Giuseppe Biancheri: differenze tra le versioni

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*L'unità della nazione è compiuta, la sua indipendenza è completa, ma un gravissimo còmpito è serbato ai suoi rappresentanti, tutti finalmente raccolti in questo Consesso. Suonano ancora in quest'aula le parole sempre venerate e care dell'augusto Re nostro, il quale ci diceva che il far grande e prospera e felice l'Italia, oramai dipende da noi.<ref name=discorsoXI>Dal Discorso di insediamento alla Presidenza della Camera del Regno d'Italia, XI legislatura, 8 dicembre 1870; disponibile su ''[http://storia.camera.it/presidenti/biancheri-giuseppe/xi-legislatura-del-regno-d-italia/discorso:0#nav Camera.it]''.</ref>
*{{NDR|Su Roma capitale}} ... voi che fra breve vi raccoglierete nella città eterna, nella capitale immutabile della nostra patria, saprete ispirarvi alla memoria della romana sapienza, e mercè il senno e la prudenza vostra, questa Italia, che fu lungamente palestra dell'ambizione, bersaglio della cupidigia straniera e spettacolo miserando d'interne scissure e di fratricide contese, questa Italia offrirà al mondo l'esempio della concordia cittadina, dell'ordine, del progresso e della libertà.<ref name=discorsoXI/>
*{{NDR|Sulla prima seduta parlamentare in Roma capitale}} Oggi che la nazione esulta nel vedere per la prima volta raccolti in [[Roma]] i suoi rappresentanti, oggi che il lungo e sospirato premio di tanta fede e di tante sventure per una volta è raggiunto, non può non essere sommamente gradito che la prima parola che da noi si proferisce in quest'aula sia per l'appunto una parola di riconoscenza e di affetto che indirizziamo al [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Re nostro]] e all'Augusta sua famiglia, all'esercito e ai volontari che combatterono per la patria e a tutti gli uomini benemeriti che contribuirono al trionfo de' suoi destini. Con pari gratitudine rivolgiamo l'animo nostro alle città d'Italia che furono esempio meraviglioso di abnegazione, di sacrifizi, e ricordiamo [[Torino]] e [[Firenze]] che tanto fecero pel nostro risorgimento, che tanti titoli acquistarono alla benemerenza della patria e dalle quali ricevemmo per sì lungo tempo quella ospitalità di cui serberemo memoria imperitura.<ref>Dal Discorso di insediamento alla Presidenza della Camera del Regno d'Italia, XI legislatura, 1° dicembre 1871; disponibile su ''[http://storia.camera.it/presidenti/biancheri-giuseppe/xi-legislatura-del-regno-d-italia/discorso:1#nav Camera.it]''.</ref>
*I lunghi sacrifizi e i patiti dolori ci ricordino ognora quanto sia prezioso l'acquisto di una patria che fu il sospiro di tanti secoli; e, se, con portenti di perseveranza e di abnegazione, potemmo cooperare ed assistere al suo risorgimento, non ci manchi ora la volontà e la lena per assicurarle un'era di tranquillità, di prosperità e di grandezza. Potremo raggiungere questo intendo supremo, dalla nazione ardentemente anelato, purché sempre ci ispiriamo al nostro affetto per essa e ci prefiggiamo unicamente il suo bene; purché regni tra noi la concordia e si respinga con isdegno ogni intenzione e proposito che tendano a seminare dissidi tra regione e regione di questa nostra Una ed amatissima patria.<ref>Dal Discorso di insediamento alla Presidenza della Camera del Regno d'Italia, XII legislatura, 26 novembre 1874; disponibile su ''[http://storia.camera.it/presidenti/biancheri-giuseppe/xii-legislatura-del-regno-d-italia/discorso:0#nav Camera.it]''.</ref>
*{{NDR|Sulla figura di [[Giuseppe Garibaldi]]}} La coscienza nazionale nulla dimentica: arde viva, immortale la fiamma della riconoscenza sull'ara consacrata al Padre della patria, perenne è il culto dedicato alla memoria di quanti con lui furono benemeriti d'Italia. Augusti principi recano riverenti il loro tributo di rimpianto e di riconoscente ammirazione al glorioso duce dei Mille.<ref>Dal Discorso di insediamento alla Presidenza della Camera del Regno d'Italia, XVI legislatura, 27 novembre 1889; disponibile su ''[http://storia.camera.it/presidenti/biancheri-giuseppe/xvi-legislatura-del-regno-d-italia/discorso:3#nav Camera.it]''.</ref>