Masaniello: differenze tra le versioni

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*Era un giovine di ventisette anni, d'aspetto bello e grazioso, il viso l'aveva bruno ed alquanto arso dal sole: l'occhio nero, i capelli biondi, i quali disposti in vago zazzerino gli scendevano giù per lo collo. Vestiva alla marinaresca; ma d'una foggia sua propria, la quale, come scrivono quelli che non per fama ma coi propri occhi loro il conobbero, alla mezzana ma svelta sua persona molto di gaio e di pellegrino aggiungeva (Cronista anonimo del Seicento, citato in Aurelio Musi, ''La rivolta di Masaniello nella scena politica barocca'', Napoli, Guida Editori, 1989)
 
*''È morto colui che ha dato smacco al Nobile, | È morto colui che ha fatto crescere il peso delle panelle, | È morto colui che ha abbattuto le gabelle, | È morto colui che ha sollevato un Regno. | Napoli tiene nascosto e abbandonato | Colui che l'ha fatta salire alle stelle; | Lo ha ucciso con mano da congiurato | Un panettiere soggetto frustrato. | Quale errore! Si ama stamattina, | Stasera si odia e si fa gran guerra. | Prima si onora e poi si uccide. | Oggi si vede senza testa in giù, | E si trascina per tutta la città; | Domani da Generalissimo si seppellisce.'' (Anonimo poeta del Seicento, citato in Giuseppe Campolieti, ''Trionfo e caduta del celebre capopopolo nello sfondo della tumultuosa Napoli del Seicento'', Istituto geografico De Agostini, Novara, 1989)
*Maso Aniello il pescatore di [[Amalfi]], il forte popolano di mercato, sorge a personificare l'onnipotenza della rivoluzione.<br />Sorge, combatte, trionfa.<br />L'albagia dello straniero si piega dinanzi al capitano vincitore della libertà.<br />La fierezza castigliana si umiglia dinnanzi al pescatore fatto padrone di un regno. ([[Franco Mistrali]])
:''È muorto chi lu Nobile ha smaccato, | È muorto chi ha cresciuto li panelle, | È muorto chi ha strette li Gabelle, | È muorto chi nu Regno ha sorzellato. | Napole scuso tene e derropato | Chi l'ha fatto saglì 'ncopp' a li stelle; | L'acciso co na mano de rebbelle | Nu panettiere suggeco frustrato. | Che sbarione! S'amma stammatina, | Sta sera s'odia e se le fa gran guerra. | Mprimma s'onora, appresso s'assassina. | Hoje se vede senza capa 'nterra, | Pe tutta la cetate se trascina; | Craje da Generalissimo s'attera.''
 
*Masaniello, senza i nostri lumi, ma nel tempo stesso senza i nostri vizi e gli errori nostri, suscitò in tempi meno felici una gran rivoluzione in quel regno; la spinse felicemente avanti perché la nazione lo desiderava ed ebbe tutta la nazione con lui perché egli voleva solo ciò che la nazione bramava. Con piccolissime forze, Masaniello ardì opporsi, e non invano, alla immensa vendetta della nazione spagnola; Masaniello morì, ma l'opera sua rimase. ([[Vincenzo Cuoco]])
*Questo Masaniello è pervenuto a segno tale di autorità, di comando, di rispetto e di ubbidienza, in questi pochi giorni, che ha fatto tremare tutta la città con li suoi ordini, li quali sono stati eseguiti da' suoi seguaci con ogni puntualità e rigore: ha dimostrato prudenza, giudizio e moderazione; insomma era divenuto un re in questa città, e il più glorioso e trionfante che abbia avuto il mondo. Chi non l'ha veduto, non può figurarselo nell'idea; e chi l'ha veduto non può essere sufficiente a rappresentarlo perfettamente ad altri. Non vestiva altro abito che una camicia e calzoni di tela bianca ad uso di pescatore, scalzo e senza alcuna cosa in testa; né ha voluto mutar vestito, se non nella gita dal Viceré. La confidenza e l'osservanza e il rispetto ch'egli ha avuto in me, e l'ubbidienza che ha mostrato in ordinare e fare eseguire tutte le cose che gli venivano dette e suggerite da me, è stato il vero miracolo di Dio in questo così arduo negozio: il quale era altrimenti impossibile di condurre a fine in così poche ore, come si è fatto, con tanta lode e gloria di Sua Divina Maestà, e della Beatissima Vergine, che l'hanno guidato, e protetto ed assistito, a me nelle vigilie, fatiche e diligenze impiegate. ([[Ascanio Filomarino]])
 
