Giuseppe Zanardelli: differenze tra le versioni

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*Il [[Francesco Mario Pagano|Pagano]], ripigliando felicemente l'opera incompresa del Vico, alla scienza del grande maestro accoppiò un ardore entusiasta per le idee del suo tempo: idee di libertà, di riforma e di civile democrazia; ed alla acutezza e originalità del pensiero, alla forza della meditazione, congiunse quella lucidezza aliena da ogni astruseria, che era propria del suo intelletto esperto di tutte le necessità della pratica applicazione.<ref>Citato in Enrico Pessina, Camillo de Benedetti, ''La cassazione unica'', Tipografia della Camera dei deputati, 1909, p. 268.</ref>
*L'Italia ha troppe leggi, temperate dall'inosservanza.<ref>Citato in Walter Barberis, ''Il bisogno di patria'', Giulio Einaudi editore, Torino, 2010, p. 50. ISBN 978-88-06-20464-8</ref>
*In questo recinto la parola umana è mestieri che possa esser l'arma invitta di ogni diritto, di ogni più alta e solenne rivendicazione. Questa libertà, piuttosto che infrenata dall'esercizio dei poteri e doveri presidenziali, cui è sempre penoso il ricorrere, dev'essere informata al pensiero di quelle tradizioni di delicata urbanità che fino dai primi anni del Parlamento subalpino furono l'onore della nostra tribuna.<ref>Dal Discorso di insediamento alla Presidenza della Camera del Regno d'Italia, XVIII legislatura, 25 novembre 1892; disponibile su ''[http://storia.camera.it/presidenti/zanardelli-giuseppe/xviii-legislatura-del-regno-d-italia-1/discorso:0#nav Camera.it]''.</ref>
*L'Italia ha troppe leggi, temperate dall'inosservanza.<ref>Citato in Walter Barberis, ''Il bisogno di patria'', Giulio Einaudi editore, Torino, 2010, p. 50. ISBN 978-88-06-20464-8</ref>
*Questa mi era la più ignota tra le province della penisola, come è, credo, la meno conosciuta in tutto il nostro paese. Può dirsi anzi che la [[Basilicata]] sia sconosciuta in gran parte agli abitanti della provincia stessa [...] quasi stranieri gli uni agli altri e perciò non cospiranti ad unico fine, sembrano gli abitatori che pur dovrebbero comporre una grande unità sociale. [...] Eppure quanto fu illustre la vostra nobil contrada! Da questo suolo Pitagora diffuse tanta luce di scienza, tanto apostolato di virtù; da questo suolo Zeusi mostrò, primo al mondo, il magistero della pittura; sorse in questo suolo la musa di Orazio i cui versi corrono immortali sulle labbra degli uomini colti di ogni nazione. E in tutti i tempi la Basilicata è stata ferace di splendidi ingegni, di caratteri sommi [...] Ciò io volli ricordare, non già per un superfluo ricordo storico, ma perché mi sembra renda più imperioso il dovere dell'Italia di tener la Basilicata al posto del quale per ogni aspetto è degna.<ref>Citato in Paola Corti, ''Inchiesta Zanardelli sulla Basilicata'', Einaudi, 1976, p. 17-19.</ref>