Diogene di Sinope: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Annullata la modifica 825245 di 91.252.254.137 (discussione) sembra giusto così
+quotes
Riga 20:
*{{NDR|Ad un [[figlio]] che disprezzava il [[genitore]]}} Non ti vergogni di disprezzare colui al quale tu devi se puoi vantarti?<ref name="VI,65" />
*{{NDR|Ad un grazioso giovinetto che parlava senza [[grazia]]}} Non ti vergogni di trarre un pugnale di piombo da un fodero di avorio?<ref name="VI,65" />
*Ostentare l'esser privo di vanità è vanità<ref name="VI,26" />
*{{NDR|Ad un tale che gli disse: «Non sono adatto alla [[filosofia]]»}} Perché vivi se non ti curi di vivere bene?<ref name="VI,65">Citato in Laerzio, ''Vite dei filosofi'', VI, 65.</ref>
*{{NDR|Interrogato su quale sia il tempo opportuno per [[matrimonio|sposarsi]]}} Quando si è giovani non ancora, quando si è vecchi mai più.<ref name="VI,54" />
Line 33 ⟶ 34:
 
===[[Diogene Laerzio]]===
*Ad un tale che lo aveva prima spintonato con una trave e poi gli aveva detto: “Sta' attento!”, ribatté: “Stai di nuovo per colpirmi?” (VI 41)
*Ad un tale che lo aveva urtato malamente con una trave e poi gli aveva detto: “Sta' attento!”, prima diede una bastonata e poi disse: “Sta' attento!” (VI 66)
*Diceva d'imitare gli istruttori dei cori: questi infatti danno il tono più alto, perché tutti gli altri diano il tono giusto.
*Durante un convito alcuni gli gettavano le ossa come ad un cane. Diogene andandosene ci orinò sopra, come un cane.
*Godeva l'affetto degli Ateniesi. Così quando un giovinetto gli ruppe la botte, gli Ateniesi batterono il giovinetto e diedero a Diogene un'altra botte. Lo stoico Dionisio racconta che dopo [[Battaglia di Cheronea|Cheronea]] fu catturato e condotto a [[Filippo II di Macedonia|Filippo]]. A Filippo che gli chiese chi fosse, replicò: «Osservatore della tua insaziabile avidità». Per questa battuta fu ammirato e rimesso in libertà.
*Mentre una volta prendeva il sole nel Craneo, [[Alessandro Magno|Alessandro]] sopraggiunto disse: «Chiedimi quel che vuoi». E Diogene, di rimando: «Lasciami il mio sole».
*Poiché un eunuco depravato aveva fatto scrivere sulla porta di casa: “Non entri alcun male” [o “il male”], disse: “E allora il padrone di casa da dove entra?” (VI 39)
*Quando aveva bisogno di denaro soleva dire che lo richiedeva agli amici in restituzione, non che lo chiedeva. (VI 46)
*Una volta Diogene gridò: «Ehi, uomini!» e convenne della gente che egli picchiò col bastone, dicendo: «Uomini chiamai, non canaglie!»<br />Si narra anche che [[Alessandro Magno|Alessandro]] abbia detto che se non fosse nato Alessandro, avrebbe voluto nascere Diogene.
*Una volta vide un fanciullo che beveva nel cavo delle mani e gettò via dalla bisaccia la ciotola, dicendo: «Un fanciullo mi ha dato lezione di semplicità». Buttò via anche il catino, perché pure vide un fanciullo che, rotto il piatto, pose le lenticchie nella parte cava di un pezzo di pane.
*Vedendo che il figlio di una [[etera]] tirava pietre alla folla, gli disse: “Sta' attento a non colpire tuo padre”. (VI 62)
*Vedendo un arciere incapace, Diogene si mise a sedere vicino al bersaglio dicendo: “[Lo faccio] Per non essere colpito”. (VI 67)
 
==Note==