*Masaniello, tra tutti i personaggi storici, comici, politici e artistici nati a Napoli, è quello che maggiormente incarnò lo spirito napoletano. E questo perché espresse le contraddizioni, l'istinto di amore, l'incapacità di esercitare il potere, la generosità e l'ignoranza del suo popolo. Masaniello è amore e disordine. ([[Luciano De Crescenzo]])
*Quelle prudenza, giudicio e moderazione mostrata per avanti nelle risoluzioni che prendeva, dopo il giuramento datosi dal Viceré e Collaterale, il sabato 13, in questa mia Cattedrale, per l'osservanza e adempimento de' concordati a favore del popolo, stabiliti il mercoledì 11, giorno dedicato alla Beatissima Vergine del Carmine, di cui tutta questa città è divotissima, l'aveva affatto perduta, e convertita in temerità, furore e tirannide; a segno tale che, sendosi reso esoso allo stesso popolo e suoi fautori, questa mattina, partito che io sono stato dalla chiesa del Carmine, dopo avervi celebrata messa, per solennizarsi oggi la sua generale festa, e ritornato a casa, nel claustro del medesimo convento è stato ucciso e troncatagli la testa. A questo avviso, montato di nuovo in carrozza, mi sono portato volando dal Viceré, al cui palazzo è concorsa anco in un tratto tutta la nobiltà. E perché si poteva temere di qualche nuova sollevazione in questo punto; per mantenere la città in fede, e sossegata, si è preso ispediente di uscire in cavalcata, come abbiamo fatto, il Viceré ed io, col Collaterale, senza nobiltà, licenziata ad ogni buon fine; e siamo in quest'ora, che sono le quindici in sedici, venuti all'arcivescovato a renderne grazie a Dio benedetto, alla Beatissima Vergine, ed al glorioso S. Gennaro, il cui sangue e testa ho fatto stare esposti in questi giorni di turbolenze, per consolazione de' devoti, e per implorare il suo patrocinio, dal quale, ma principalmente da quello della Beatissima Vergine, questa città e popolo deve riconoscere la grazia fattagli in questa giornata da Sua Divina Maestà, con avergli estinto il perturbatore, e restituita la perduta quiete. ([[Ascanio Filomarino]]) {{NDR|riferendosi all'uccisione di Masaniello}}
 
*Maso Aniello il pescatore di [[Amalfi]], il forte popolano di mercato, sorge a personificare l'onnipotenza della rivoluzione.<br />Sorge, combatte, trionfa.<br />L'albagia dello straniero si piega dinanzi al capitano vincitore della libertà.<br />La fierezza castigliana si umiglia dinnanzi al pescatore fatto padrone di un regno. ([[Franco Mistrali]])
*Da questo incidente del pane n'è risultato, che dove la morte del Masaniello non era stata sentita più che tanto, né avea fatta grande impressione negli animi de' suoi seguaci (perché con la sua pazzia s'era reso a tutti esoso); il mercoledì l'incominciarono a piangere, a sospirare, esaltare e preconizzare; e desiderando la sua sepoltura, di cui prima non si curavano, vennero a chiedermela in grazia, timorosi che per gli uffici fatti io non fossi per concedercela; ma gliela concedei di buona voglia, e prontamente. ([[Ascanio Filomarino]])
 
