà possibile, di seguirne l'esempio.<ref name=discorso/>