Bashar al-Assad: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 17:
*Se vuoi sapere cosa vogliono davvero i migranti, rispondo in qualità di siriano: vogliono tornare nella loro nazione. Tutti quanti vogliono tornare, ma poi pensano che cercano anche stabilità e sicurezza e che hanno anche bisogni di prima necessità. In questo caso non posso dire che li inviterò a tornare in Siria, perché questa è la loro terra e non hanno bisogno di un invito per ritornare. Ma quello che vorrei dire loro, in questo caso, è che i rappresentanti europei hanno creato questo problema supportando il terrorismo direttamente o indirettamente nella nostra nazione. Hanno creato questa onda di siriani diretti verso l'Europa e allo stesso tempo ritengono di aiutarli dal punto di vista umanitario. Non hanno bisogno del vostro supporto nella vostra nazione; hanno bisogno di supporto nella nostra nazione. L'Europa deve smetterla di supportare i terroristi e abbandonare l'embargo che ha spinto molti siriani a venire da voi. La loro fuga è stata determinata dall'embargo e non soltanto dal terrorismo, perché proprio a causa di queste proibizioni molti siriani non possono più vivere nella loro terra.<ref name=ilgiornale>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/news/cronache/assad-giornale-leuropa-sta-aiutando-lisis-colpirla-1346864.html Assad al Giornale: "L'Europa sta aiutando l'Isis a colpirla"]'', ''Ilgiornale.it'', 30 dicembre 2016.</ref>
*Il problema dell'Europa è che non vuole che la si aiuti. Gli ufficiali e i governi lavorano contro i loro interessi e gli interessi dei loro cittadini. Supportano il terrorismo nella nostra regione e aiutano il terrorismo ad attaccare l'Europa. Come posso aiutarli? Se non hai buone politiche prima dell'intelligence, non puoi raggiungere alcun risultato attraverso l'intelligence e le azioni militari.
*Se guardi la Siria non solamente oggi o negli ultimi due giorni, ma nell'ultimo secolo, puoi notare come sia sempre stata diversificata. È sempre stata un ''melting pot'' di religioni e di etnie. Senza questa diversità non ci sarebbe la Siria. Parlo ovviamente della Siria come società prima della guerra. A causa di questo conflitto ci sono stati diversi cambiamenti demografici, soprattutto in seguito allo spostamento delle persone all'interno o all'esterno della nazione. Dopo la guerra, la maggioranza dei siriani tornerà in patria e la Siria rinascerà perché finora non è ancora svanita. Questa guerra, inoltre, ha unito tanti siriani che hanno imparato moltissime lezioni. Se non ci accettiamo reciprocamente, se non ci rispettiamo reciprocamente, non possiamo avere una società unita e, così facendo, la Siria non rinascerà. Credo di non dovere solo parlare della rinascita della Siria, ma sento che, se non ci sarà più il terrorismo, la società civile sarà più forte di quella di prima del conflitto, anche grazie alle lezioni che abbiamo imparato.<ref name=ilgiornale/>
*Il problema siriano ha molti sfumature ed è reso ancor più complicato dalle ingerenze esterne.<ref name=avvenire>Citato in ''[https://www.avvenire.it/mondo/pagine/assad-presto-un-referendum-errori-li-ha-commessi-la-ue Intervista. Il presidente Assad: presto referendum in Siria. Gli errori della Ue"]'', ''Avvenire.it'', 14 marzo 2017.</ref>
*Finché ci saranno terroristi in Siria ogni abitante del Paese sarà in pericolo, questo è certo. La domanda importante è: chi aiuta e sostiene i terroristi? Ed è una domanda che vorrei fare ai politici europei, che fin dall'inizio della crisi in Siria hanno preso una strada che ha portato alla distruzione del nostro Paese, alla diffusione del terrorismo in tutta la regione, al succedersi di attentati in Europa e alla crisi dei rifugiati. L'Europa, o per meglio dire l'Occidente perché la guida è sempre stata degli americani, ha avuto finora l'unico ruolo di cooperare con gli obiettivi dei terroristi. Non ha sostenuto alcun processo politico. Ne parla, ma senza intraprendere alcuna concreta azione. Per quanto riguarda Israele, è semplice: aiuta in modo molto diretto i terroristi, sia offrendo sostegno sia lanciando attacchi contro il nostro esercito lungo la linea di confine. L'Iran, al contrario, ci aiuta a combattere il jihadismo e ci sostiene dal punto di vista politico in Medio Oriente come presso la comunità internazionale.<ref name=avvenire/>