*Pochi altri momenti e figure storiche del Mezzogiorno d'Italia ebbero altrettanta risonanza europea e lasciarono una scia altrettanto consistente di memoria e di mito. ([[Giuseppe Galasso]])
*''È morto colui che ha dato smacco al Nobile, | È morto colui che ha fatto crescere il peso delle panelle, | È morto colui che ha abbattuto le gabelle, | È morto colui che ha sollevato un Regno. | Napoli tiene nascosto e abbandonato | Colui che l'ha fatta salire alle stelle; | Lo ha ucciso con mano da congiurato | Un panettiere soggetto frustrato. | Quale errore! Si ama stamattina, | Stasera si odia e si fa gran guerra. | Prima si onora e poi si uccide. | Oggi si vede senza testa in giù, | E si trascina per tutta la città; | Domani da Generalissimo si seppellisce.'' (Anonimo poeta del Seicento, citato in Giuseppe Campolieti, ''Trionfo e caduta del celebre capopopolo nello sfondo della tumultuosa Napoli del Seicento'', Istituto geografico De Agostini, Novara, 1989)
:''È muorto chi lu Nobile ha smaccato, | È muorto chi ha cresciuto li panelle, | È muorto chi ha strette li Gabelle, | È muorto chi nu Regno ha sorzellato. | Napole scuso tene e derropato | Chi l'ha fatto saglì 'ncopp' a li stelle; | L'acciso co na mano de rebbelle | Nu panettiere suggeco frustrato. | Che sbarione! S'amma stammatina, | Sta sera s'odia e se le fa gran guerra. | Mprimma s'onora, appresso s'assassina. | Hoje se vede senza capa 'nterra, | Pe tutta la cetate se trascina; | Craje da Generalissimo s'attera.''
 
*Qual biasimevole contrasto opponete ora Voi a' vostri avoli de' tempi del gran Masaniello! Senza tanto lume di dottrine e di esempj, quanti ora ne avete, diè Napoli le mosse, proseguirono i vosti avoli, insorsero da per tutto contra il dispotismo, gridarono la Repubblica, tentarono stabilir la democrazia, e per solo ragionevole istinto reclamarono i diritti dell'Uomo. Ora proclamano l'uguaglianza, e la democrazia i nobili, la sdegnano le popolazioni! {{NDR|riferendosi all'opposizione dei ceti umili di Napoli al governo repubblicano del 1799}} ([[Eleonora Pimentel Fonseca]])
 
*Una volta questo popolo si è atteggiato a rivoluzionario, volendo liberarsi della dominazione spagnola. L'infelice Masaniello, uomo degno di miglior sorte, commise l'imprudenza di prendere sul serio i suoi compatrioti. In quindici giorni, la folla sediziosa da umile pescatore lo fece diventare generale, duca e re e, dopo averlo portato in alto, lo fece cadere, stando a guardare, con la più grande indifferenza, come lo assassinavano. ([[Vicente Blasco Ibáñez]])
*Masaniello, senza i nostri lumi, ma nel tempo stesso senza i nostri vizi e gli errori nostri, suscitò in tempi meno felici una gran rivoluzione in quel regno; la spinse felicemente avanti perché la nazione lo desiderava ed ebbe tutta la nazione con lui perché egli voleva solo ciò che la nazione bramava. Con piccolissime forze, Masaniello ardì opporsi, e non invano, alla immensa vendetta della nazione spagnola; Masaniello morì, ma l'opera sua rimase. ([[Vincenzo Cuoco]])
 
*Masaniello, tra tutti i personaggi storici, comici, politici e artistici nati a Napoli, è quello che maggiormente incarnò lo spirito napoletano. E questo perché espresse le contraddizioni, l'istinto di amore, l'incapacità di esercitare il potere, la generosità e l'ignoranza del suo popolo. Masaniello è amore e disordine. ([[Luciano De Crescenzo]])
 
