Joseph Conrad: differenze tra le versioni

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{{NDR|Joseph Conrad, ''Lord Jim'', traduzione di Alessandro Gallone, Alberto Peruzzo Editore, 1989.}}
 
==''Suspense''==
===[[Incipit]]===
Un cupo rossore infuocava le facciate marmoree dei palazzi ammassati lungo le pendici di un'arida collina il cui spoglio crinale tracciava, alto sul cielo che imbruniva, un rigo luminoso e spettrale. Il sole invernale tramontava sul golfo di [[Genova]]. Oltre la costa a oriente il cielo era come vetro scuro. Anche il mare aperto aveva un aspetto vitreo, e sulla sua superficie rossastra la luce della sera indugiava come incapace di staccarsene. Le vele di alcune feluche alla fonda apparivano rosee e allegre, immobili nell'oscurità crescente. Tutte puntavano la prua verso la Superba. All'interno del molo, che era lungo e terminava con una tozza torre rotonda, l'acqua del porto si era fatta nera. (p. 37)
 
===Citazioni===
*{{NDR|Su [[Genova]]}} Dalla massa compatta delle spesse mura sporgevano, a lunghi intervalli, bracci di ferro battuto con lanterne contenenti fioche fiammelle. Gli enormi portali degli ingressi sontuosi di fronte ai quali si trovava a passare erano chiusi, e l'unico suono che gli giungeva alle orecchie era quello dei suoi cauti passi. Si fermò in uno slargo all'incrocio di quelle viuzze, e guardandosi attorno si chiese se tutti quegli enormi e grandiosi edifici fossero deserti, o se era lo spessore dei muri a smorzarne ogni segno di vita all'interno: non poteva credere che tutta la popolazione fosse già andata a dormire. (pp. 78-79)
*«''Sì'', ''sì'', [[Palazzo Rosso (Genova)|Palazzo Rosso]]», disse.<br>Nel suo tono imperturbabile, Cantelucci spiegò che il popolino chiamava così quel palazzo per via del granito rosso con cui era costruito [...] Sull'angolo di uno stretto vicolo con un breve spazio al centro del quale crescevano alcuni alberi, la cenciosa guida si fermò e, indicando a Cosmo uno scuro e splendido edificio, lo lasciò solo. Scuro e massiccio, riccamente ornato e pesante, cupo all'aspetto e con enormi sculture, il palazzo in cui viveva la piccola Adèle parve a Cosmo una sontuosa prigione. Si accedeva al portale irto di borchie di ferro per mezzo di una scalinata dai gradini bassi, segmento di un cerchio più ampio, con ai lati due enormi grifoni, ali e artigli in vigile tensione, accosciati su uno stretto e alto piedistallo. Nel salire la scala, Cosmò noto che la pesante porta era socchiusa quel tanto che gli avrebbe consentito di passare, e subito, dalla penombra dell'arcata, vide nel cortile interno il sole splendere sugli oleandri, le lastre di marmo e la larga scalinata che portava al colonnato della galleria del primo piano. (pp. 115-116)
 
==[[Incipit]] di alcune opere==
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*Joseph Conrad, ''Lord Jim'', traduzione di Alessandro Gallone, prefazione di Federica Almagioni, Alberto Peruzzo Editore, 1989.
*Joseph Conrad, ''Lord Jim'', traduzione di A. Ceni, Feltrinelli, 2002.
*Joseph Conrad, ''Suspense'', traduzione di Camilla Salvago Raggi, Il Canneto Editore, Genova, 2013. ISBN 978-88-96430-41-5
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|s=en:Author:Joseph Conrad|s_lingua=inglese|s_preposizione=di}}
 
===Opere===
{{Pedia|Il negro del "Narciso"||(1897)}}