===[[Ascanio Filomarino]]===
*Pochi altri momenti e figure storiche del Mezzogiorno d'Italia ebbero altrettanta risonanza europea e lasciarono una scia altrettanto consistente di memoria e di mito. ([[Giuseppe Galasso]])
*Da questo incidente del pane n'è risultato, che dove la morte del Masaniello non era stata sentita più che tanto, né avea fatta grande impressione negli animi de' suoi seguaci (perché con la sua pazzia s'era reso a tutti esoso); il mercoledì l'incominciarono a piangere, a sospirare, esaltare e preconizzare; e desiderando la sua sepoltura, di cui prima non si curavano, vennero a chiedermela in grazia, timorosi che per gli uffici fatti io non fossi per concedercela; ma gliela concedei di buona voglia, e prontamente. ([[Ascanio Filomarino]])
*{{NDR|riferendosi all'uccisione di Masaniello}} Quelle prudenza, giudicio e moderazione mostrata per avanti nelle risoluzioni che prendeva, dopo il giuramento datosi dal Viceré e Collaterale, il sabato 13, in questa mia Cattedrale, per l'osservanza e adempimento de' concordati a favore del popolo, stabiliti il mercoledì 11, giorno dedicato alla Beatissima Vergine del Carmine, di cui tutta questa città è divotissima, l'aveva affatto perduta, e convertita in temerità, furore e tirannide; a segno tale che, sendosi reso esoso allo stesso popolo e suoi fautori, questa mattina, partito che io sono stato dalla chiesa del Carmine, dopo avervi celebrata messa, per solennizarsi oggi la sua generale festa, e ritornato a casa, nel claustro del medesimo convento è stato ucciso e troncatagli la testa. A questo avviso, montato di nuovo in carrozza, mi sono portato volando dal Viceré, al cui palazzo è concorsa anco in un tratto tutta la nobiltà. E perché si poteva temere di qualche nuova sollevazione in questo punto; per mantenere la città in fede, e sossegata, si è preso ispediente di uscire in cavalcata, come abbiamo fatto, il Viceré ed io, col Collaterale, senza nobiltà, licenziata ad ogni buon fine; e siamo in quest'ora, che sono le quindici in sedici, venuti all'arcivescovato a renderne grazie a Dio benedetto, alla Beatissima Vergine, ed al glorioso S. Gennaro, il cui sangue e testa ho fatto stare esposti in questi giorni di turbolenze, per consolazione de' devoti, e per implorare il suo patrocinio, dal quale, ma principalmente da quello della Beatissima Vergine, questa città e popolo deve riconoscere la grazia fattagli in questa giornata da Sua Divina Maestà, con avergli estinto il perturbatore, e restituita la perduta quiete. ([[Ascanio Filomarino]]) {{NDR|riferendosi all'uccisione di Masaniello}}
*Questo Masaniello è pervenuto a segno tale di autorità, di comando, di rispetto e di ubbidienza, in questi pochi giorni, che ha fatto tremare tutta la città con li suoi ordini, li quali sono stati eseguiti da' suoi seguaci con ogni puntualità e rigore: ha dimostrato prudenza, giudizio e moderazione; insomma era divenuto un re in questa città, e il più glorioso e trionfante che abbia avuto il mondo. Chi non l'ha veduto, non può figurarselo nell'idea; e chi l'ha veduto non può essere sufficiente a rappresentarlo perfettamente ad altri. Non vestiva altro abito che una camicia e calzoni di tela bianca ad uso di pescatore, scalzo e senza alcuna cosa in testa; né ha voluto mutar vestito, se non nella gita dal Viceré. La confidenza e l'osservanza e il rispetto ch'egli ha avuto in me, e l'ubbidienza che ha mostrato in ordinare e fare eseguire tutte le cose che gli venivano dette e suggerite da me, è stato il vero miracolo di Dio in questo così arduo negozio: il quale era altrimenti impossibile di condurre a fine in così poche ore, come si è fatto, con tanta lode e gloria di Sua Divina Maestà, e della Beatissima Vergine, che l'hanno guidato, e protetto ed assistito, a me nelle vigilie, fatiche e diligenze impiegate. ([[Ascanio Filomarino]])
 
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